(MAURIZIO LONGHI / foto di Felice De
Martino) - Per il Napoli questo mese di
marzo è caratterizzato da luci ed ombre, con
qualche nota positiva e qualcuna decisamente
negativa. Dopo la vittoria ottenuta al “San
Paolo” con lo Spezia si era avuta la
sensazione che gli azzurri potessero
lanciare la sfida alla Juventus per il primo
posto, ma dal pareggio di Rimini sono
arrivati risultati deludenti, si spera che
questo momento finisca il prima possibile
per riprendere la marcia promozione. Prima
si è accennato alle note positive e
negative, noi ci concentriamo su un
giocatore che dopo tanto tempo è riuscito ad
imporsi, ovvero Fabio Gatti che da oggetto
misterioso è diventato un perno per questo
Napoli. “Micio” sta vedendo premiata la sua
grinta, caratteristica per la quale si
contraddistingue in mezzo al campo, è un
professionista serio, quando veniva
impiegato con il contagocce non ha mai fatto
polemiche, ha preferito rispondere sul campo
e bisogna ammettere che la risposta è stata
più che confortevole. Una scoperta
fantastica. Perché in passato qualcuno,
vedendolo spesso e volentieri occupare un
posto in tribuna, ha pensato che Reja non
l'avesse più in considerazione, sembrava
lontano anni luce da quel grande giocatore
messosi in luce quando indossava la maglia
del Perugia, ma quando ha avuto
l’opportunità di scendere in campo, non ha
deluso le aspettative scoprendosi anche un
buon playmaker.
IL REGISTA PER OCCASIONE – Si sa, Gatti si
esprime al meglio quando c’è da mettere la
museruola agli avversari. Per accertarsi di
tutto, basta guardare qualche gara
precedente, nella fattispecie quella con il
Genoa, in cui ha ingabbiato l’honduregno
Leon che poi ha salvato la sua prestazione
con una punizione magistrale con cui ha
superato Iezzo. Le sue caratteristiche sono
basate principalmente sulla grinta e lo
spirito di sacrificio. Proprio in virtù di
questi pregi, il folletto perugino, in
precedenza, si era messo in gran luce con il
Perugia conquistando giovanissimo la maglia
della nazionale italiana under 21,
trascorrendo con quest’ultima proficue
esperienze. È giunto al Napoli tre anni or
sono in serie C1 sotto la guida di Ventura,
il quale pretendeva che dovesse impostare
lui l’azione. Le cose non andarono per il
verso giusto, tant’è che quando Reja
subentrò all’allenatore genovese, Gatti
perse il posto da titolare giocando sempre
con meno frequenza. A gennaio dell’anno
scorso, il 25enne centrocampista azzurro ha
dovuto, suo malgrado, trasferirsi a Cremona
per non rischiare di restare a lungo lontano
dal terreno di gioco. L’avventura lombarda è
servita a dargli maggiore fiducia nei suoi
mezzi, così, quest’estate, è ritornato a
Napoli con tanta voglia di lasciare il
segno. Ma nel pre-campionato, il numero 5
del Napoli sembrava non rientrare negli
schemi adottati da Reja, e tutto faceva
pensare ad un’altra stagione buia per lui.
Errore. Gatti quando è stato chiamato in
causa ha risposto alla grande facendo capire
di essere un giocatore all’altezza di una
piazza prestigiosa come quella partenopea e
di conseguenza è cambiato il suo minutaggio
in squadra. Il mediano azzurro è stato
scoperto anche regista, sebbene non sia il
suo ruolo naturale, prendendo sempre
maggiore dimestichezza con la sua nuova
posizione. Sinora si è messo in evidenza
soprattutto per la sua voglia di stupire,
caratteristica che non gli è mai mancata.
Fornisce alla squadra una grande dose di
quantità abbinata ad un pizzico di qualità
che gli permette talvolta di destreggiarsi
da puro regista. Gioca con una tranquillità
disarmante, anche per recuperare un pallone
innocuo dà tutto se stesso, questo
testimonia quanto ci tenga a fare bella
figura.
L’INFORTUNIO – Proprio in quest’ultimo
periodo, in cui attraversava un grande
momento di forma, si è infortunato nel corso
dell’insidiosa trasferta di Rimini. Come al
solito, la sua grinta ha preso il
sopravvento ed ha provato a stringere i
denti, però si è dovuto arrendere allo
spiacevole inconveniente. La sua presenza in
campo è fondamentale, al Napoli manca un
regista, e lui è l’unico che possa occupare
questo ruolo, nonostante abbia
caratteristiche diverse. Mister Reja, al
momento, non può contare su un organizzatore
di gioco, e proprio il tecnico friulano, che
per due anni ha tenuto Gatti costantemente
tra panchina e tribuna, ha dichiarato che il
suo contributo è importantissimo per la
squadra. Infatti, nelle ultime gare, i
partenopei sono andati in difficoltà senza
l’apporto del proprio “regista”, non resta
che attendere un suo ritorno in campo perché
la squadra ritrovi l’equilibrio che sembra
un po’ smarrito. Ora il suo obiettivo è
quello di rientrare il prima possibile,
perché c’è una promozione da conquistare e
Gatti ci tiene particolarmente a dare il suo
contributo.