(Vincenzo Letizia) - Che
Napoli avesse brama di grande calcio
non è che dovevamo attendere il
trofeo “Birra Moretti” per
sottolinearlo. Davvero un bello
spettacolo di pubblico e civiltà,
quello mostrato all’Italia intera
dai tifosi partenopei e speriamo che
chi dovrà decidere i ripescaggi,
tenga conto che una piazza così non
può essere nuovamente mortificata.
Saranno pure amichevoli, e si sa che
il calcio d’estate è assolutamente
poco attendibile, ma il Napoli,
contrapposto alle super corazzate
Inter e Juventus, non solo non ha
sfigurato, ma ha addirittura
annullato la differenza di due
categorie, mostrando buona
personalità e tanta determinazione,
certamente superiore rispetto agli
sparagnini nerazzurri e ai troppo
leziosi bianconeri. Al di là però
dell’ebbrezza che da’ l’aver
uccellato squadroni del calibro di
Inter e Juventus, essendo questi
estivi dei test, vanno analizzate
certamente le cose buone (tante) ma
anche individuate le lacune da
colmare. Cos’è piaciuto del Napoli
del “Birra Moretti”? Innanzitutto,
la personalità con la quale ha
affrontato squadre ben più
attrezzate. Giro palla quasi
impeccabile, la buona forma di tanti
calciatori azzurri (Pià, Montervino,
Bogliacino, Amodio e Fontana su
tutti) e l’efficacia di alcuni
scambi veloci tra i fantasisti
napoletani che hanno mostrato la
qualità tecnica di questi
calciatori, davvero sprecati per il
palcoscenico di terza serie. Note
stonate, sono invece sembrate la
solita prestazione incolore di
Calaiò, ancora alla ricerca
disperata di se stesso, la solita
sciocchezza difensiva di Grava
(ingenuità colossale il fallo in
area commesso su Figo) e la prova,
davvero imbarazzante di Martinez, il
“quasi” acquisto che dovrà essere
rivisto all’opera ma che certamente
contrapposto a Mutu ha incassato una
figuraccia. Savini, l’altro volto
nuovo del Napoli, ha invece giocato
bene da difensore centrale, anche se
Marino lo ha preso per farlo
utilizzare da Reja, come terzino
sinistro. Non c’è dubbio però, che
l’organico, soprattutto in difesa è
da rinforzare, e ora, il mercato
diventerà più complicato con due
settimane all’inizio dei campionati
e con una quasi certa serie C che si
dovrà affrontare. Difficile,
infatti, che giocatori di buon
livello accettino di scendere di
categoria, nonostante il fascino che
può suscitare un progetto come
quello programmato da De Laurentiis.
Ma le perplessità, in tema di
rafforzamento dell’organico,
restano, perché se si è costretti a
rivolgersi all’estero per prendere
calciatori come Martinez, allora non
c’è dubbio che qualche problemino
esiste. Comunque, staremo a vedere,
confidiamo in Marino, che certamente
ora vorrà confermare le buone cose
che giustamente si raccontano di
lui, ma i tifosi azzurri vorrebbero
qualcosa di meglio che i Martinez o
gli Orfei di turno... Se sarà C, non
occorrerà solo vincerla, ma
stravincerla.