• NAPOLI, ALLA RICERCA DELLA STRADA MAESTRA •

2/10/2006

(ALESSANDRO CARADOLFO) -


IL SAPORE DELLA VITTORIA – I tre punti di La Spezia (inespugnata terra per ben 20 mesi!) salvano la panchina del tecnico Edy Reja, e regalano alla comitiva azzurra un’insperata serenità; una vera manna in vista della sfida di domenica prossima contro il temibile Rimini di Leo Acori. La quinta giornata, dunque, ci dice che il distacco dalla prima della classe, il Brescia, si è ridotto a sole tre lunghezze, e ci racconta di un campionato in cui l’equilibrio dei valori, Juve a parte, sembra essere un'irrinunciabile costante. La capolista lombarda di mister Somma è costretta al pari dal sorprendente Albinoleffe, il Genoa perde terreno contro un Lecce arrembante e fortunato, il Bologna non ingrana nel derby col Cesena, ed il Rimini, nell’altro derby emiliano col Modena, non raccoglie quanto sperato.

L’EQUILIBRIO RITROVATO – Quella di La Spezia è stata, probabilmente, la miglior prestazione del Napoli in campionato. La squadra è apparsa sempre corta e compatta, il gioco si è sviluppato sempre palla a terra, gli esterni di difesa sono sembrati maggiormente partecipi in fase di costruzione, e, soprattutto, Mariano Bogliacino è parso un calciatore pienamente ritrovato; collocato in una posizione più avanzata e sgravato da aberranti compiti di copertura, il talentino di Colonia ha interpretato il dettame tattico alla perfezione. Un fantasista sui generis, molto mobile e disciplinato, mai sorpreso al di la della linea del pallone, bravissimo a fiondarsi negli spazi creati con merito dal movimento delle due punte, e sempre in soccorso dei colleghi di reparto. Una spina nel fianco per la modesta retroguardia ligure, una pedina imprendibile per lo scacchista Soda, che le ha provate tutte per arginare la spinta del sudamenricano, ma con esiti tutt'altro che felici. Da sottolineare, inoltre, la straordinaria prestazione del "totem" Amodio, nella posizione che fu del redivivo connazionale. Il buon Nicolas è qualcosa in più di un volgare incontrista-rubapalloni, avendo mostrato in terra spezzina una sagacia tattica insolita per un calciatore della sua età. Non ha sbagliato un appoggio uno, e se la squadra è rimasta corta il merito è anche suo e del suo pressing asfissiante e tempestivo sui disorientati portatori di palla avversari.

REBUS TREQUARTISTA – Tuttavia, senza dilemma, che settimana sarebbe? Quello di stretta attualità riguarda la scelta del fantasista-rifinitore; chi tra Bogliacino e De Zerbi? La prova di sabato lascerebbe pendere l’ago della bilancia in favore dell’ex Sambenedettese, anche se nello spezzone di gara in cui è stato chiamato in causa, il genietto bresciano ha lasciato intravedere spunti apprezzabili, segno di una ritrovata condizione fisica. A chi l'onore dell'ambizioso spartito? Domanda di riserva, prego. L’unica certezza, emersa della vittoriosa gara di Sabato, è questa: i due, assieme, difficilmente troveranno spazio, a meno che non si voglia rinunciare ad uno dei due attaccanti, optando, così, per il tanto in voga albero di Natale, ovvero, per un modulo con due trequartisti alle spalle dell’unica punta. Si obietterà che lasciare fuori uno tra Bucchi e Calaiò non è un’impresa facile, sarebbe un delitto, severemente punibile in cadetteria: giusto! Ma in alcune gare particolarmente delicate, in cui è preferibile dare pochi punti di riferimento all’avversario, e garantire maggior filtro a metà campo, potrebbe risultare una strada facilmente percorribile. Chi vivrà...

ASPETTANDO IL RIMINI – Domenica, intanto, sapremo qualcosa in più sulle reali potenzialità di questa squadra, al cospetto di un avversario di indubbio spessore quale è il Rimini. Al di la del profilo tecnico-tattico, sarà fondamentale l’approccio mentale alla gara. Gli azzurri dovranno mantenere alta la concentrazione, non cadendo nel solito errore di credere che ogni problema sia ormai alle spalle. Equilibrio, dunque. In campo e fuori. Certo, anche fuori, tra i tifosi, è necessario mantenere un atteggiamento di basso profilo: niente eccessi di euforia, please, il campionato è lungo e pieno zeppo di insidie, ed il Napoli non si è ancora guadagnato sul campo le stigmate di squadra da battere, di compagine eletta per il salto diretto nel calcio che conta.
 

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