5/5/2007
(EDUARDO LETIZIA) - Che il Napoli rischiasse
una brutta figura contro il Mantova lo
sapevamo. Che la squadra azzurra senza
Bogliacino fosse priva di ogni minimo
barlume di inventiva in mezzo al campo lo
sospettavamo ed oggi ne abbiamo avuto
conferma. Maggior sconforto ci coglie
pensando che l’uruguayano sarà indisponibile
anche contro il Brescia… L’unica
consolazione deriva viceversa dal fatto che
il numero diciotto non sarà sostituito la
prossima gara dall’improponibile Dalla Bona,
squalificato anche lui. Non ci resta che
sperare nella risurrezione di De Zerbi che
pure una partita ogni cinque/sei la
“indovina“… Beh, la prossima contro il
Brescia ci sembra quella adatta!
Ma torniamo, malincuore, alla prestazione di
oggi. Dopo il massiccio turn over della
settimana scorsa Reja rimette in auge
l’undici titolare. Tornano Grava e Savini
sulle fasce e Calaiò al fianco di Sosa in
attacco.
Durante la prima frazione di gioco il Napoli
tiene bene il campo e fa la partita per una
mezz’ora, durante la quale la squadra riesce
ad arrivare bene al cross in più occasioni
dalla corsia sinistra ed esercita una
costante pressione sul team di Di Carlo, non
riuscendo mai però a rendersi seriamente
pericolosa dalle parti di Brivio. Ed ecco
che a quel punto il fato avverso decide di
scatenare il suo nefasto influsso sulla
squadra partenopea: si infortunano nel giro
di pochi minuti Domizzi, Bogliacino e Sosa,
praticamente tre tra i migliori elementi del
Napoli, dei quali i primi due sono costretti
a lasciare il campo. Al loro posto Dalla
Bona e Rullo. Di qui in poi la partita
prenderà tutt’altra piega (un caso?). Ad
infierire poi sulle sorti azzurre ci si
mette anche Iezzo che regala praticamente la
rete dell’1-0 a Caridi, che sinceramente di
questi regali non ha bisogno. Così si
conclude sull’1-0 il primo tempo.
Al rientro in campo dagli spogliatoi tutti
si attendevano la consueta reazione
d’orgoglio della squadra partenopea, ma di
questa non s’intravede nemmeno l’ombra ed
anzi, inizia a piovere sul bagnato. A pochi
minuti dall’inizio del secondo tempo infatti
Maldonado non trova modo migliore per
propiziare la giornata degli azzurri che
intraprendere una disfida personale con
Godeas, conclusa con gomitata all’attaccante
mantovano, facendosi così spedire anzitempo
sotto la doccia. A quel punto in undici
contro dieci o forse meno, a seconda che si
vogliano o meno contare alcuni eterei biondi
centrocampisti azzurri (ogni riferimento
ecc…), Reja decide di disporsi inizialmente
con una sorta di 4-4-1 con l’inserimento in
campo di Trotta, al posto di Montervino, a
fare l’ala destra e Calaiò dall’altra parte
a partire dalla fascia sinistra per poi
sganciarsi a supporto di Sosa.
Successivamente poi si passerà al 4-3-2, ma
ogni cambio di modulo risulta inutile. In
nessun modo infatti gli uomini di Reja
riescono ad apportare ansie all’ex Brivio ed
alla sua difesa. A differenza degli azzurri
invece il Mantova riesce in più occasioni a
presentarsi al tu per tu con Iezzo. In un
paio di occasioni è il numero uno a
superarsi per cercare di riscattare la
paperissima del primo tempo, un’altra volta
è Cannavaro che, per la serie il sangue non
è acqua, s’inventa una scivolata da pallone
d’oro per strappare il pallone dai piedi del
solito Godeas pronto a sparare
tranquillamente a rete, in un’altra
circostanza invece pali e traverse sono lo
strumento col quale la malasorte cerca di
restituire al Napoli parte di quanto
infertogli nel primo tempo.
Tra una palla buttata “in the box” alla viva
il parroco e un contropiede micidiale
mantovano la partita si estingue sull‘1-0,
consegnando al campionato un Napoli che si
riscopre vulnerabile, un Mantova,
trionfatore meritevole, che si propone
prepotentemente come quarta forza del torneo
ed un Genoa che, battendo in trasferta il
Frosinone, sembra ormai pronto, dopo il
sorpasso odierno, ad ingranare la quinta per
mettere tra sé ed il Napoli un corrispettivo
di punti adeguato alla evidente differenza
di gioco palesata fin oggi tra le due
formazioni.
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