• OBIETTIVO NAPOLI - PUNTO GUADAGNATO CON IL CUORE, NON CON IL GIOCO... •

2/12/2006

(EDUARDO LETIZIA / foto di Felice De Martino) - Ancora una volta il risultato del Napoli è stato caratterizzato, più che da un buon gioco o da un predominio tattico, dal cuore e dalle giocate singole dei giocatori in campo.
Il Napoli oggi si schierava con una importante novità nell’undici di partenza. Sembra infatti che il difensore azzurro Savini abbia in settimana espresso il suo dissenso in merito alla questione del ruolo che gli veniva chiesto di ricoprire. Il giocatore infatti è a tutti gli effetti un difensore centrale che già mal volentieri si adatta a giocare da terzino sinistro. Risulta quindi facile immaginarsi quanto poco lieto fosse di essere schierato da centrocampista esterno di sinistra. In virtù di questa “protesta” di Savini era stato mandato in campo al suo posto il giovane esterno di belle speranze Vitale. Anche quest’ultimo però non si può dire che risulti del tutto adatto a quel ruolo, essendo infatti il giovane un’ala, molto più avvezza alla fase offensiva che a quella difensiva. Per gran parte del primo tempo questa inadattabilità di Vitale in quel ruolo è parsa manifesta, soprattutto quando dal suo lato attaccava Lodi (che non è proprio l’ultimo arrivato) che metteva in seria difficoltà l’esterno azzurro, il qual pur impegnandosi lodevolmente, spesso non riusciva ad interpretare al meglio tutti i movimenti e gli scali difensivi che quel ruolo richiede.
Gli azzurri hanno trovato non poche difficoltà anche per quanto concerne la costruzione di gioco. Amodio e Bogliacino (il secondo in particolare) sono parsi poco lucidi in mezzo al campo ed in tal modo la manovra prendeva spunto dalle sole giocate di un seppur non brillantissimo De Zerbi e di uno straripante, come ai bei tempi, Pià.
Ora sembrerà strano, ma nella ripresa, invece di porre rimedio alle lacune tattiche della squadra del primo tempo, Reja ha paradossalmente escluso dalla gara due tra i giocatori più pericolosi fino a quel punto per gli avversari: De Zerbi e Pià. La prima vittima del cambio di strategia “rejano” è stato De Zerbi che non è proprio rientrato dagli spogliatoi ed al quale è stato preferito Bucchi. La mossa non ha sortito gli effetti sperati, infatti l’ex capocannoniere della serie cadetta non è riuscito ad imporre le sue qualità fisiche ai difensori del Frosinone ed anche Calaiò, spostato sulla sinistra per favorire l’ingresso di Bucchi, non riusciva a rendersi pericoloso come al solito. Le uniche giocate interessanti giungevano ancora dal solo Pià, davvero in giornata di grazia. Dopo pochi minuti dall’inizio del secondo tempo la mossa di conseguenza logica per Reja è stata l’esclusione di…Pià! A quel punto la squadra si trovava in una totale fase di caos tattico, in cui Reja chiedeva al neo entrato Dalla Bona di fare, quasi quasi, l’ala destra (siamo sicuri che in quegli istanti anche l’ex milanista si sia chiesto “allora perché non hai fatto entrare Trotta?”) e a Bogliacino di giocare a sinistra, dove però il mister si era forse dimenticato della presenza di Vitale.
Con l’”aiuto” poi di alcuni spettatori poco avvezzi nel considerare gli spalti come un luogo dove godersi in santa pace una partita di calcio, che costringevano di tanto in tanto l’arbitro a sospendere la partita, facendo così perdere la concentrazione ai giocatori, ed a causa di una palese disattenzione difensiva di Maldonado, il Frosinone trova il modo di passare in vantaggio ed in più il Napoli rimane in dieci uomini a cusa dell‘espulsione dello stesso difensore paraguayano. A quel punto è stato solo il cuore della squadra, come detto, ed il tardivo e provvidenziale ingresso in campo di Trotta al posto dello stanchissimo Vitale, con conseguente spostamento di Grava a sinistra e di Bogliacino dietro le punte, a consentire di rimettere in riga una partita che sembrava ormai persa e di mantenere così il primato solitario in classifica.

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