20/11/2005
(EDUARDO LETIZIA) - Fatica più del
solito il Napoli di oggi al cospetto
di un Chieti che, parso domato e
sottomesso alla squadra azzurra alla
fine del primo tempo, è riuscito a
mettere in seria difficoltà gli
uomini di Reja nella ripresa,
sfiorando in più occasioni il
pareggio, se pur omaggiato di un
rigore inesistente dall’arbitro
Damato.
Dunque non travolgente come nelle
ultime uscite la squadra napoletana,
che ha presentato alcune lacune
alquanto evidenti nella zona di
campo, la difesa, che finora era
stata un vero e proprio punto di
forza. In grande difficoltà,
infatti, si è trovata la coppia
centrale formata da Romito e
Giubilato, troppo lenta al cospetto
dei rapidi attaccanti avversari. In
particolare l’ex centrale del Chieti
è parso in grave affanno, tanto da
essere sostituito in corso d’opera
da Briotti, riportando al centro
Maldonado. Anche quest’ultimo è
sembrato stentare più del solito
sull’out di sinistra, poi spostato
al centro nel finale si è reso molto
utile durante l’assalto avversario.
Quanto meno da rivedere il giovane
Briotti che non ha offerto gran
sicurezza nella sua zona di
competenza. Forse sarebbe utile nel
mercato di gennaio apportare qualche
nuovo innesto al reparto: un
centrale veloce ed un terzino
sinistro, potrebbero fare al caso
del team partenopeo. Fortunatamente
a saldare le falle difensive, in più
di un’occasione, oggi c’è stato il
solito Iezzo, autore anche oggi di
alcuni interventi salva-risultato.
Ancora una volta si è dimostrato una
garanzia tra i pali.
Per il resto la squadra negli altri
reparti non ha sfigurato. Bene il
trio di centrocampo: Montervino,
forse meno lucido del solito, si è
comunque dato molto da fare in mezzo
al campo; Fontana è stato sempre
lucido, anche nei momenti più
difficili, ed è stato sapiente
geometra del gioco napoletano;
Bogliacino poi ha offerto un’altra
prestazione di ottima quantità e
buona qualità, risultando alla fine
tra i migliori in campo.
In attacco risulta ancora una volta
efficace ed affiatata la coppia
Sosa-Calaiò. Il primo a fare da
punto di riferimento avanzato ha
favorito con le sue sponde i
compagni, ed in particolare Calaiò,
abilissimo a sfruttare gli spazi
creati dall’argentino ed a spaziare
per tutto il fronte offensivo.
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