• GARGANO, GRINTA SUDAMERICANA PER IL NAPOLI •

9/8/2007

(MAURIZIO LONGHI) - Che ci è voluto per portarlo a Napoli! Ad un tratto si è pensato di mollare tutto, per il momento si sta rivelando l'acquisto migliore. Corsa, dinamismo, grande agilità, tutte caratteristiche appartenenti al Dna di Walter Gargano che sta dimostrando di essere un giocatore molto valido confermando quanto di buono si diceva sul suo conto prima che approdasse a Napoli. In mezzo al campo, dà veramente l'impressione di un folletto telecomandato per rubare palloni agli avversari, e altrimenti perché lo chiamano "El Mota"? In italiano significa il puffo, per la sua statura gli è stato affibbiato questo soprannome, ma come corporatura altro che puffo, è un vero e proprio mastino di centrocampo. Guai poi se non riesce nel suo obiettivo di sradicare palloni agli avversari, si può irritare e diventare irruento come non mai. Ma bisogna specificare che tipo di irruenza, non perché voglia mangiarsi le caviglie degli avversari senza pietà, la sua cattiveria calcistica nasce per la generosità con cui scende in campo, fosse per lui si ucciderebbe per recuperare anche un pallone innocuo. Del resto questi sono i giocatori che servono, dare l'anima in campo è fondamentale, soprattutto se sei un centrocampista e ricopri una parte di campo molto delicata. Gargano è uno di quei mediani che si piazzano davanti la difesa e rompono il gioco per poi farlo ripartire. Un vero jolly. Infatti, non è che punti esclusivamente a frenare le avanzate degli avversari, il suo compito è anche quello di impostare il gioco permettendo alla squadra di basarsi su un elemento cardine nel cuore del centrocampo. Non può essere considerato un regista, però, si destreggia piuttosto bene palla al piede, anche se la sua tecnica deve comunque subire delle migliorie, le prospettive che possa diventare un elemento importantissimo per il futuro ci sono tutte.
OTTIMO INVESTIMENTO - Mordere, fuggire e ripartire subito. Questi sono i pensieri di Gargano nel momento in cui mette piede sul rettangolo di gioco. Nessuno si sarebbe aspettato che si integrasse quasi subito in una realtà completamente diversa da quella sudamericana, si è calato immediatamente nella nuova realtà napoletana volendo a tutti i costi mettere in mostra le sue qualità. Come caratteristiche somiglia molto a Gatti, sembra il gemello anche come corporatura, giocatori così sono sempre ben accetti perché sanno come farsi valere in ogni occasione. L'uruguaiano è uno che in campo non sta fermo neanche un secondo, sembra che abbia delle pile ricaricabili all'istante, quando gli sta per finire la benzina riesce a fare il pieno come se avesse segreti ignoti. La sua utilità non si discute, davvero un buon investimento in chiave progettuale, dicono che sia il futuro del calcio uruguaiano, a Napoli sperano che possa incantare soprattutto nel calcio italiano, naturalmente con la maglia azzurra.
GRANDE PROVA AL "BIRRA MORETTI" - Per il Napoli il trofeo Birra Moretti è stata più l'occasione per mettere a nudo i problemi che denuncia la squadra, anziché la possibilità di confrontarsi contro corazzate come Juventus e Inter. Soprattutto contro i bianconeri è stata una gara vera, entrambe le squadre erano quasi al completo e la partita è stata a tratti piacevole e intensa anche sotto il profilo agonistico. A spiccare maggiormente tra le fila azzurre, è stato proprio Walter Gargano che ha dimostrato una grande tenuta atletica e una super grinta. Ha destato un'ottima impressione, lo si è notato subito non solo per la vitalità, ma anche per aver smistato palloni a destra e a manca, dando la parvenza di un regista, sebbene non lo sia. Ha mostrato anche un grande attaccamento alla maglia, insomma, da lui sono arrivati segnali più che confortanti, auguriamoci che vengano confermati perché adesso è ancora presto per dare giudizi, positivi o negativi che siano, l'importante è notare l'impegno che a Gargano di certo non manca.

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