• 2006: DAL GROSSETO ALLA JUVE, LA RINASCITA DEL NAPOLI •

25/12/2006

(GIUSEPPE PALMIERI) - 6 novembre 2006. Al San Paolo è di scena la Juventus. Questa volta non si tratta del trofeo Birra Moretti o di un’amichevole precampionato. La Vecchia Signora è a Napoli per giocare il posticipo del decimo turno di campionato. Chi avrebbe mai pensato di rivedere le maglie azzurre sfidare i bianconeri in una gara ufficiale all’inizio di questo incredibile 2006?
11 mesi prima, il 5 gennaio, il Napoli, capolista in serie C1 girone B, pareggiava 1-1 a Grosseto, agguantato al 90’ a causa di uno sciagurato rigore provocato da Montesanto, scatenando feroci polemiche contro il tecnico Reja, reo di aver tolto, con la sua squadra in vantaggio, dal terreno di gioco Pià e Calaiò. Quanto sembrano lontani quei giorni, eppure non è passato neppure un anno. La squadra azzurra attraversava un periodo altalenante, inseguito dal Frosinone, alterna vittorie interne (Acireale, Lucchese e Pistoiese) a brutti capitomboli fuori dalle mura amiche (Massese e Sassari Torres). Marino, per rinforzare la squadra in questa fase delicata, trattiene Emanuele Calaiò, richiesto dall’Inter, e ingaggia dal Rimini Ivano Trotta.
Ma arriva il giorno più nero. E’ il 19 febbraio. Il Napoli è di scena a Castellammare di Stabia, per il ritorno del derby contro la Juve Stabia e cade clamorosamente per 3-1. Castaldo, l’incredibile autorete di Romito che inganna Iezzo con un retropassaggio e Agnelli rendono vano il gol del momentaneo 2-1 di Calaiò. Il Frosinone contemporaneamente cade con la Sangiovannese e resta a –4. La sconfitta è durissima per gli azzurri, Marino porta la squadra in ritiro, i tifosi sono estremamente delusi e sconfortati nonostante la leadership in campionato. Ma la squadra è una “fenice”. Rinasce dalle sue ceneri e dopo l’amaro derby di Castellammare inanella quattro vittorie consecutive contro Gela, Manfredonia, Pisa e Martina, realizzando l’allungo decisivo nei confronti del Frosinone. Dopo il successivo pareggio per 1-1 nella trasferta contro la Sangiovannese e la vittoria interna con il Chieti il vantaggio è di 9 punti a cinque giornate dalla fine. Gli azzurri frenano un po’ pareggiando al San Paolo con il Foggia, mantenendo inalterato il vantaggio sui ciociari che impattano in casa con la Pistoiese.
Si arriva cosi ad un’altra data importantissima per il Napoli. E’ sabato 15 aprile, al San Paolo, quando arriva il Perugia, gli azzurri sono in B in caso di vittoria (il Frosinone cade anche a Chieti 3-0). E il Napoli non sbaglia. E’ 2-0 grazie alle reti di Marco Capparella, e del capocannoniere del campionato, nonché trascinatore azzurro, Emanuele Calaiò. E’ una festa contenuta quella della promozione in B, ma la gioia in città è grande. E’ la fine di un incubo. Le ultime partite sono una passerella per la squadra di Reja che chiude la stagione con 3 pareggi e 13 lunghezze di vantaggio sul Frosinone, secondo.
Grazie alla promozione anticipata, De Laurentiis e Marino progettano il Napoli che darà l’assalto alla massima serie. Arrivano De Zerbi, Bucchi (capocannoniere dell’ultimo campionato), Domizzi, Paolo Cannavaro e Dalla Bona. E’ una estate tranquilla per i tifosi azzurri, la prima, nell’estate più difficile per i club italiani coinvolti nello scandalo di Calciopoli, che porterà penalizzazioni ad alcune squadre di A, ma soprattutto, la revoca due scudetti alla Juventus che finisce in serie B. In questa estate lunghissima per il calcio, Napoli vede anche il suo figlio Fabio Cannavaro alzare la Coppa del Mondo a Berlino, nella notte del 9 luglio, e può esultare insieme a tutta l’Italia per l’insperato titolo conquistato dal ragazzo della Loggetta e compagni.
Il Napoli ricomincia l’11 luglio da Castellammare, prima, da Hermagor, poi, ancora agli ordini di mister Reja. Dopo la scintillante finestra del “Birra Moretti”, nel quale il Napoli batte l’Inter, grazie ad una rete del solito trascinatore Calaiò, e perde agli shoot-out contro la Juve dopo lo 0-0 dei 45’ giocati, comincia la coppa Italia e al San Paolo si rivede il Frosinone. Ma la truppa azzurra, con i nuovi innesti è cresciuta tantissimo e si sbarazza per 3-1 dei ciociari grazie a Domizzi, Bucchi e Calaiò. Nemmeno l’Ascoli, squadra di serie A, riesce a fermare la corsa degli azzurri nella manifestazione tricolore, è 1-0 grazie a Pià nei supplementari. E nel terzo turno arriva la Juve. E’ il 27 agosto. Davanti ad una cornice di pubblico straordinaria il Napoli realizza un capolavoro. Prima incassa la rete di Chiellini, passa in vantaggio grazie alle reti di Bucchi e Calaiò (che mette a sedere Buffon), subisce il ritorno della Juve con Del Piero che, prima porta la partita ai supplementari, poi gela il San Paolo portando i bianconeri avanti a 40 secondi dalla fine. La folla è in silenzio e applaude i gladiatori azzurri. Ma il Napoli non molla e una rovesciata di Cannavaro rimanda tutto ai rigori, nel delirio di una città che canta già “o’surdato ‘nnammurato”. I rigori sorridono al Napoli, ed è tripudio. Qualcuno l’ha definita la “partita perfetta”. Forse non ha torto.
Marino fa un ultimo regalo a Reja prendendo il terzino austriaco Garics. Il campionato comincia in ritardo, ma dopo l’exploit iniziale con il roboante 4-2 inflitto al Treviso, gli azzurri non spiccano il volo, perdendo a Piacenza e pareggiando ad Arezzo e in casa con la Triestina.
Arriva la prima vittoria lontano da casa a La Spezia, grazie a Cannavaro, e la bella vittoria interna con il Rimini, arrivata con il Napoli in 10, grazie ad una magia di De Zerbi. Ma la serie si blocca a Vicenza dove Cavalli nel finale rimedia al gol di Calaiò, e a Bergamo dove l’Albinoleffe infligge agli azzurri la seconda sconfitta stagionale. In mezzo a queste due trasferte, la scialba vittoria per 1-0 contro il Crotone, arrivata aggrappandosi a Calagol.
Il Napoli sembra crollato, ma, ancora una volta, come la “fenice” risorge dalle proprie ceneri. E’ il 6 novembre e ritorna, per la terza volta in tre mesi, la Juve al San Paolo. Dopo un primo tempo senza grandi emozioni, davanti ad un pubblico incredibile, Del Piero regala una perla su punizione, ma Bogliacino blocca la Juve, salvando la squadra azzurra ed evidenziando la grinta di una squadra che non molla mai. Si riparte da questo e arrivano tre fondamentali vittorie consecutive con Bari, Bologna e Pescara grazie ad altrettanti gol di colui che è ormai il simbolo di questa squadra, Calaiò. Il Napoli trova la testa della classifica. La serie vincente è interrotta dal pareggio interno col Frosinone, che provoca la squalifica del San Paolo, per i petardi lanciati da alcuni “tifosi” partenopei, e dal pareggio di Cesena. Oggi il Napoli è dietro di pochi punti a Juve e Bologna ed è uscito dalla coppa Italia per mano del Parma.
Intanto Fabio Cannavaro ha vinto il “Pallone d’Oro”, dedicandolo ai giovani napoletani, invitati a coltivare i loro sogni. Dopo questo entusiasmante 2006, la speranza è che uno dei tanti che accendono questa città possa avverarsi nell’anno nuovo. Rivedere a giugno il Napoli ritornare in serie A. E magari quello scugnizzo della Loggetta, ritornare a vestire l’amata casacca azzurra nei più importanti palcoscenici del calcio italiano e, perché no, europei. Buon anno Napoli, continua a sognare.

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