(GIUSEPPE
PALMIERI) - 6 novembre 2006. Al San
Paolo è di scena la Juventus. Questa volta
non si tratta del trofeo Birra Moretti o di
un’amichevole precampionato. La Vecchia
Signora è a Napoli per giocare il posticipo
del decimo turno di campionato. Chi avrebbe
mai pensato di rivedere le maglie azzurre
sfidare i bianconeri in una gara ufficiale
all’inizio di questo incredibile 2006?
11 mesi prima, il 5 gennaio, il Napoli,
capolista in serie C1 girone B, pareggiava
1-1 a Grosseto, agguantato al 90’ a causa di
uno sciagurato rigore provocato da
Montesanto, scatenando feroci polemiche
contro il tecnico Reja, reo di aver tolto,
con la sua squadra in vantaggio, dal terreno
di gioco Pià e Calaiò. Quanto sembrano
lontani quei giorni, eppure non è passato
neppure un anno. La squadra azzurra
attraversava un periodo altalenante,
inseguito dal Frosinone, alterna vittorie
interne (Acireale, Lucchese e Pistoiese) a
brutti capitomboli fuori dalle mura amiche (Massese
e Sassari Torres). Marino, per rinforzare la
squadra in questa fase delicata, trattiene
Emanuele Calaiò, richiesto dall’Inter, e
ingaggia dal Rimini Ivano Trotta.
Ma arriva il giorno più nero. E’ il 19
febbraio. Il Napoli è di scena a
Castellammare di Stabia, per il ritorno del
derby contro la Juve Stabia e cade
clamorosamente per 3-1. Castaldo,
l’incredibile autorete di Romito che inganna
Iezzo con un retropassaggio e Agnelli
rendono vano il gol del momentaneo 2-1 di
Calaiò. Il Frosinone contemporaneamente cade
con la Sangiovannese e resta a –4. La
sconfitta è durissima per gli azzurri,
Marino porta la squadra in ritiro, i tifosi
sono estremamente delusi e sconfortati
nonostante la leadership in campionato. Ma
la squadra è una “fenice”. Rinasce dalle sue
ceneri e dopo l’amaro derby di Castellammare
inanella quattro vittorie consecutive contro
Gela, Manfredonia, Pisa e Martina,
realizzando l’allungo decisivo nei confronti
del Frosinone. Dopo il successivo pareggio
per 1-1 nella trasferta contro la
Sangiovannese e la vittoria interna con il
Chieti il vantaggio è di 9 punti a cinque
giornate dalla fine. Gli azzurri frenano un
po’ pareggiando al San Paolo con il Foggia,
mantenendo inalterato il vantaggio sui
ciociari che impattano in casa con la
Pistoiese.
Si arriva cosi ad un’altra data
importantissima per il Napoli. E’ sabato 15
aprile, al San Paolo, quando arriva il
Perugia, gli azzurri sono in B in caso di
vittoria (il Frosinone cade anche a Chieti
3-0). E il Napoli non sbaglia. E’ 2-0 grazie
alle reti di Marco Capparella, e del
capocannoniere del campionato, nonché
trascinatore azzurro, Emanuele Calaiò. E’
una festa contenuta quella della promozione
in B, ma la gioia in città è grande. E’ la
fine di un incubo. Le ultime partite sono
una passerella per la squadra di Reja che
chiude la stagione con 3 pareggi e 13
lunghezze di vantaggio sul Frosinone,
secondo.
Grazie alla promozione anticipata, De
Laurentiis e Marino progettano il Napoli che
darà l’assalto alla massima serie. Arrivano
De Zerbi, Bucchi (capocannoniere dell’ultimo
campionato), Domizzi, Paolo Cannavaro e
Dalla Bona. E’ una estate tranquilla per i
tifosi azzurri, la prima, nell’estate più
difficile per i club italiani coinvolti
nello scandalo di Calciopoli, che porterà
penalizzazioni ad alcune squadre di A, ma
soprattutto, la revoca due scudetti alla
Juventus che finisce in serie B. In questa
estate lunghissima per il calcio, Napoli
vede anche il suo figlio Fabio Cannavaro
alzare la Coppa del Mondo a Berlino, nella
notte del 9 luglio, e può esultare insieme a
tutta l’Italia per l’insperato titolo
conquistato dal ragazzo della Loggetta e
compagni.
Il Napoli ricomincia l’11 luglio da
Castellammare, prima, da Hermagor, poi,
ancora agli ordini di mister Reja. Dopo la
scintillante finestra del “Birra Moretti”,
nel quale il Napoli batte l’Inter, grazie ad
una rete del solito trascinatore Calaiò, e
perde agli shoot-out contro la Juve dopo lo
0-0 dei 45’ giocati, comincia la coppa
Italia e al San Paolo si rivede il Frosinone.
Ma la truppa azzurra, con i nuovi innesti è
cresciuta tantissimo e si sbarazza per 3-1
dei ciociari grazie a Domizzi, Bucchi e
Calaiò. Nemmeno l’Ascoli, squadra di serie
A, riesce a fermare la corsa degli azzurri
nella manifestazione tricolore, è 1-0 grazie
a Pià nei supplementari. E nel terzo turno
arriva la Juve. E’ il 27 agosto. Davanti ad
una cornice di pubblico straordinaria il
Napoli realizza un capolavoro. Prima incassa
la rete di Chiellini, passa in vantaggio
grazie alle reti di Bucchi e Calaiò (che
mette a sedere Buffon), subisce il ritorno
della Juve con Del Piero che, prima porta la
partita ai supplementari, poi gela il San
Paolo portando i bianconeri avanti a 40
secondi dalla fine. La folla è in silenzio e
applaude i gladiatori azzurri. Ma il Napoli
non molla e una rovesciata di Cannavaro
rimanda tutto ai rigori, nel delirio di una
città che canta già “o’surdato ‘nnammurato”.
I rigori sorridono al Napoli, ed è tripudio.
Qualcuno l’ha definita la “partita
perfetta”. Forse non ha torto.
Marino fa un ultimo regalo a Reja prendendo
il terzino austriaco Garics. Il campionato
comincia in ritardo, ma dopo l’exploit
iniziale con il roboante 4-2 inflitto al
Treviso, gli azzurri non spiccano il volo,
perdendo a Piacenza e pareggiando ad Arezzo
e in casa con la Triestina.
Arriva la prima vittoria lontano da casa a
La Spezia, grazie a Cannavaro, e la bella
vittoria interna con il Rimini, arrivata con
il Napoli in 10, grazie ad una magia di De
Zerbi. Ma la serie si blocca a Vicenza dove
Cavalli nel finale rimedia al gol di Calaiò,
e a Bergamo dove l’Albinoleffe infligge agli
azzurri la seconda sconfitta stagionale. In
mezzo a queste due trasferte, la scialba
vittoria per 1-0 contro il Crotone, arrivata
aggrappandosi a Calagol.
Il Napoli sembra crollato, ma, ancora una
volta, come la “fenice” risorge dalle
proprie ceneri. E’ il 6 novembre e ritorna,
per la terza volta in tre mesi, la Juve al
San Paolo. Dopo un primo tempo senza grandi
emozioni, davanti ad un pubblico
incredibile, Del Piero regala una perla su
punizione, ma Bogliacino blocca la Juve,
salvando la squadra azzurra ed evidenziando
la grinta di una squadra che non molla mai.
Si riparte da questo e arrivano tre
fondamentali vittorie consecutive con Bari,
Bologna e Pescara grazie ad altrettanti gol
di colui che è ormai il simbolo di questa
squadra, Calaiò. Il Napoli trova la testa
della classifica. La serie vincente è
interrotta dal pareggio interno col
Frosinone, che provoca la squalifica del San
Paolo, per i petardi lanciati da alcuni
“tifosi” partenopei, e dal pareggio di
Cesena. Oggi il Napoli è dietro di pochi
punti a Juve e Bologna ed è uscito dalla
coppa Italia per mano del Parma.
Intanto Fabio Cannavaro ha vinto il “Pallone
d’Oro”, dedicandolo ai giovani napoletani,
invitati a coltivare i loro sogni. Dopo
questo entusiasmante 2006, la speranza è che
uno dei tanti che accendono questa città
possa avverarsi nell’anno nuovo. Rivedere a
giugno il Napoli ritornare in serie A. E
magari quello scugnizzo della Loggetta,
ritornare a vestire l’amata casacca azzurra
nei più importanti palcoscenici del calcio
italiano e, perché no, europei. Buon anno
Napoli, continua a sognare.