• INDICAZIONI PER IL FUTURO NEL TORPORE DI UN'ULTIMA DI CAMPIONATO •

7/5/2006

(EDUARDO LETIZIA) - Coloro i quali, come il sottoscritto, speravano di poter cogliere da questa gara almeno qualche indicazione sullo schieramento che pare sarà adottato dal Napoli la prossima stagione, sono rimasti un po’ delusi, in quanto quest’oggi, come prevedibile, non sono stati proprio i tatticismi a farla da padrone in mezzo al campo, quanto piuttosto la svogliatezza ed il torpore dei ventidue protagonisti. La novità 4-3-1-2 non ha fornito, come detto, dati utili per il futuro. La difesa a quattro ha solo in parte risposto alle esigenze che il modulo richiede, in quanto dei due terzini il solo Lacrimini cercava talvolta di spingersi sulla sinistra, mentre l’adattato, redivivo, Montesanto a stento riusciva a contenere le avanzate avversarie sul suo lato. Questo si dovrà tenere presente in sede di mercato: se si vorrà puntare su questo modulo sarà necessario l’acquisto di un terzino sinistro di spinta, uno alla Parisi del Messina o alla Molinaro del Siena, per intenderci.
Il centrocampo inedito a tre non ha dato sussulti particolari alla gara, se non per qualche timida iniziativa di Bogliacino sulla sinistra nel primo tempo, ed ha mostrato ancora una volta i limiti in quanto a dinamismo di Nicolas Amodio, del quale, pure dal punto di vista della qualità tecnica, fatichiamo a trovare barlumi di “piedi buoni” da più parti reclamizzati [d’altra parte fu lui stesso ad affermare di ispirarsi a Zinedine Zidane (!?)]. I dubbi su una sua possibile utilità in B sono legittimi, pur sperando di essere smentiti dal campo.
Nel ruolo di rifinitore è stato schierato un volenterosissimo Grieco che ha tentato disperatamente di lasciare un segno della sua sfortunata stagione. E proprio a proposito di questo ruolo ha rilasciato degli interessanti indizi Marino a fine gara. Il d.g. azzurro ha infatti chiarito i dubbi in merito alla figura del trequartista del Napoli futuro, identificandolo come una mezz’ala (sinistra nello specifico) che possa disimpegnarsi nel ruolo ad oggi di Capparella, ma che, a differenza di quest’ultimo, possa far meglio da collante tra centrocampo ed attacco, cosa che, a suo avviso, è un po’ mancata quest’anno alla squadra. L’identikit porterebbe a Franco Brienza, più indicato per questo ruolo, ad esempio, dei vari Foggia, eccellente elemento ma che gioca prevalentemente sulla destra, o Ricchiuti (autore di una splendida rete ieri) più adatto a giocare da rifinitore “puro”. Quindi più che un 4-3-1-2 si profilerebbe, dalle parole di Marino, l’adottamento di un 4-4-2 che solo in fase offensiva può trasformarsi in 4-3-1-2. Staremo a vedere se le indicazioni di Marino saranno effettivamente tradotte in realtà.
L’ultimo accenno va all’attacco dove oggi ha dato qualche flebile segno di vita Iniacio Pià, ancora però ben lungi dall’esprimere tutto il valore che gli si attribuisce. In chiave futura pare necessario che in rosa si debbano avere oltre ai tre riconfermati Calaiò, Sosa e Pià, altri due elementi validi per avere un numero complessivo di cinque attaccanti che in un campionato lungo e difficoltoso come quello di B potranno dare il loro contributo.

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