(EDUARDO
LETIZIA) - Dopo la deludente prestazione
interna contro il Pescara, il Napoli risorge
dalle sue ceneri con una reazione
eccellente, di qualità e carattere, in casa
del Treviso.
Premiate le scelte iniziali del tecnico Reja
che ha inizialmente cambiato l’assetto
tattico della sua squadra. Il solito 3-5-2 è
stato tramutato in un più offensivo 3-4-3,
affidandosi al tridente offensivo composto
da De Zerbi, Calaiò e Pià, lasciando a
centrocampo solo Dalla Bona e Bogliacino e
mantenendo l’assetto difensivo immutato.
E’ proprio dall’attacco che sorgono le note
più positive per l’allenatore goriziano,
dove Pià, con la sua straordinaria rete e
con altre buone giocate in velocità, ha
palesato finalmente evidenti segnali di
ripresa dopo un paio di stagioni
abbondantemente sottotono, questo anche
grazie al fatto che oggi è stato schierato
nella sua posizione congeniale, cioè di
esterno di attacco a sinistra. La rinascita
del brasiliano potrebbe essere, a questo
punto della stagione, il vero asso nella
manica per la squadra napoletana, in quanto
Pià è proprio il giocatore che possiede
potenzialmente le caratteristiche di cui è
stato carente l’attacco partenopeo fino ad
oggi: rapidità, capacità nel saltare l’uomo
ed abilità nelle ripartenze. La speranza di
tutti i tifosi del Napoli è che la
prestazione di oggi non sia stata solo un
fulmine a ciel sereno nella stagione di Pià
e che egli possa rendersi davvero decisivo
nel finale di campionato.
Buona anche la prestazione di Calaiò che, a
parte la preziosissima rete, ha anche
ritrovato l’intesa con Pià che tante volte
si è potuta ammirare in casa Napoli,
soprattutto però, ahinoi, durante le
accaldate amichevoli del calcio d’agosto.
Non altrettanto bene si può dire purtroppo
della gara dell’altro attaccante, Roberto De
Zerbi, ancora una volta poco incisivo,
avulso dal gioco, fumoso e costantemente
impreciso sui calci da fermo. E’ un vero
peccato che l’ex fantasista del Catania non
riesca ad esprimersi ai livelli della scorsa
stagione, in quanto, soprattutto con questo
modulo sperimentato oggi, il suo impiego
sulla destra potrebbe rivelarsi
fondamentale.
Per quanto concerne il resto della squadra
dobbiamo sottolineare una ritrovata
sicurezza della difesa, che sembra aver
ritrovato nuova linfa dallo spostamento al
centro di Cannavaro e di Maldonado sul
centro-destra e risulta sempre ben
coadiuvata dalle coperture dei due esterni
Grava e Savini, quest’ultimo, in
particolare, sempre più a suo agio nel
proporsi nella doppia fase difensiva e
offensiva, riuscendo ultimamente anche a
effettuare una serie di buoni cross dalla
sua corsia di competenza.
A centrocampo ancora una volta si è potuta
osservare una prestazione non eccelsa di
Dalla Bona, mentre Bogliacino ha dovuto
limitare il suo estro per badare
maggiormente alla fase di contenimento.
Ottimo l’impatto sulla gara di Montervino,
subentrato nella ripresa a De Zerbi, per
dare maggior sostanza ad un centrocampo
messo sotto pressione dall’ingresso di
Russotto che, piazzandosi tra le due linee
di centrocampo e difesa napoletane,
costringeva uno tra Dalla Bona e Bogliacino
ad abbassarsi in marcatura su di lui
lasciando in pratica un solo uomo a
centrocampo. Con l’ingresso di Montervino si
è potuto ovviare a questa problematica,
spostando Bogliacino al centro nel ruolo di
regista con Dalla Bona, alla sua sinistra, e
appunto Montervino ala sua destra,
ripristinando la parità numerica in quella
zona. La gagliarda prestazione dello storico
capitano è stata poi premiata con una,
seppur fortunosa, rete che è probabilmente
da prendersi come un segnale che la vecchia
guardia del Napoli, i vari Calaiò, Pià, Sosa,
Trotta (nella scorsa gara) Montervino,
protagonisti della promozione dello scorso
torneo stanno, riprendendo in mano le redini
della squadra dando magari in tal modo un
esempio ai nuovi arrivati, come Bucchi, De
Zerbi, Rullo, Dalla Bona, che non hanno dato
finora alla squadra l’apporto sperato.