• OBIETTIVO NAPOLI: SAN...TONI GRAZIA GLI AZZURRI •

3/3/2007

(EDUARDO LETIZIA / foto di Felice De Martino) - Altra vittoria importante per il Napoli al cospetto dello Spezia di Soda, che trasporta gli azzurri in vetta alla classifica in attesa del posticipo tra Juventus e Piacenza.
Reja conferma la stessa formazione vincitrice contro la Triestina, prendendosi la responsabilità di lasciare ancora in panchina Calaiò e Sosa, le due punte più letali del Napoli ed affidandosi alla coppia composta da Bucchi e De Zerbi.
I primi venti minuti di gara sembrano dar credito alle decisioni prese da Reja. Il gioco del Napoli è arioso e brillante. La squadra è in grado spesso di mettere in crisi la difesa spezina grazie alle giocate di De Zerbi e Bogliacino e molte volte riesce anche ad aprire bene il gioco sugli esterni, soprattutto sulla sinistra dove Savini è bravo a proporsi sempre con tempismo, pur non riuscendo a mettere al centro palloni estremamente precisi. Nonostante ciò però il Napoli non riesce a sbloccare il risultato e dopo i primi venti minuti la squadra, colta da un calo fisico, non si esprime più come nei primi minuti.
Al ritorno in campo nella ripresa Reja decide di cambiare. Fuori un opaco Grava, dentro al suo posto Trotta, per garantire una maggiore spinta sulla fascia destra. Non passa nemmeno un minuto che la mossa produce i suoi frutti. Proprio da un’azione sulla destra di Trotta nasce infatti il gol di testa di Bogliacino dell’1-0. Quando però la squadra sembra aver trovato il giusto equilibrio tattico, e trovatasi in superiorità numerica, il Napoli inizia a complicarsi la vita. Da un calo di concentrazione nasce la rete del pareggio di Corrado Colombo e dopo poco l’infortunio di Trotta costringe Reja ad un nuovo cambio. In campo ci sono a questo punto Calaiò e Garrics al posto di Dalla Bona e Trotta. Con il passare dei minuti Reja decide così di mutare lo schieramento dei suoi uomini. Dopo qualche minuto in cui la squadra si era sistemata in campo con un 3-4-3 con Garrics nel ruolo di Trotta ed il tridente formato da De Zerbi Bucchi e Calaiò, Reja passa al 4-3-3, spostando, come già avvenuto in altre occasioni, Domizzi nei tre di centrocampo insieme a Gatti, positiva anche la sua prova, ed all’eccellente Bogliacino. La difesa, ora disposta a 4, vedeva l’arretramento sulla linea difensiva di Garrics e Savini, con al centro l’acciaccato Cannavaro e Maldonado. In un modo o nell’altro, grazie soprattutto ad una papera del portiere dello Spezia Santoni (nella foto), il Napoli con questo modulo si porta in vantaggio con il bomber Calaiò, che, con questa rete, colloca in netto rialzo le sue quotazioni per un ritorno stabile nell’undici titolare azzurro, magari in luogo di un Bucchi oggi, gol del 3-1 a parte, parso molto appannato e poco pericoloso nell‘area avversaria. Nel finale la preoccupazione maggiore diviene quella di mantenere il vantaggio nonostante le tre punte in campo e l’infortunio di Cannavaro, di qui dunque la necessità di una nuova rivoluzione del modulo. La difesa torna a 3, stavolta a comporla sono, da destra verso sinistra, Garrics, Maldonado e Domizzi con Savini e De Zerbi, costretto dalla necessità ad abbassarsi sulla destra in veste quasi di terzino, sugli esterni; Gatti e Bogliacino restano da soli a centrocampo, mentre un ormai inutilizzabile Cannavaro rimane isolato sull’estrema destra a fare compagnia in avanti a Bucchi e Calaiò. Fortunatamente il fortino azzurro tiene ed anzi arriva anche, con un contropiede magistralmente orchestrato da Savini, la rete di Bucchi del 3-1.
Dunque il Napoli riesce, non senza difficoltà, a portare a casa i tre punti, ma da questa gara si è evinto come nelle partite casalinghe sarebbe probabilmente opportuna una maggiore forza offensiva del Napoli, considerando il fatto che gli uomini di Reja riescono ad andare in rete soprattutto quando nelle seconde fasi delle gare vengono inseriti dalla panchina gli attaccanti “di riserva”, a sostegno di quelli già in campo, che nella maggior parte dei casi si rivelano decisivi. Sosa e Calaiò ne sanno qualcosa…

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