• BENEVENTO-NAPOLI: DERBY INEDITO E CORRETTO •

11/3/2005
(di Alessio Borrelli) - Sarà pure un derby tra due compagini campane, ma la diversità di Napoli-Benevento si nota nell'approccio alla partita. Napoli e Benevento sono realtà diverse che si incontrano in una partita di serie C1. Lo spirito è quello di una gara diversa, sentita sicuramente, ma non come un Napoli-Salernitana o un Napoli-Avellino dove non si parla d’altro, purtroppo anche in modo spiacevole. Napoli-Benevento è altra cosa, vuol dire prima di tutto correttezza e massimo rispetto tra due tifoserie che sono molto diverse nei loro obiettivi. Quest’anno il destino delle due compagini si è incrociato per un comune obiettivo: quello della serie B che forse il Napoli prenderà attraverso i play-off dal momento che è una spanna sopra la concorrenza e che forse il Benevento andrà a giocarsi fino all’ultimo cercando di compiere un miracolo che l’anno scorso è stato perso all’ultimo. L’avrebbe meritata il pubblico di Benevento lo scorso anno quella serie B. La meriterebbe anche quest’anno, ma la quasi sicura presenza del Napoli nei play-off ridimensiona le speranze del pubblico. Ai sanniti, così come a tutte le altre pretendenti agli spareggi, sarebbe andata bene se il Napoli fosse arrivato primo in modo da giocarsi tutte le possibilità negli scontri diretti con altre squadre di simile caratura. La presenza degli azzurri guasta di molto i piani degli stregoni e dei loro tifosi, ma non cancella i sogni e le speranze di volerci provare ancora. Nel frattempo Napoli e Benevento si affronteranno domenica in un “Santa Colomba” esaurito in ogni ordine di posti. Uno stadio che ci ha ospitato a lungo in serie B sotto la gestione De Canio a causa dell’indisponibilità del “San Paolo”. Ci ha ospitato con piacere festeggiando anche il giorno dell’ultima apparizione. Benevento è innamorata anch’essa del Napoli proprio perché è una realtà diversa, che punta ad arrivare in alto in Italia ed in Europa, che ha un progetto stellare e poi, in fondo, perché anche loro sono campani come noi. Quindi rispetta il Napoli ma ovviamente domenica non gli spianerà la strada. Perché vuole vincere, vuole fare l’impresa della vita davanti a un pubblico sì innamorato del Napoli, ma che tiferà intensamente il Benevento perché battere il Napoli è sempre qualcosa di diverso. C’è molta napoletanità anche tra i sanniti. A cominciare dal presidente Spatola, napoletano di San Sebastiano al Vesuvio e che si è avvicinato al calcio seguendo il Napoli per lavoro; il ds ed oggi anche allenatore Raffaele Sergio di Cava dei Tirreni, tifoso del Napoli e con un passato da calciatore in azzurro. E poi Pino Taglialatela, uno dei portieri più amati della storia napoletana che addirittura non vuole giocare contro gli azzurri per non dar loro un dispiacere; la promessa azzurra Carmelo Imbriani. Tutta gente che ama il Napoli e che sente in modo particolare questa partita, anche per loro storica.
Anche il sottoscritto ha avuto modo di vedere che Benevento-Napoli sarà un derby diverso e di grande rispetto reciproco. Ho avuto modo di conoscere tanta gente di Benevento trapiantata nella nostra città. Parlando con loro della partita di domenica ho avuto il piacere di notare un modo diverso di intendere la partita con il Napoli. La vedono come una cosa simpatica, un modo di sentirsi anche loro grandi nell’affrontare una squadra di così elevato blasone che in C1 non ci sarebbe mai dovuta essere e che in fondo anche loro amano. Ed una voglia di vincere, perché alla fine quando si gioca ognuno bada alla propria bandiera senza pensare chi c’è di fronte. Rimasi colpito nel dopopartita dell’andata al “San Paolo”, quando fuori lo stadio ebbi modo di avvicinare alcuni tifosi beneventani che avevano visto la loro squadra perdere. Mi riconobbero e mi invitarono ad andare da loro. Ovviamente ci andai senza nessun condizionamento e vidi loro sorridere nonostante la sconfitta. Stupito chiesi loro il perché di quest’allegria, d’altronde la loro squadra era incappata in una sconfitta che in quel periodo aveva inguaiato non poco la classifica del Benevento. Loro, sempre sorridendo, mi risposero: “E’ già un onore essere venuti qui, in questa città, in questo stadio a giocare contro una squadra che ha fatto la storia del nostro calcio regionale e che anche noi abbiamo sostenuto nei momenti belli. Voi siete il Napoli, siete qui soltanto di passaggio, andrete in B e qui non ci metterete più piede. La nostra dimensione è questa, siamo da anni in C1 e vogliamo restarci il più allungo possibile. Oggi ci siamo divertiti vivendo un’esperienza inedita”. Allora io, ancor più meravigliato per quelle parole ricordai loro che lo scorso anno stavano centrando la B. Loro, ancora delusi per quella promozione, esclamarono: “E’ stata un’annata eccezionale e come tale resterà a se, quest’anno ci toccherà soffrire per tenere la categoria. E’ tutto diverso e non pensiamo di ripetere quest’annata”. Invece il regalo sta arrivando. Il Benevento può di nuovo sognare i play-off e la promozione ed ora mi piacerebbe rincontrarli quei tifosi per “rimproverarli” di pessimismo. In ultimo colgo l’occasione per dire al collega beneventano Stefano Mogavero che nonostante non abbia mai conosciuto da vicino posso considerarlo un amico: “Arriva il mio Napoli e domenica il Santa Colomba sarà pieno. E’ un derby che mi piace a differenza degli altri proprio per l’emozione ed il piacere che hanno i beneventani di ospitarci. Hai ragione, non sarà Napoli, ma Benevento è un pubblico che merita tanto e sarei felice se potesse giocarsi la B, magari in una finale play-off con il Napoli. L’anno scorso il tuo Benevento meritava la promozione e prima o poi la centrerà perché c’è tutto per poterla raggiungere. Però, scusami se sono egoista, non ora perché significherebbe che il Napoli non ce la farà. Sogno un gemellaggio domenica tra le due tifoserie”.
 

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