(EDUARDO
LETIZIA) - Ancora una volta ci tocca
sottolineare una falla nel sistema
organizzativo del calcio moderno. La partita
tra Brescia e Napoli è stata rinviata a
martedì alle ore 18 per motivi di ordine
pubblico. Sarebbero stati accertati fatti,
dalla procura di Brescia, in grado di
turbare l’ordine pubblico…
La domanda ora sorge spontanea: Non si era
forse a conoscenza già in precedenza che
quella tra Brescia e Napoli poteva essere
una partita a rischio? Non si poteva dunque
ricorrere precedentemente a provvedimenti in
grado di garantire l’ordine pubblico, invece
di far slittare la gara a due giorni dopo,
alterando così il corso regolare della
stagione?
Il problema dell’ordine all’interno degli
stadi sembra ormai una questione per la
quale trovare una soluzione pare, ogni
giorno di più, utopico. Dobbiamo dunque
prendere atto, dopo aver preso coscienza dei
provvedimenti in merito alla gara di
domenica, che gli escamotage adottati dopo
le recenti, tragiche, vicende non abbiano
prodotto nulla di risolutivo e che la
decisione di far proseguire i campionati non
sia stata presa sulla base di riscontri
effettivi della possibilità che essi
potessero proseguire nella regolarità.
Non è nostro compito, in questa sede, voler
addurre suggerimenti sul modo in cui
garantire l’ordine pubblico all’interno e
all’esterno degli stadi, già troppi fiumi
d’inchiostro sono stati, da più fonti,
sprecati inutilmente a riguardo. Ci sentiamo
altresì obbligati a denunciare l’inutilità
ed anzi la nocività di una serie di scelte
prese dai vertici del calcio che iniettano
dei meri rimedi palleativi che non sono
andate a sdradicare il “male” alla fonte ma
sono stati adottati quasi solo a dimostrare
che “qualcosa” è stato fatto… Di tal specie
appaiono ad esempio le decisioni di far
giocare alcune partite a porte chiuse ed
altre no, oppure l’attuazioni di una serie
di controlli fuori dagli stadi che, in tante
strutture, appaiono irrisoriamente
aggirabili. In tal modo a perderci è solo
l’immagine del calcio e dei campionati che
vengono irrimediabilmente falsati. Avremmo
dunque apprezzato maggiormente la decisione,
seppur radicale, di fermare un campionato
che non si ha la competenza o la forza di
far proseguire con regolarità e con la
certezza della sicurezza di quei tifosi che
vanno allo stadio con il solo scopo di
applaudire, o anche fischiare, la propria
squadra del cuore, nel rispetto dei valori
della sportività e soprattutto della
CIVILTA’ sempre merce più pregiata negli
stadi dei nostri giorni…