• OBIETTIVO NAPOLI - AZZURRI SOSPINTI AL SORPASSO DAI "PANCHINARI" •

21/4/2007

(EDUARDO LETIZIA) - Successo fondamentale per gli azzurri in casa di un ostico Frosinone che per lunghi tratti di gara ha saputo mettere in difficoltà i napoletani che poi nel finale sono riusciti a realizzare la rete del sorpasso, sia sugli uomini di Iaconi nella partita, sia sul Genoa, sconfitto in trasferta dalla Juventus, in classifica.
Quest’oggi Reja, andando contro ogni pronostico, non ha confermato la formazione vittoriosa contro il Treviso e ha lasciato in panchina Pià e De Zerbi, accantonando il tridente ed affidandosi al più accorto 3-5-2, con Amodio in mezzo a sostituire l’infortunato Gatti, Montervino sul centrodestra ad offrire un maggior apporto difensivo sul lato di Lodi ed in attacco Sosa e Calaiò.
Nel primo tempo è evidente come il Napoli si impegni a non lanciare palle lunge in avanti e cerchi costantemente la manovra palla a terra per liberare sugli esterni i due laterali, soprattutto Savini, al cross. Tuttavia la manovra risulta alquanto lenta e prevedibile ed, eccetto alcune fiammate, manca tra gli azzurri la brillantezza o la giocata di un singolo che saltando l’uomo potesse creare superiorità e dare un’accelerata alle operazioni offensive della squadra.
Nella ripresa la rete del vantaggio del Frosinone costringe Reja a rivedere le sue scelte iniziali ed a cambiare il volto della sua squadra. Il mister goriziano decide dunque di mettere in campo Pià al posto di Amodio, rimettendo così in auge il tridente, ma stavolta, a differenza di Treviso, la squadra si dispone col 4-3-3. Abbassandosi sulla linea dei difensori Grava e Savini, la retroguardia passa a 4, Domizzi viene spostato al centro del campo in cabina di regia, con Montervino e Bogliacino ad agire ai suoi lati. Il trio d’attacco è formato da Sosa, Calaiò e Pià. Proprio da quest’ultimo nasce la giocata del pareggio di Sosa, che conferma lo strepitoso momento del brasiliano e legittima le perplessità di quanti si erano mostrati dubbiosi vedendolo in panchina ad inizio gara. Raggiunto il pareggio Reja abbandona subito il 4-3-3 ripristinando la difesa a tre, coperta sugli esterni da Grava e Savini ed inserisce Trotta al posto di Calaiò, che agisce largo sulla destra, comunque in posizione molto avanzata. Proprio l’esterno destro ex Rimini risulterà alla fine il man of the match. Realizzando quello strabiliante gol del 1-2, in un momento in cui gli azzurri venivano fuori da una fase in cui molto si erano sofferte le sortite offensive dei veloci attaccanti avversari, Dedic su tutti, e con una prestazione estremamente positiva, Trotta ha dimostrato per l’ennesima volta come sia un giocatore dal quale sembra difficile prescindere.

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