(EDUARDO
LETIZIA / foto di Felice De Martino) -
Poteva essere la giornata che avrebbe
permesso al Napoli di mettere un piede e
mezzo in serie A, invece a conti fatti
dobbiamo solo commentare un’occasione
gettata al vento dalla squadra di Reja. Il
Napoli ha infatti incontrato più difficoltà
del previsto nell’affrontare gli uomini di
Mutti e non è riuscito a sfruttare i
risultati favorevoli provenienti dagli altri
campi.
L’ennesimo cambio di formazione non ha dato
i risultati sperati. La squadra si è
disposta oggi in campo con un 3-4-1-2 con De
Zerbi alle spalle di Calaiò e Sosa e il
ritorno a centrocampo di Gatti al posto di
Amodio, molto positivo nella scorsa partita.
Com’era prevedibile, nonostante i
cambiamenti, la manovra del Napoli non ha
beneficiato di nessuna miglioria dal punto
di vista del gioco e della fluidità di
manovra. Le carenze del Napoli sono state
evidenti soprattutto nella ripresa, nel
momento in cui era necessario infliggere il
colpo del KO all’avversario ormai alle
corde. In questa fase si è manifestata,
palese, una carenza di idee per creare
pericoli alla difesa dei “canarini” e
numerose carenze da parte di alcuni singoli.
Come non sottolineare infatti la seconda
chance consecutiva sprecata da De Zerbi di
riscattare la sua altalenante stagione. Il
fantasista non è mai riuscito a mandare in
crisi gli avversari né è stato capace di
mettere le due punte in condizione di far
male. Molti gli appoggi sbagliati da parte
sua ed in più la costante, snervante
imperizia sui calci da fermo.
Sottotono oggi anche il regista azzurro
Gatti, che di solito risulta tra i più
positivi della compagine azzurra, l’unico in
grado di dettare i tempi di gioco alla
squadra. Ebbene oggi l’ex numero 44 del
Perugia è parso lento al momento di smistare
palla e non sempre preciso, deficitario in
più anche dal punto di vista della
dinamicità e dell’agonismo, caratteristiche
che non ha mai fatto mancare alle sue gare.
Altro calciatore che sembra piombato in un
periodo poco raggiante è il bomber azzurro
Calaiò. L’attaccante palermitano sembra aver
smarrito quel caratteristico essere letale
in area di rigore che aveva contraddistinto
la sua prima parte di campionato. Calaiò
sembra “spuntato” e poco concreto. L’azione
del gol di Sosa, con il suo semi-liscio
sull’appoggio volante di Grava, risulta
esplicativa a tal riguardo. Inoltre il
numero 11 azzurro sembra non essere nemmeno
del tutto sereno, probabilmente a causa del
digiuno dalla rete dal quale è afflitto da
qualche settimana. La sua esagerata rincorsa
in occasione del rigore e il susseguente
errore appoggiano tale ipotesi.
Gli appannamenti di forma dei singoli non
sarebbero però un grave problema se essi
potessero essere bilanciati da una decente
organizzazione di gioco da parte della
squadra. Considerando che questa, in casa
Napoli, non c’è mai stata, ecco che i
problemi dei singoli giocatori diventano
pesanti danni per tutta la formazione.
Alcuni errori sono stati commessi anche in
fase difensiva e nello specifico
nell’attuazione della tattica del
fuorigioco. In un paio di occasioni infatti
gli attaccanti del Modena hanno avuto
l’opportunità di presentarsi a tu per tu col
portiere azzurro. In una circostanza i
modenesi hanno sfruttato al massimo
l’occasione andando in rete. In un’altra
situazione, nella ripresa, l’errata
valutazione del guardialinee ha salvato il
Napoli dalla rete del raddoppio del Modena.
Alla fine di questa giornata il Napoli si
ritrova con la distanza di due lunghezze
inalterata rispetto al Genoa, ma vede
accorciata la differenza di punti rispetto
alle inseguitrici: dai 10 punti che aveva
sul Mantova, ai 9 che ora separano il Rimini
dagli uomini di Reja, quando con una
vittoria sul Modena i punti in più sulla
quarta potevano essere 11…
A tre partite dalla fine del campionato
sembra ormai chiaro che il Napoli non potrà
più permettersi uno stop del genere.