23/4/2005
(Alessio
Borrelli) - In molti si chiederanno quali
saranno gli obiettivi del Napoli in queste
ultime partite? Una risposta in fondo c’è.
Premesso che ogni partita deve essere vinta, il
Napoli in realtà non è che sia senza alcuna
ambizione. Lo stesso Reja, un po’ per non far
addormentare l’ambiente ed un po’ per tenere
tutta la squadra sotto pressione ha avvertito i
ragazzi che lui ci crede ancora, al secondo
posto. E fa bene a crederci in quanto la
matematica non ha ancora condannato gli azzurri
alla terza piazza e poi contemporaneamente a
Napoli-Foggia ci sarà un Avellino-Rimini che
promette scintille e che deciderà anche il
futuro dello stesso Napoli. Nella prima domenica
dove nella vetrina principale della C non c’è il
Napoli, la squadra si appresta ad affrontare una
partita a cui tiene molto contro il Foggia. C’è
da riscattare la batosta dell’andata ed il
comportamento non proprio da professionista da
parte di un avversario che calcherà domani il
terreno del San Paolo. Mounard nessuno lo ha
dimenticato, la sua sfrenata esultanza sotto la
curva dei napoletani nemmeno. E così
Napoli-Foggia da una partita come le altre si
trasforma in un match attesissimo dove entrambe
tengono a fare bella figura. E’ cambiato molto
il Napoli da quella partita. Lì Ventura con
parte del gruppo attuale furono tramortiti da un
Foggia scatenato che per tutta la partita non
fece veder palla agli azzurri. Era un Napoli che
navigava sull’orlo di una crisi che ancora oggi
sta pagando. Crisi che portò all’esonero di
Giampiero Ventura che molti aspettavano nel
dopopartita e che tra lo stupore generale non ci
fu. Forse, se Reja fosse stato chiamato al
timone del Napoli quel giorno oggi staremo a
raccontare una storia diversa. Dall’altra parte
neanche il Foggia è quello di prima. Per prima
cosa non c’è più Giannini che dopo quella
giornata di grazia ne ha vissute altre nere ed
al suo posto c’è un decano della C e del bel
gioco come Massimo Morgia. Anche la squadra è un
po’ modificata con molte partenze, su tutte
quella di Oliveira. Inoltre l’obiettivo dei
diavoletti non è più lo stesso. Diciamo che il
Foggia con la vittoria di domenica ha
consolidato la salvezza, a sorpresa diventata
l’unico traguardo raggiungibile ed ora da qui
alla fine il Foggia avrà ben poco da chiedere a
questo campionato, almeno per quanto concerne
sul campo. Fuori dal campo invece ci sarà ancora
da parlare e chissà per quanto vista la nuova
crisi societaria che per poco non ha visto la
squadra in sciopero e l’impiego della Berretti
nella partita di domani. Per ora tutto
rientrato, ma aspettiamoci delle nuove su questo
fronte.
In vista della partita ancora piena emergenza in
casa Napoli mentre il Foggia almeno sotto quest’aspetto
può sorridere dal momento che Morgia ha tutti,
ma proprio tutti disponibili. Reja invece si
ritroverà di nuovo ad inventare l’attacco, anzi
ad adottare scelte obbligate. Né Sosa né
Capparella hanno recuperato e ne avranno ancora
per qualche settimana, fortuna ha voluto che
almeno Calaiò fosse rimesso in sesto e così
almeno non ci sarà il rischio di fare come
domenica scorsa, quando si è costretto ad
affidare al solo Pià, una seconda punta,
l’intero attacco partenopeo. Il recupero di
Calaiò permetterà al vivace brasiliano di
aggirare nella posizione di sua competenza e
cioè alle spalle dell’ariete siciliano. Grandi
responsabilità quindi per Emanuele Calaiò adesso
chiamato veramente alla prova della verità. Per
lui questa con il Foggia non sarà la partita del
dentro o fuori ma sarà quella che deciderà,
almeno per quest’anno, se Reja potrà puntare a
spada tratta su di lui oppure rassegnarsi ad
aspettare il miglior Sosa. I play-off incombono
ed in queste restanti partite lui, ed anche
qualcun altro, dovranno dimostrare di non essere
scelte sbagliate. Con Calaiò che giocherà nel
ruolo che ricopriva a Pescara con Iaconi e
Simonelli (centravanti con alle spalle un
tridente) ci saranno più dietro e sulla stessa
linea di Pià anche Abate e Consonni. Per il
resto nessuna novità di rilievo tranne il pieno
recupero di Scarlato dopo l’uscita anticipata di
Sora. Il capitano in un momento così importante
stringerà i denti e darà il solito contributo
per cercare di dare la solita sicurezza ad una
difesa che con Reja ha avuto veramente una
crescita di spicco. Recuperato in extremis anche
Fontana dopo che ieri aveva lamentato qualche
acciacco. Si rivede dopo un mese d’assenza Terzi
che si accomoderà in panchina.
Abbiamo già parlato dell’imbarazzo della scelta
di Morgia. Dopo il modulo più coperto schierato
domenica scorsa con il Cittadella, il tecnico
tornerà al suo calcio spregiudicato che specie
fuori casa ha dato spettacolo e risultati.
Fondamentale sarà il rientro di Cellini, autore
di una doppietta all’andata. Accanto a lui
agiranno oltre a Mounard anche Grieco mentre a
centrocampo è fondamentale il recupero sulla
sinistra di Micco.
La partita sarà arbitrata dal signor
Massimiliano Velotto di Grosseto, stesso
direttore di gara dell’andata e sarà coadiuvato
dai guardalinee Enrico Fittante di Cosenza e
Jonatan Bigotta di Vibo Valentia. Non ci sarà il
solito San Paolo pieno anche se è prevista
comunque una discreta affluenza. Prevista una
buona rappresentanza di foggiani e ciò lo
dimostra il fatto che i 500 biglietti messi a
disposizione della società di Coccimiglio sono
stati subito venduti.
Ecco i probabili undici di domani pomeriggio al
San Paolo.
NAPOLI (4-2-3-1): 1 Gianello; 2 Grava, 5
Scarlato, 6 Ignoffo, 3 Bonomi; 4 Montervino, 7
Fontana (Corrent); 10 Abate, 11 Pià, 8 Consonni;
9 Calaiò.
In panchina: 12 Renard, 13 Accursi, 14 Terzi, 15
Mora, 16 Montesanto, 17 Corrent, 18 Schettino.
Allenatore: Edoardo Reja.
FOGGIA (3-4-3): 1 Marruocco; 2 Galeotti, 5 Tomei,
3 Filippi; 7 Nardini, 4 Stefani, 10 Catalano, 6
Micco; 11 Grieco, 9 Cellini, 8 Mounard.
In panchina: 12 Efficie, 13 Pagliarulo, 14 Di
Bari, 15 D’Agostino, 16 Pascariello, 17
Cimarelli, 18 Tahirovic. Allenatore: Massimo
Morgia.
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