• “IL SALISCENDI”: SALE AMODIO, SCENDE MONTESANTO •

5/1/2006

(Dall’inviato MICHELE CAIAFA) – Il panettone era ancora sullo stomaco di molti dei calciatori azzurri, e poi, senza avere peli sulla lingua, com’è nostra consuetudine, c’erano delle assenze importanti in campo. In primis, il regista, la mente pensante della squadra, Gaetano “Jimmy” Fontana, ed in secundis, il capitano, il cuore della compagine azzurra, Francesco Montervino. Centrocampo senza i due titolari, ed è proprio sulla mediana partenopea che ci concentriamo per la nostra rubrica del “SaliScendi”. Difatti, non è dispiaciuto a noi di “PianetAzzurro”, ma anche al direttore generale del Napoli, Pierpaolo Marino, l’uruguaiano Nicòlas Amòdio. Il giovane, ha appena 22 anni, si è districato abbastanza bene nel ruolo di play-maker, anche se, pure per lui, il panettone ed il viaggio in Sud America, si è fatto sentire, nell’ultima parte della gara, quando già era stato dirottato dal tecnico Edoardo Reja sulla fascia destra. Ma ribadiamo, nel ruolo di regista, indispensabile in una squadra, se l’è cavata abbastanza bene. Certo non è Fontana, almeno non lo è ancora, soprattutto per quel che riguarda il coraggio di farsi dare sempre la palla, ma il giovinotto cresce, eccome se cresce. Va bene anche così, perché Amòdio è nel novero di quei calciatori (Bogliacino, Pià, Calaiò, Romito) che il D.G. Pierpaolo Marino, considera “progettuali” per gli anni a venire. Siamo certi che, se non ci saranno pressioni particolari su di lui, il giocatore, in prospettiva, e vista l’età, diventerà fortissimo, ed anche oggi, ribadiamo, non è dispiaciuto affatto. Quindi per noi, Nicòlas Amòdio, “Sale”.
A scendere, non ci sono dubbi, è l’altro componente titolare, quest’oggi, della mediana napoletana, Cataldo Montesanto. Ha svolto in maniera egregia il suo compito, nelle parti iniziali delle due frazioni di gioco, poi, non si è capito più niente, accusando anche lui la stanchezza post-natalizia. Ma su di lui, che andava sostituito già dopo la prima ammonizione, è vero Reja, grava in maniera pesante l’errore di fine gara. Per prima cosa, quella palla andava spazzata fuori dal campo, come tra l’altro lui sa fare benissimo, ma una volta sbagliato lo stop, ha commesso un fallo molto ingenuo in area di rigore su di un loro attaccante, e l’arbitro Salati, buona prestazione per lui, non poteva fare altro che concedere il rigore. E già qui, la prestazione del cosentino, diventa da poco buona, a disastrosa. Disastrosa ancor di più, perché su di un suo sbaglio, il Grosseto stava per incamerare i tre punti, sciupati poi dai loro attaccanti, con buona pace di un arrabbiatissimo (giustamente) Benedetti. No, non va bene caro Montesanto, hai rischiato più volte la seconda ammonizione, e poi, eri anche il capitano, e chi indossa quella fascia, deve avere un senso maggiore di responsabilità, vero Montervino? Tiratina d’orecchie anche per te. Ma tornando a Cataldo Montesanto, per noi, di sicuro, il calciatore “Scende”.
Arrivederci a domenica.
 

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