• OBIETTIVO NAPOLI - IL NAPOLI NON RIESCE A "DISINNESCARE" IL CROTONE •

17/3/2007

(EDUARDO LETIZIA / foto di Felice De Martino) - In settimana Reja aveva affermato che non riteneva necessaria la conquista dei tre punti in casa del Crotone. Beh se tali erano i suoi propositi allora il tecnico azzurro non avrà sicuramente nulla da rimproverarsi. Qualora invece, come tutto l’universo partenopeo riteneva doveroso, il suo intento fosse stato quello di portare a casa i tre punti, o quanto meno, di disputare una gara dignitosa, allora sì che le cose da criticare al mister goriziano diventerebbero molteplici.
Innanzitutto non si capisce come si possano prendere due reti con tanta facilità quando la squadra è schierata in campo con sei difensori puri. Una volta, almeno, poteva dirsi che il catenaccio di Reja permetteva di mantenere una certa consistenza in fase difensiva, adesso invece anche questa caratteristica sembra essere stata smarrita dalla squadra. Oggi il mister azzurro ha per l’ennesima volta sconvolto il modo di giocare del suo team. La difesa è stata stravisata scegliendo di mandare in campo un quintetto che non era né quello solito titolare, né quello che ben si era disimpegnato nella scorsa gara contro il Vicenza. I risultati sono saltati subito all’occhio soprattutto a Giampaolo e Sevidec che si insinuavano nella difesa napoletana come una lama ardente nel burro, quasi increduli per gli spazi a loro disposizione e per la libertà a loro concessa dai difendenti azzurri.
Non è che in altre zone del campo gli errori di Reja oggi non fossero palesi, ma lì dove risultano più evidenti le colpe dell’allenatore del Napoli è pianificare l’approccio alla gara. Infatti pare alquanto palese che una squadra seconda in campionato come il Napoli, se si presenta sul campo della terzultima in classifica con sei difensori puri e con alcuni giocatori fondamentali in panchina, Calaiò su tutti, subisca psicologicamente il contraccolpo della mancanza di fiducia nei propri mezzi inculcata dall’atteggiamento ultradifensivista del proprio mister ed alla fine si convinca essa stessa che l’avversario che si trova di fronte abbia delle potenzialità nascoste più consone al Manchester United che al Crotone. Quando poi ci si trova giustamente in svantaggio, sotto di due gol, vengono ancora più a galla le palesi lacune tattiche ed anche tecniche dell’orchestra diretta da Reja. Lacune tattiche perché è ormai palese che il Napoli non ha, e non ha mai avuto, uno stralcio di organizzazione di gioco ed i lanci in avanti alla viva il parroco, punto di forza del tatticismo del tecnico azzurro, senza il solito salvatore della patria, il Pampa Sosa, non sortiscono gli stessi effetti. E qui emergono pure i limiti tecnici di alcuni giocatori, in particolare di Bucchi. Ora non si vuole in questa sede mettere alla berlina l’attaccante azzurro ex Modena, né si vogliono porre in discussione le sue caratteristiche tecniche tout court, l’intento è solo quello di esplicare un dato di fatto: Bucchi in attacco non prende una palla, né di testa né di piede. A questo punto deduca ognuno le proprie conclusioni, però la prossima volta che Sosa e Calaiò siederanno in panchina e Bucchi sarà in campo le perplessità non potranno essere che ancora maggiori…
Sarebbe inutile poi, a nostro avviso, soffermarsi sui vari cambi di modulo operati nel corso della gara, sui vari spostamenti di giocatori per tutto in campo, nella mera speranza di indovinare prima o poi la combinazione giusta. Forse la sola cosa degna di essere messa in risalto è come il Napoli abbia espresso il miglior gioco nell’arco della gara quando è stato schierato con il 4-4-2. Con la difesa a quattro si è risusciti ad arginare al meglio le sortite offensive del Crotone e la squadra è sembrata avere maggiori equilibri. Certo con il 4-4-2 Reja sarebbe costretto a mettere in campo solo 4 difensori e sarebbe inoltre obbligato ad insegnare ai propri giocatori qualche schema offensivo… In virtù di ciò sembra dunque ovvio che si continuerà fino alla fine ad ammirare una squadra che, con 5-6 difensori, affiderà ai soli lanci lunghi il suo tema tattico, che solo quando sarà in campo Sosa, ovvero negli ultimi 10 minuti, potrà magari apportare qualche esito positivo.

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