• NAPOLI, D'ORA IN AVANTI SARA' FONDAMENTALE VINCERE IN CASA •

26/2/2007

(VINCENZO LETIZIA) - D’ora in avanti, ogni gara sarà fondamentale, decisiva per le sorti del Napoli e delle proprie avversarie. Il calendario che attende gli azzurri è piuttosto complicato da interpretare, quello che si sa è che la truppa di Reja dovrà affrontare tutte le big della serie B in trasferta: Rimini, Juventus, Bologna, Mantova e Genoa attendono il Napoli per sferrare l’attacco decisivo al secondo posto e ai play-off. 15 punti in palio che saranno difficili da capitalizzare al massimo, dato lo spessore delle squadre che si dovranno affrontare. Allora, ecco che le partite casalinghe per gli azzurri divengono vitali, da non fallire, un’altra gara dall’esito nefasto come quella contro l’Arezzo potrebbe risultare devastante ai fini della lotta soprattutto al secondo posto. In questa ottica, se il sistema di gioco a 5 difensori, 3 centrocampisti, una mezza punta ed una boa centrale, risulta redditizio per far punti in trasferta, è tra le mura amiche che Reja dovrà trovare qualche soluzione offensiva più adeguata allo scopo. Quale scopo? Quello di vincere il più possibile in casa. E per fare questo, secondo noi,al San Paolo, contro squadre spesso molto abbottonate, è necessario giocare con De Zerbi dietro due punte. Si è infatti visto come il Napoli, soprattutto in casa ha sofferto per sbloccare le gare, spesso decise agli ultimi istanti, quando Reja aveva messo in campo tutto l’arsenale offensivo di cui dispone. Non è necessario fare chissà quali stravolgimenti, ma prevedere un giocatore offensivo in più nei match casalinghi, a nostro avviso, potrebbe risultare più produttivo.
Ha destato molte perplessità la scelta di tenere a Trieste in panchina Emanuele Calaiò. L’ex bomber di Pescara e Torino è il vero asso del Napoli ed è dalle sue indubbie qualità e dalla sua vena realizzativi che dipendno le fortune degli azzurri. Oltretutto, al di là del gol messo a segno da Bucchi in terra friulana, il secondo consecutivo per lui, l’ex modenese non ha dimostrato quella mobilità che soprattutto in trasferta necessita ai giochi offensivi della squadra. Riteniamo, in definitiva, che Calaiò debba essere la pietra miliare su cui erigere il presente ed il futuro del Napoli. L’attaccante palermitano non merita minimamente di essere messo in discussione per quanto dimostrato e fatto finora per il Napoli.
Un altro dilemma è Amodio. Per quale motivo quello che a novembre e dicembre era risultato un giocatore fondamentale per la manovra del Napoli è stato incredibilmente accantonato da Reja, tanto da non ritenerlo utile neanche per la panchina? Sarà questa una delle domande che sottoporremo a Reja, anche perché l’acume tattico e la forza atletica dell’uruguaiano in un centrocampo che vede spesso balbettare Dalla Bona e Gatti, potrebbe risultare prezioso.
I tifosi e con loro la stampa partenopea esultano per il buon cammino del Napoli, non è necessario esaltare ed evidenziare artificiosamente l’unità di un gruppo che tanti già sapevano ben saldo; come non risulta utile alla serenità dell’ambiente riproporre la sterile polemica dei “sapientoni” che ‘sparlerebbero’ sul Napoli che il diggì Marino tira fuori ad ogni successo della squadra. Fatto salvo il diritto di opinione di tutti, a Marino va’ dato merito di aver creduto sempre in un gruppo e in un allenatore che stanno dando ottime risposte in termini di risultato, che è poi ciò che interessa maggiormente ai supporters azzurri. Che Reja e la squadra, dunque, continuino a vincere, che il Napoli vada in A, e poco importa a chi ama questa formazione che i giocatori non parlino da tempo immemore e che intanto la Fiorentina annuncia l’ingaggio di Lupoli, talento italico che pure Marino (e non i ‘sapientoni’ questa volta) aveva proclamato a giugno al Napoli…

   INDIETRO