14/10/2005
(Alessio Borrelli) - Il pareggio di
Gela ha aperto per il Napoli una
crisi di risultati. La squadra è
finita sotto processo, soprattutto
il reparto avanzato che non riesce
proprio più a trovare la via del
gol. E così Reja ha deciso di
cambiare. Ha capito che il 4-2-3-1
non dà più le garanzie di un tempo
ed ha deciso di puntare sul più
offensivo 4-3-3 avanzando il raggio
d’azione di Capparella e Pià che non
agiranno più alle spalle di Calaiò,
ma sulla stessa linea. Ciò potrebbe
essere di grande aiuto per l’ariete
siciliano che non segna più
ritornando così ad essere l’oggetto
misterioso del Napoli. Domenica
arriverà al “San Paolo” il
Manfredonia, squadra che gioca un
buon calcio e reduce da due
campionati vinti. I pugliesi
ovviamente si presenteranno sul
terreno di gioco partenopeo con
l’obiettivo prima di tutto di non
prenderle e quindi con un
atteggiamento abbastanza difensivo
per chiudere tutti gli spazi ai
terminali offensivi di Reja. Ed è
proprio questo che il Napoli ha
finora sofferto. Trovandosi di
fronte avversari pronti a chiudere
tutti gli spazi ed a mordere
costantemente le caviglie dei propri
giocatori, Reja spera che con il
cambio tattico si possa avere una
squadra che riesca ad imporre
maggiormente il suo gioco ed
avvicinarsi più frequentemente alla
porta avversaria in modo da
permettere soprattutto a Calaiò di
sbloccarsi, di tornare al gol che
ormai il pubblico napoletano aspetta
con ansia. Con l’innesto del 4-3-3
ci sarà una novità importante
nell’undici titolare che Reja
opporrà al Manfredonia. Fuori
Bogliacino, infortunato e che con il
nuovo scacchiere può essere
considerato soltanto un’alternativa
a Capparella o Pià, dentro Amodio
che per ora ha vinto il ballottaggio
con Montesanto come terzo
centrocampista. Il tecnico in
settimana nel test contro il
Gladiator ha già fatto le prove
della probabile formazione di
domenica ottenendo un primo
riscontro, da considerarsi
sicuramente positivo ma non del
tutto attendibile perché, si sa, in
partita è tutta un’altra cosa. La
cosa importante per far funzionare
questo Napoli così messo in campo la
si attende soprattutto dai due
esterni di difesa, che mentre prima
era posizionati più bloccati adesso
dovranno essere bravi a spingere
fino alla linea di fondo campo
avversaria per mettere i cross utili
agli attaccanti ed il fatto che
Grava e Savini siano giocatori poco
portati all’offensiva si spera non
sia un difetto che gli azzurri si
porteranno dietro fino alla
riapertura del mercato.
Nel Manfredonia il tecnico Bitetto
dovrà far fronte alla squalifica di
un perno importante come il terzino
sinistro Di Simone. Al suo posto
l’alternativa ideale è Terracciano,
ma Bitetto sembra orientato a
spostare in quel settore del campo
Trinchera, che da giovane ricopriva
questo ruolo nel Lecce. Al centro
vicino al pilastro Lonardo spazio a
Barusso.
L’incontro sarà diretto al
sig.Mannella della sezione di
Avezzano mentre gli assistenti
saranno Fraboni di Ciampino e
Ponziani di Avezzano.
Ecco i probabili undici di domenica
pomeriggio al “San Paolo”
NAPOLI (4-3-3): 1 Iezzo; 2 Grava, 6
Maldonado, 5 Romito, 3 Savini; 4
Montervino, 7 Fontana, 8 Amodio; 10
Capparella, 9 Calaiò, 11 Pià.
In panchina: 12 Gianello, 13
Giubilato, 14 Briotti, 15 Montesanto,
16 Vitale, 17 Grieco, 18 Sosa.
Allenatore: Edoardo Reja.
MANFREDONIA (4-4-2): 1 Sassanelli; 2
F.Di Bari, 4 Barusso, 6 Lonardo, 3
Trinchera; 7 Brutto, 8 Menolascina,
5 Mariniello, 11 Piccioni; 9 Ascenzi,
10 Vadacca.
In panchina: 12 Apuzzo, 13 Di Giosa,
14 Terracciano, 15 De Santis, 16
Togni, 17 Machado, 18 Caracciolese.
Allenatore: Leonardo Bitetto.
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