• OBIETTIVO NAPOLI: COSI' NON VA.. •

16/9/2006

(ARTURO MINERVINI) - Lo avevamo già sottolineato nell'esordio vincente contro il Treviso che questo Napoli, oltre a molti pregi ha tanti difetti. Difetti che ha confremato ed ingigantito nella prima gara lontano dal San Paolo(parlare di trasferta sarebbe eccessivo vista la superiorità numerica dei supporter azzurri sugli spalti del Garilli). Il più evidente - e preoccupante - resta la fragilità di una difesa che ha già incassato quattro reti in due sole giornate di campionato. Male, ancora una volta, Paolo Cannavaro spaesato sia in fase difensiva che in costruzione, male anche Gianluca Grava che sulla sua fascia ha tremendamente sofferto le sfuriate di Nocerino e Rantier. Il discorso va ampliato. Parlare degli errori dei singoli (grave ad esempio quello di Montervino sulla prima rete piacentina) potrebbe risultare fuorviante per una corretta analisi. Va piuttosto detto - anzi ribadito - che il centrocampo a rombo scelto da Reja fornisce si molte soluzioni in avanti, ma allo stesso tempo espone a continui pericoli la difesa in fase di non possesso palla. Poca copertura della zona mediana, è questo il vero perno su cui soffermerei il discorso. Mister Edy Reja dovrebbe ravvedersi, almeno in una fase della stagione in cui le gambe non sono sorrette da una condizione ottimale. Emblematica la prestazione di Bogliacino. Imbarazzante. Mai propositivo, mai reattivo in copertura. Non sarebbe stato meglio affidarsi ad Amodio che ha mostrato contro il Treviso di essere già in piena forma? Altro problema. La De Zerbi dipendenza. Dal piede del fantasista ex Catania partono tutte le iniziative azzurre, ma senza l' adeguato sostegno( il pur positivo Dalla Bona non è certo un costruttore di gioco) del suddeto irriconoscibile Bogliacino e della spinta dei laterali il gioco rischia la monotematicità. Detto delle difficoltà di Grava resta la questione Savini che, come ripetutamente detto, non è il giusto interprete del ruolo di terzino sinistro. Magari Garycs nell'ultima mezz'ora poteva essere la soluzione migliore. Vedremo in futuro. Chiudiamo con un ultimo, anch'esso preoccupante, appunto. Si guardi la seconda rete del Piacanza di Riccio, altro napoletano come Nocerino l'autore della prima rete sorte. Si guardi lo scatto di Simon che rincorre una palla data persa da Cannavaro. Palla dalla quale è nato il raddoppio del team di Iachini. Cari ragazzi in B nessuna palla è mai persa finche è in campo, in B nessuna partita è finita sino al triplice fischio. Oltre alle gambe questo Napoli deve ritrovare anche la testa. Già da martedi contro l'Arezzo.

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