• OBIETTIVO NAPOLI - GLI AZZURRI CON UNA PROVA DI GRAN CARATTERE VOLANO A PIU' UNDICI •
 

26/5/2007

(EDUARDO LETIZIA / Foto di Felice de Martino) - Nel momento fondamentale della stagione sono emerse le caratteristiche che hanno fatto grande il Napoli quest’anno: il carattere, il cinismo, le giocate di alcuni singoli.
Eppure dopo i primi 20 minuti di gioco la situazione per gli azzurri sembrava tutt’altro che rosea. La squadra di Reja infatti sembrava soffrire oltremodo la rapidità e l’intraprendenza dei veronesi. Il Verona pareva in grado di mettere in difficoltà in qualsiasi momento i più “pesanti” giocatori del Napoli, schierati oggi in campo con una formazione particolarmente muscolare. Reja aveva infatti scelto un centrocampo abbastanza abbottonato composto da Amodio, Gatti e Dalla Bona, con il sempre più convincente Garics e Savini sugli esterni, abbandonando l’ipotesi tridente provata in settimana. Alla lunga le scelte di Reja si sono però rivelate indovinate in quanto dopo i primi 20-25 minuti di sofferenza la squadra ha iniziato a prendere le misure degli scaligeri ed in particolare si sono riuscite a trovare delle contromosse per arginare le azioni degli esterni veronesi, in particolare di Ferrarese sulla destra, grazie soprattutto alle azioni di raddoppio dei centrocampisti.
Nella ripresa poi gli azzurri sono riusciti a trovare il modo per fare male agli avversari. Il Napoli ha infatti preso maggiore coscienza dei propri mezzi ed è riuscito a mettere a segno un uno-due nei primi minuti che avrebbe potuto mettere KO l’avversario, qualora questo non avesse avuto una rapida reazione con la rete del 1-2. Dalla rete del veronese Pulzetti in poi la partita del Napoli è stata volta soprattutto, comprensibilmente, alla fase difensiva. In questo momento della gara Reja decide di modificare l’assetto della sua squadra inserendo Giubilato al posto dell’ammonito Savini, che sulla sua corsia poteva soffrire le folate del nuovo entrato Babù. Per arginare quest’ultimo veniva spostato Grava sulla corsia sinistra e Giubilato al centro della difesa, con Paolo Cannavaro ad agire sul centro destra, nella posizione che era stata di Grava. Pochi minuti dopo avviene la sostituzione di Sosa. Al suo posto entra De Zerbi, col compito di dare una mano al centrocampo e di tenere palla, magari propiziando qualche azione di contropiede. Nel finale entrerà poi Bucchi per Calaiò. Così messo in campo il Napoli si difende abbastanza bene, anche se il Verona riesce a procurarsi qualche occasione pericolosa, ma in queste occasioni si rivelano provvidenziali gli interventi di Gianello, probabilmente il migliore in campo dei partenopei, che non fa per nulla rimpiangere l’infortunato Iezzo. Ma Gianello non è l’unico ad aver brillato in questa gara tra gli azzurri. Tra i tanti che hanno ben figurato nella battaglia odierna è doveroso citare le maiuscole prove di Domizzi, insuperabile in difesa e decisivo per la rete dello 0-1, Amodio, che ha dato una mano in copertura in qualunque zona del campo, avendo anche la forza per spingersi in attacco in alcune occasioni ed infine di Garics che, pur non avendo fatto complessivamente nulla di eccezionale, ha dato l’impressione di star acquisendo sempre maggiore tranquillità in mezzo al campo ed ha dimostrato di poter diventare in prospettiva un elemento importante per questa squadra.
In chiusura ci duole dover sottolineare un’unica pecca in questa giornata così lieta per il Napoli, ovvero il brutto gesto rivolto da Calaiò al suo allenatore al momento della sostituzione con Bucchi, che poi s’è rivelato decisivo nel finale. Siamo dell’avviso che il buon Emanuele, autore tra l’altro di una rete eccellente quest’oggi, avrebbe dovuto avere maggior rispetto, e per il suo mister, e per il compagno che ha preso il suo posto, tanto più considerando che l’ex modenese è sempre stato un esempio di professionalità in questa stagione per lui non facile.

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