6/11/2006
(EDUARDO LETIZIA) - C’è chi
in serie B pagherebbe oro per un
pareggio con la Juventus, ma
considerate le circostanze che si
sono venute a creare stasera in
campo, beh, consentiteci di non
essere soddisfatti…
Iniziamo col dire che sostenere che
stasera la Juventus era rimaneggiata
significherebbe usare un eufemismo!
Le assenze in casa della vecchia
signora erano tante e pesantissime.
Basti citare quelle di Trezeguet,
Nedved, Kovac, Boumsong...ma forse
risulta più esplicativo enunciare la
linea difensiva schierata dalla
Juventus nella ripresa, composta da
Balzaretti, Birindelli e Chiellini
(due terzini) come centrali, ed il
baby De Ceglie sulla sinistra:
insomma non si può certo dire una
retroguardia d’acciaio, con tutto il
rispetto per i singoli da cui era
composta. Ma le motivazioni per cui
non riteniamo possibile considerare
questo pareggio un successo,
risiedono soprattutto nel modo
insensato in cui è stato schierato
il Napoli per quasi tutta la gara.
Stasera Reja è parso, purtroppo per
noi osservatori napoletani, più in
vena di invenzioni del solito ed ha
fatto del suo meglio, anzi del suo
peggio, per cercare di tappare le
ali alla sua squadra per oltre un
ora di gioco. Iniziamo col
considerare il modulo iniziale col
quale Reja ha avuto l’ardire di
schierare la sua squadra in campo.
Oramai ci eravamo quasi rassegnati
al 3-5-2, maturando però la
convinzione che, a tal punto, il
fondo lo si fosse toccato, in virtù
dei plurimi inserimenti di giocatori
fuori posizione e della
incompatibilità tattica del modulo
stesso alle caratteristiche della
rosa partenopea. Oggi al San Paolo
abbiamo assistito a nuove e quanto
meno obiettabili trovate, come ad
esempio la costrizione di Trotta nel
ruolo di interno di centrocampo, lo
slittamento di Montervino sulla
destra, poi c’era il “classico” di
Grava sulla sinistra. A condire il
tutto c’erano poi le esclusioni
immotivate di giocatori come De
Zerbi, Dalla Bona e Pià, elemento
quest’ultimo che avrebbe potuto ben
figurare al cospetto della
improvvisata difesa bianconera,
grazie alla sua tecnica e della sua
rapidità. Si potrebbe infatti non a
torto affermare che stasera a
salvare l’allenatore azzurro è stato
Alessandro Del Piero, ritenendo che,
senza la rete del numero dieci,
giammai Reja avrebbe inserito De
Zerbi e spostato Trotta nel suo
ruolo, rinnegando le sue scelte
iniziali, e propiziando, proprio
sulle ali delle giocate di questi
ultimi due, il pareggio azzurro.
Intanto il silenzio stampa continua,
così come prosegue la totale assenza
di gioco in casa Napoli…Stabilito
quindi che privando i giocatori
della parola ed intralciando il
lavoro della stampa i risultati non
si manifestano, a noi l’unica
soluzione parrebbe una…Starà a
Marino avere il coraggio di
perseguirla, prima che sia troppo
tardi…
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