(GIORGIO
NOCERINO) - È vero ci voleva davvero
poco. Al Napoli di questo anno mancavano
soltanto due o tre acquisti per essere
competitivo sino alla promozione nella
massima serie.
L’anello debole della squadra era,
indubbiamente, la fascia sinistra ed,
effettivamente, dopo un mese di susseguirsi
di voci da Parisi a Del Grosso è arrivato
dal Lecce il giovane talento partenopeo
Erminio Rullo, fluidificante di sicura
prospettiva futura.
Ma siamo davvero sicuri che il punto fragile
del Napoli fosse solo il ruolo di esterno
sinistro e che il centrocampo non sia, a sua
volta, l’altra falla di questa compagine?
Da inizio campionato alla rosa partenopea è
sempre mancato quel centrocampista d’ordine
fondamentale per lo schema di gioco che
l’allenatore Eddy Reja predilige. Tale
mancanza ha fatto si che il tecnico
goriziano adattasse, in suddetto ruolo,
dapprima l’uruguaiano Bogliacino, importante
nel ruolo di trequartista ma non idoneo a
quello di regista, successivamente l’altro
uruguagio Nicolas Amodio, ottimo incontrista
ma carente nella cabina di regia, infine,
Fabio Gatti, encomiabile per volontà e
determinazione ma scarso come direttore di
gioco.
Allora, perchè Marino e De Laurentiis non si
sono adoperati per sopperire a questa
pesante mancanza acquistando un giocatore
conforme a tale ruolo? Si è trattato Carrus,
centrocampista del Bari, a nostro avviso
ottimo in quella zona di centrocampo;
Baronio, ma la Lazio non ha ceduto alle
sirene partenopee…solo voci! Abbiamo visto
come le dirette concorrenti alla promozione
si siano mosse per rinforzare la propria
rosa, spendendo. Il Genoa di Preziosi ha
preso giocatori del calibro di Leon,
conosciamo tutti le sue qualità, Carobbio e
l’ex juventino Marco Di Vaio. Il Bologna ha
acquistato l’attaccante lituano Danilevicius.
Il Mantova di Lori ha preso la potente punta
Godeas che con Bernacci forma una coppia
d’attacco formidabile. Il nuovo Lecce di
Papadopulo ha puntellato l’organico con
Tiribocchi e col centrocampista Zanchetta.
E il Napoli? La città non chiedeva il
Ronaldinho o il Cassano di turno ma
giocatori capaci di portare la squadra alla
promozione diretta in serie A attesa, ormai,
da troppo tempo.Tutti noi diamo fiducia alla
dirigenza e ai giocatori ma la paura di non
riuscir a competere con le altre candidate è
tanta. Adesso sta ai giocatori e ai
dirigenti ripagarla per vedere, finalmente,
il nostro Napoli in serie A.