• OBIETTIVO NAPOLI - NAPOLI BRUTTO, REJA NEL PALLONE •

23/9/2006

(ARTURO MINERVINI) - In caduta costante. Un regresso continuo per questo Napoli che ritrovando le mura amiche avrebbe dovuto ritrovare gioco, spirito e qualche singolo. Avrebbe, ma non è stato così. Tutt'altro. Il peggior Napoli dell'intera stagione. Un Napoli svogliato e messo male in campo, una squadra priva di qualsivoglia organizzazione che manifesta la preoccupante dipendenza da Roberto De Zerbi. Senza il fantasista ex Catania (costretto al forfait per un problema agli adduttori) la manovra azzura ristagna tra i pessimi piedi di Montervino, un deleterio Bogliacino ed un gioco che fatica a svilupparsi sugli esterni. Non è bastato quest'oggi contro una mediocre Triestina la rete del solito Bucchi e la buona prova di Emanuele Calaiò, il migliore degli azzurri quest'oggi. Povero Napoli vittima di se stesso e della pochezza del suo timoniere. E' inammissibile che un tecnico dopo due anni di permanenza sulla panchina azzurra non sia ancora riuscito a dare una vera identità di gioco a questo Napoli, sempre legato all'iniziativa dei singoli o nella speranza dell'episodio per portare a casa la pagnotta. Ma se in C ciò era possibile, considerata la qualità degli avversari, nel campionato cadetto tale mentalità non può essere più accettata. In B oltre ai singoli, è FONDAMENTALE la manovra, la tattica e la personalità di una squadra. Si guardi agli esempi del Mantova nella passata stagione, si guardi al Lecce in questa dove Zeman non sarà mai un vincente, ma sa insegnare calcio come pochi. Non che la squadra sia esente da colpe. Ci perdoni il buon capitano, ma sembra ormai lampante come, non sia il giusto interprete del ruolo in un centrocampo dove oltre ai polmoni servono anche piedi buoni. Per non parlare di un Bogliacino, che Reja e Marino continuano a vedere come regista. Una scelta che il Napoli pagherà almeno sino a gennaio. Gennaio appunto, solo allora si potrà rimediare ad alcuni errori in sede di campagna acquisti. Oggi quindi sarebbe giusto valutare la posizione di Reja e chiedersi se sia davvero l'uomo giusto per traghettare gli azzurri in A. In questo inizio la risposta parrebbe negativa.

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