(VINCENZO
LETIZIA) - D’ora in avanti, ogni
gara sarà fondamentale, decisiva per le
sorti del Napoli e delle proprie avversarie.
Il calendario che attende gli azzurri è
piuttosto complicato da interpretare, quello
che si sa è che la truppa di Reja dovrà
affrontare tutte le big della serie B in
trasferta: Rimini, Juventus, Bologna,
Mantova e Genoa attendono il Napoli per
sferrare l’attacco decisivo al secondo posto
e ai play-off. 15 punti in palio che saranno
difficili da capitalizzare al massimo, dato
lo spessore delle squadre che si dovranno
affrontare. Allora, ecco che le partite
casalinghe per gli azzurri divengono vitali,
da non fallire, un’altra gara dall’esito
nefasto come quella contro l’Arezzo potrebbe
risultare devastante ai fini della lotta
soprattutto al secondo posto. In questa
ottica, se il sistema di gioco a 5
difensori, 3 centrocampisti, una mezza punta
ed una boa centrale, risulta redditizio per
far punti in trasferta, è tra le mura amiche
che Reja dovrà trovare qualche soluzione
offensiva più adeguata allo scopo. Quale
scopo? Quello di vincere il più possibile in
casa. E per fare questo, secondo noi,al
San Paolo, contro squadre spesso
molto abbottonate, è necessario
giocare con De Zerbi dietro due punte.
Si è infatti visto come il Napoli,
soprattutto in casa ha sofferto per
sbloccare le gare, spesso decise agli ultimi
istanti, quando Reja aveva messo in campo
tutto l’arsenale offensivo di cui dispone.
Non è necessario fare chissà quali
stravolgimenti, ma prevedere un giocatore
offensivo in più nei match casalinghi, a
nostro avviso, potrebbe risultare più
produttivo.
Ha destato molte perplessità la scelta di
tenere a Trieste in panchina Emanuele Calaiò.
L’ex bomber di Pescara e Torino è il vero
asso del Napoli ed è dalle sue indubbie
qualità e dalla sua vena realizzativi che
dipendno le fortune degli azzurri.
Oltretutto, al di là del gol messo a segno
da Bucchi in terra friulana, il secondo
consecutivo per lui, l’ex modenese non ha
dimostrato quella mobilità che soprattutto
in trasferta necessita ai giochi offensivi
della squadra. Riteniamo, in definitiva, che
Calaiò debba essere la
pietra miliare su cui erigere il presente ed
il futuro del Napoli. L’attaccante
palermitano non merita minimamente
di essere messo in discussione per quanto
dimostrato e fatto finora per il Napoli.
Un altro dilemma è Amodio.
Per quale motivo quello che a novembre e
dicembre era risultato un giocatore
fondamentale per la manovra del Napoli è
stato incredibilmente accantonato da Reja,
tanto da non ritenerlo utile neanche per la
panchina? Sarà questa una delle domande che
sottoporremo a Reja, anche perché l’acume
tattico e la forza atletica dell’uruguaiano
in un centrocampo che vede spesso balbettare
Dalla Bona e Gatti, potrebbe risultare
prezioso.
I tifosi e con loro la stampa partenopea
esultano per il buon cammino del Napoli, non
è necessario esaltare ed evidenziare
artificiosamente l’unità di un gruppo che
tanti già sapevano ben saldo; come non
risulta utile alla serenità dell’ambiente
riproporre la sterile polemica dei
“sapientoni” che ‘sparlerebbero’ sul Napoli
che il diggì Marino tira fuori ad ogni
successo della squadra. Fatto salvo il
diritto di opinione di tutti, a Marino va’
dato merito di aver creduto sempre in un
gruppo e in un allenatore che stanno dando
ottime risposte in termini di risultato, che
è poi ciò che interessa maggiormente ai
supporters azzurri. Che Reja e la squadra,
dunque, continuino a vincere, che il Napoli
vada in A, e poco importa a chi ama questa
formazione che i giocatori non parlino da
tempo immemore e che intanto la Fiorentina
annuncia l’ingaggio di Lupoli, talento
italico che pure Marino (e non i
‘sapientoni’ questa volta) aveva proclamato
a giugno al Napoli…