• OBIETTIVO NAPOLI - LA DEA BENDATA IMPEDISCE AGLI AZZURRI DI CONQUISTARE I MERITATI TRE PUNTI •

20/1/2007

(EDUARDO LETIZIA) - Siamo abituati solitamente a parlare da queste pagine di un Napoli negativo dal punto di vista del gioco, ma che alla fine in un modo o nell’altro, riesce a spuntarla sull’avversario. Oggi invece è accaduto proprio il contrario.
L’approccio alla gara degli azzurri non è stato dei più convincenti, tanto da farsi sorprendere, nei primissimi minuti, da un da un’azione del Lecce che metteva il brasiliano Juliano a tu per tu con Iezzo, e lasciandosi poi superare pochi minuti dopo da un gol su azione di calcio d’angolo di Polenghi. Come spesso accade proprio il gol subito è servito da sveglia per gli azzurri che, dalla metà del primo tempo in poi, hanno preso in mano le redini della partita riuscendo ad agguantare il pareggio con una bella azione sull’asse Bogliacino-Bucchi-De Zerbi conclusa in rete da quest’ultimo.
A differenza di quanto accaduto nel primo tempo, nella ripresa il Napoli entra in campo con un piglio marcatamente aggressivo. Le azioni da rete per gli azzurri sono fioccate, ma un po’ per sfortuna, un po’ per mancanza di “cattiveria” sotto porta e pure in verità per qualche svista arbitrale, gli sforzi degli uomini Reja non sono serviti a portare a casa i tre punti.
Dal punto di vista tattico la squadra non presentava rilevanti stravolgimenti. Il 3-5-2 classico è stato mutato rispetto alla scorsa gara contro il Verona solo per consentire il rientro dalla squalifica di Cannavaro e per sostituire con De Zerbi lo squalificato Calaiò. Proprio grazie al fantasista ex Catania si sono viste le cose migliori della giornata. Molto ispirato oggi, ma forse un po’ troppo poco freddo sotto porta in un paio di occasioni, De Zerbi ha tratto soprattutto giovamento dalla decisione di Reja che ha spostato ad un certo punto del match alle spalle di un Bucchi, un po‘ “spuntato” in verità quest‘oggi, invece che al suo fianco, così che da quella posizione ha potuto più facilmente mandare in porta i suoi compagni in più circostanze.
Per quanto concerne il reparto di centrocampo, considerando sufficiente la prova dei due esterni Grava e Savini, c’è da dire che i tre interni forse non hanno fornito un apporto decisivo alle punte. Se comunque, pur sbagliando qualche lancio, il centrale Gatti è risultato sempre nel vivo del gioco, del tutto avulsi dalla manovra sono apparsi Bogliacino e, soprattutto, Dalla Bona. L’uruguayano ha avuto qualche fiammata di classe durante la sua gara, tutto sommato, alquanto incolore, mentre il biondo centrocampista ex Milan non è riuscito a prodursi in inserimenti pericolosi ed anche dal punto di vista della costruzione di gioco è rimasto sempre un po’ defilato.
Complessivamente promossi i tre centrali difensivi che, salvo per qualche svarione nel finale e qualche fuorigioco non perfetto all’inizio, hanno comunque limitato al massimo, aiutati dal lavoro dei due esterni, gli attacchi di Tiribocchi e compagni, che hanno trovato la loro fonte di maggior pericolosità nelle giocate del rapidissimo Valdez.
Probabilmente nel finale di gara gli ingressi di Trotta ed Amodio sono risultati più deleteri che positivi per la causa della squadra. Nell’assalto finale sono stati innumerevoli gli errori in appoggio dei due, ma probabilmente le sostituzioni di Grava e Gatti sono state dettate più da esigenze fisiche che tecniche. Qualche minuto di gara in più avrebbe forse meritato il Pampa Sosa che con i suoi centimetri nei minuti finali, può sempre essere utile a sbloccare partite di questo genere.
In chiusura una nota sull’esclusione di Pià. Pare ormai imminente il divorzio tra il giocatore e la società, perciò a questo punto si rivela necessario l’ingaggio di una nuova punta che possa sostituire il partente numero otto. Potrebbe essere questa l’occasione per i dirigenti azzurri di piazzare il colpo decisivo che possa far fare il salto di qualità alla squadra. D’altra parte se il Genoa è sulle tracce di un giocatore come Di Vaio pare doveroso anche per Marino e De Laurentiis mostrare, attraverso un investimento importante ed al tempo stesso intelligente, che davvero c’è la forte volontà di portare il Napoli nella serie che merita sin da questa stagione, non dissipando in tal modo quanto di buono fatto finora dalla squadra.

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