8/5/2005
(dall'inviato Michele Caiafa) – Ormai è
una consuetudine. Il Napoli comincia a giocare
solo quando ha l’acqua alla gola oppure quando
passa in svantaggio. La squadra (oggi quasi al
completo, mancava solo Abate) è senza dubbio di
levatura superiore, lo si è notato anche oggi
contro la capolista Rimini, infatti nel secondo
tempo, almeno fino all’espulsione di Calaiò, il
Napoli non ha fatto toccare palla al Rimini.
Peccato. Infatti, penso che siamo tutti
d’accordo sul fatto che, se il Napoli avesse
giocato tutte le partite con la grinta che si
vede di solito nella ripresa, a questo punto del
campionato, almeno l’Avellino l’avremmo
agguantato.
Il Napoli visto quest’oggi, ha anche dimostrato
un’altra cosa, almeno a nostro parere. La
squadra funziona meglio in campo quando si
schiera con la difesa a 4. Gli uomini di difesa
che sono nella rosa partenopea hanno dimostrato
di essere più adatti allo schieramento a 4 che a
quello a 3. Infatti l’unico uomo adatto a
giocare nella difesa a 3 è il capitano Gennaro
Scarlato. Difatti il buon Gennarino è l’unico ad
avere dei buoni piedi e quindi schierato come
centrale dei 3, non centro-destra come oggi,
anche se ha ben figurato anche in quella
posizione, riesce a dettare bene i passaggi
verso il regista partenopeo Fontana o verso gli
esterni di centrocampo. Quindi mettendo Scarlato
in quella posizione, a coprire il settore di
centro-sinistra c’è “Stoneface” Giovanni Ignoffo,
e fin qui ci siamo, ma è sul centro-destra che
si crea il buco. Infatti con l’infortunio di
Claudio Terzi, giocatore molto veloce, in quella
posizione o si deve adattare Ignoffo, e non ci
sembra il caso, oppure mettere Romito, ma in
quel caso avremmo 3 difensori centrali dalla
velocità non elevata. Ma non è l’unico neo di
questo modulo difensivo. Infatti con il 3-4,
l’esterno di desta Gianluca Grava, dimostra di
non trovarsi a suo modo come esterno destro
puro. La situazione sarebbe molto probabilmente
diversa se in quella posizione del campo ci
fosse il giovane Abate con le sue ormai note
sgroppate. Meglio, anzi molto meglio un Grava
utilizzato sulla fascia destra come esterno di
difesa, così ha la possibilità, con la sua
velocità, di sovrapporsi all’uomo di
centrocampo. Sulla fascia sinistra del campo poi
la situazione la vediamo così: correre subito al
mercato per prendere un terzino sinistro di
ottime qualità. Ci sarà il ritorno di Tosto? Non
si offendano gli attuali padroni (si fa per
dire) di quella zona del campo. Per quel
riguarda Bonomi, il giocatore è dotato di una
buona tecnica ma non di una grande velocità. E
soprattutto è un elemento molto difensivo. Per
quanto riguarda invece Nicola Mora, gli facciamo
i complimenti per il suo impegno e la sua
caparbietà, lo notiamo anche negli allenamenti,
ma l’ex barese è si dotato, quando è in forma,
di un’ottima velocità, ma quando deve fare i
cross…L’unico fatto bene nell’intera stagione è
quello che lui piazzò sulla testa di Pià per il
vantaggio azzurro a Benevento. Un po’ pochino,
che ne pensate? Oggi poi ha battuto due calci
d’angolo consecutivi, ma non riusciva a far
alzare nemmeno il pallone da terra. E non era la
prima volta che succedeva. Scusaci Nicola, ma i
fatti parlano chiaro.
A centrocampo, non ci pronunciamo ancora su
Fontana, rientrato quest’oggi dopo tre settimane
di stop, ma le sue enormi qualità, soprattutto
in queste categorie, nessuno le mette in dubbio.
Per quanto riguarda Montervino, cosa c’è da
dire? Cuore e polmoni? Oggi non solo. Nel
secondo tempo di oggi è stato protagonista di
quattro-cinque sgroppate centrali con la palla
al piede, superando i giocatori del Rimini come
dei birilli. Stupendo il leone azzurro, merita
una citazione al merito (gioco di parole). Per
Consonni poi c’è poco da dire. E’vero che veniva
da due brutti match, ma molti che lo hanno
criticato, si sono scordati che il calciatore
negli scorsi 15 giorni, si era allenato poco,
causa le continue fughe a Fiorenzuola per la
nascita della figlia. La prima settimana che si
è potuto di nuovo allenare regolarmente, ha
dimostrato di essere veramente un bel
giocatorino, pennellando anche la palla per il
colpo di testa di Pià che ha impattato il
risultato sull’1-1.
In attacco poi, le note non sono ancora liete.
Inacio Pià, ci fa innamorare con le sue giocate,
aveva ragione Marino, ma a volte è troppo
innamorato della palla e quindi le sue giocate,
molto belle, si rendono fini a se stesse. Il
calciatore deve capire che questo modo di
giocare, nel campionato italiano non và bene, in
nessuna categoria. Ma a questo deve pensarci
l’allenatore azzurro, che gli deve capire che la
palla vcà passata più spesso, soprattutto dopo
le sue giocate che liberano gli uomini del
reparto d’attacco. Per quanto riguarda
Capparella, il giocatore è bravo, forse anche
qualcosa in più, ma non aveva l’autonomia di una
gara intera nelle gambe, infatti nel secondo
tempo, fino alla sostituzione, era praticamente
sparito dal campo. Speriamo che acquisti presto
la condizione. Per quanto riguarda Calaiò,
questa non sembra proprio essere la sua annata.
Veniva appena da due partite in cui aveva
realizzato dei goals ed anche oggi stava
giocando bene (grande parata di Dei su una sua
bella conclusione), che il fato ha pensato di
fargli lo scherzetto. In un mischia in area, il
guardalinee ha visto qualcosa di poco chiaro ed
ha indicato come colpevole la punta azzurra.
Risultato: espulsione del calciatore. Speriamo
che la giustizia sportiva sia clemente e non dia
due giornate di squalifica al bomber partenopeo,
altrimenti l’attaccante sarà costretto a saltare
la prima partita dei play-off. Ma un appuntino a
Reja, và comunque fatto. Non era meglio tenere
in naftalina qualche giocatore che aveva giocato
tanto in questa stagione per evitare che
succedessero episodi come questo di Calaiò, o
altri generi di infortuni?
A questo punto della nostra chiacchierata
abbiamo pensato di congedarci facendo una
riflessione. Basta esperimenti, Reja pensi ad un
modulo per i play-off e scelga gli uomini da
utilizzare in quelle partite, fondamentali per
la stagione del Napoli.
Ma non abbiamo dubbio che il tecnico di Gorizia
ci abbia già pensato.
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