(ARTURO MINERVINI) - Lo
avevamo già sottolineato
nell'esordio vincente contro il
Treviso che questo Napoli, oltre a
molti pregi ha tanti difetti.
Difetti che ha confremato ed
ingigantito nella prima gara lontano
dal San Paolo(parlare di trasferta
sarebbe eccessivo vista la
superiorità numerica dei supporter
azzurri sugli spalti del Garilli).
Il più evidente - e preoccupante -
resta la fragilità di una difesa che
ha già incassato quattro reti in due
sole giornate di campionato. Male,
ancora una volta, Paolo Cannavaro
spaesato sia in fase difensiva che
in costruzione, male anche Gianluca
Grava che sulla sua fascia ha
tremendamente sofferto le sfuriate
di Nocerino e Rantier. Il discorso
va ampliato. Parlare degli errori
dei singoli (grave ad esempio quello
di Montervino sulla prima rete
piacentina) potrebbe risultare
fuorviante per una corretta analisi.
Va piuttosto detto - anzi ribadito -
che il centrocampo a rombo scelto da
Reja fornisce si molte soluzioni in
avanti, ma allo stesso tempo espone
a continui pericoli la difesa in
fase di non possesso palla. Poca
copertura della zona mediana, è
questo il vero perno su cui
soffermerei il discorso. Mister Edy
Reja dovrebbe ravvedersi, almeno in
una fase della stagione in cui le
gambe non sono sorrette da una
condizione ottimale. Emblematica la
prestazione di Bogliacino.
Imbarazzante. Mai propositivo, mai
reattivo in copertura. Non sarebbe
stato meglio affidarsi ad Amodio che
ha mostrato contro il Treviso di
essere già in piena forma? Altro
problema. La De Zerbi dipendenza.
Dal piede del fantasista ex Catania
partono tutte le iniziative azzurre,
ma senza l' adeguato sostegno( il
pur positivo Dalla Bona non è certo
un costruttore di gioco) del suddeto
irriconoscibile Bogliacino e della
spinta dei laterali il gioco rischia
la monotematicità. Detto delle
difficoltà di Grava resta la
questione Savini che, come
ripetutamente detto, non è il giusto
interprete del ruolo di terzino
sinistro. Magari Garycs nell'ultima
mezz'ora poteva essere la soluzione
migliore. Vedremo in futuro.
Chiudiamo con un ultimo, anch'esso
preoccupante, appunto. Si guardi la
seconda rete del Piacanza di Riccio,
altro napoletano come Nocerino
l'autore della prima rete sorte. Si
guardi lo scatto di Simon che
rincorre una palla data persa da
Cannavaro. Palla dalla quale è nato
il raddoppio del team di Iachini.
Cari ragazzi in B nessuna palla è
mai persa finche è in campo, in B
nessuna partita è finita sino al
triplice fischio. Oltre alle gambe
questo Napoli deve ritrovare anche
la testa. Già da martedi contro
l'Arezzo.