(MICHELE CAIAFA) – Prima
sconfitta stagionale del Napoli,
subita a Piacenza nella seconda
giornata di campionato del torneo
cadetto edizione 2006/07. Sconfitta
azzurra da imputare alla grigia
prova offerta da alcuni componenti
della squadra come Domizzi,
colpevole anche della seconda rete
piacentina, Montervino, molto
nervoso in campo, Bucchi, incapace
di prendere e gestire come si deve
una palla ed infine Bogliacino, che
ha dimostrato ancora una volta di
non avere né la personalità né il
fisico per poter essere il regista
basso della formazione partenopea.
Ecco, proprio l’utilizzo dell’uruguagio
come play basso del centrocampo
azzurro, scelta voluta ed effettuata
dal tecnico goriziano da inizio
stagione, continua a non piacerci:
il buon Mariano, per le
caratteristiche sopra elencate,
molto difficilmente potrà diventare
un regista basso, soprattutto in un
centrocampo a tre. Reja si ostina in
questa sua idea tattica. Se proprio
poi si volesse far crescere
l’uruguaiano in quel ruolo, perché
non affiancargli un regista di
esperienza, un uomo che gli faccia
da chioccia e che gli lasci
tranquillamente il posto in squadra
quando Bogliacino sarà cresciuto nel
ruolo. C’è in giro un certo Di
Biagio che ancora per poco (squadre
spagnole si sono fiondate su di lui)
potrebbe essere preso a parametro
zero. Caro direttore Marino perché
non ci fa un pensierino?
Torniamo comunque alla nostra
rubrica del “Saliscendi”: l’imputato
a scendere per il Napoli è il
tecnico Edy Reja, che non pecca solo
nell’esperimento-Bogliacino, ma
anche nella sostituzione di Calaiò,
il calciatore napoletano più in
forma e che era in grado con la sua
velocità e la sua manovra di
convergere dall’esterno verso
l’area, portando seri pericoli verso
la porta piacentina difesa dall’ex
azzurro Nando Coppola. Sostituito
lui, il Napoli non è stato mai più
pericoloso. Sostituzioni invece
dovute e che l’allenatore partenopeo
non ha effettuato erano quelle di
Bucchi per Sosa e Capparella per uno
spento Montervino. Quest’ultima
sostituzione in effetti è stata
effettuata, ma con colpevolissimo
ritardo. Speriamo che Reja ritrovi
presto il bandolo di questa matassa
chiamata Napoli. Caro Edy, bisogna
dare alla squadra un gioco, la
manovra non deve essere stucchevole,
se si vuole riscuotere di grosse
ambizioni. Per oggi, comunque, il
tecnico napoletano “Scende”.
A salire, come è facilmente
auspicabile, è l’attaccante Emanuele
Calaiò. E’ in forma, è veloce, crea
lui gli unici veri pericoli agli
avversari. E’ sostituito
ingiustamente, ma non c’è dubbio che
nella nostra rubrica Emanuele Calaiò
“Sale”.
Arrivederci alla prossima puntata.