19/9/2005
(MICHELE
CAIAFA) – Napoli, stop. Si,
infatti si ferma la striscia positiva
del Napoli, frutto di sei vittorie
consecutive tra gare di Coppa Italia e
campionato. Pari e Napoli che non
sfrutta l’occasione della fuga, avendo
ieri pareggiato anche l’altra
capolista, la Sangiovannese. Partita
difficile. Sappiamo come Cuccureddu
imposta le sue squadre in campo: molto
accorti nella zona mediana e difesa
aggressiva. Questo non basta a
giustificare un pari contro una squadra,
che con tutto il rispetto per i sardi,
non vale la compagine partenopea. Napoli
lezioso e sostituzioni che non hanno
convinto. E’ la prima volta, è vero,
perché di solito Reja legge molto bene
le partite, però oggi i cambi non sono
stati quelli giusti. Ha sostituito Calaiò,
che nonostante tutto aveva comunque
segnato due reti regolari, e ribadiamo
regolari; vero Velotto? E’ anche
considerato uno dei migliori arbitri
della categoria, mamma mia. Il buon Edy
ha poi messo fuori anche Pià, proprio
nel momento della partita in cui il
calciatore brasialiano stava creando
maggiori grattacapi alla difesa della
Torres.
E’ da sottolineare il caso Bogliacino.
Il calciatore appare essere lontano
parente di quello che abbiamo ammirato
nella scorsa stagione a San Benedetto, e
ci diede anche due dispiaceri (due reti
contro gli azzurri). A nostro parere, è
un problema di posizione. Mariano
Bogliacino gioca troppo largo sull’out
di sinistra, invece un giocatore con le
sue doti dovrebbe essere molto più
presente nella manovra d’attacco
partenopea.
Torniamo anche sulla sostituzione di
Calaiò. E’ apparso evidente che, con
l’ingresso del Pampa, dopo appena 15
minuti dall’inizio della ripresa, ha
fatto sì che il gioco del Napoli si
finalizzasse in soli lanci alti e
qualche cross per l’ariete argentino,
e ciò è stato miele per la difesa
sarda. Fontana inoltre, troppa leziosità
da parte sua. Occorre una sua maggiore
determinazione nell’impostazione della
manovra di gioco.
Note positive comunque si sono
riscontrate anche nel match odierno, e
riguardano il reparto di difesa. Solido
e sicuro, ed ha in Ruben Maldonado il
suo perno fondamentale. Iezzo, come al
solito, si è dimostrati essere una
saracinesca. Pochi i suoi interventi, ma
tutti decisivi.
In sostanza è scattato un campanello
d’allarme, forse nel momento giusto
della stagione. Le vittorie in
campionato finora conseguite avevano un
po’ fatto sottovalutare certi aspetti
tattici e non solo, che dovranno essere
il cruccio principale per le notti del
tecnico friulano. Siamo ad inizio
stagione, è il momento di mettere da
subito le carte giuste sul tavolo verde
da gioco, perché farlo in ritardo,
potrebbe essere dannoso…
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