• OBIETTIVO NAPOLI - RIECCO IL SOLITO SCIALBO NAPOLI •

22/12/2006

(EDUARDO LETIZIA) - I buoni segnali offerti nella partita contro il Brescia dalla squadra di Reja non hanno trovato nella gara di oggi il seguito sperato. Oggi a Modena si è rivisto lo stesso scialbo ed abulico Napoli di qualche settimana fa.
Gli uomini in campo sembravano non sapessero cosa fare con la palla tra i piedi, confermando così la nostra teoria secondo la quale gli azzurri paiono trovarsi in maggiore difficoltà al cospetto di avversari di livello tecnico inferiore, ma che chiudendosi in difesa costringono i partenopei a fare la partita.
In più oggi la squadra è parsa più distratta e “presuntuosa” del solito. A conferma di ciò alcuni disastrose giocate difensive operate da Cannavaro (meritevole di espulsione anche prima di quella effettivamente ricevuta), Maldonado e Grava, molto nervoso e deleterio in occasione del rigore, in particolare, che magari lasciano pensare che anche qualche buon difensore centrale possa entrare non a torto nel taccuino delle spese invernali di Marino. E’ comunque da sottolineare come gli azzurri, per il modo in cui erano schierati oggi in campo, non potevano affatto creare problemi al Modena. Il 3-5-2 odierno vedeva infatti disposti in mezzo al campo tre mediani, Amodio, Gatti (uno dei pochi, ancora una volta, a salvarsi) e Dalla Bona, dei quali il solo ex milanista in possesso di un minimo di capacità d’inserimento. Il ruolo dell’altro incursore era rivestito oggi da Amodio, ma un giocatore col suo passo e con le sue caratteristiche tecniche non può certo dirsi adatto a quel tipo di mansione e ciò si è evinto palesemente anche in campo. Dunque, se non è lecito sperare di creare palle giocabili per gli attaccanti, la logica vorrebbe che queste nascessero dalle corsie esterne. Ma anche questo oggi, in casa Napoli, costituiva una mera utopia. Come infatti sperare che a creare giocate pericolose sugli esterni possano essere due difensori come Grava e Savini? Noi, fin dall’inizio, non lo speravamo…Reja forse…
L’unica plausibile “spiegazione” a tutto ciò era che il mister azzurro avesse affidato le sorti della partita al solo Calaiò, sperando in qualche sua giocata isolata e sperando di non prendere gol grazie agli innumerevoli giocatori atti alla difesa schierati in campo. Ma nemmeno ciò è stato possibile, in quanto il povero rientrante bomber siciliano, con il ritorno al suo fianco di Bucchi, ha dovuto sacrificarsi a fare da spalla all’ex modenese, cosicchè la sua partita è stata relegata ad un sfiancante sacrificarsi in funzione del compagno di reparto, svilendo le sue doti di uomo d’area.
Tutto quanto descritto qui sopra ha in più un’aggravante costituita dal fatto che il Napoli ha giocato praticamente tutto il primo tempo in superiorità numerica. La cosa grave è che durante tutti i primi 45 minuti Reja non ha pensato di rendere più “tagliente” la sua squadra, affidandosi magari all’ingresso di giocatori come Trotta, De Zerbi o Pià, ma ha perseverato con il suo atteggiamento rinunciatario (quanto meno stando agli uomini in campo), salvo poi “scatenarsi” nel finale inserendo 3 punte, quando si era ormai in dieci contro dieci.
Il Napoli quindi, ancora una volta, non è riuscito a dare seguito ai buoni segnali mostrati nella partita precedente. La pausa natalizia dovrà ore servire per riflettere a fondo su cosa manchi a questa squadra, per poi agire oculatamente in sede di calciomercato per apportare i dovuti correttivi all’organico.

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