(Dall’inviato MICHELE CAIAFA)
– Sale Calaiò, sprofonda ormai Reja
che fa pagare caro al suo Napoli i
suoi dubbi e le tante incertezze.
Partiamo dalle note negative e
quindi dalle decisoni prese dal
tecnico goriziano Edy Reja, che da
due anni ormai che sta a Napoli, non
è ancora riuscito a dare un gioco o
meglio una manovra di gioco alla
squadra. Passi che era serie C, dove
alla superiorità tecnica degli
azzurri bastava aggiungere un po’ di
grinta e cattiveria, ma qui, nel
torneo cadetto, e questo Reja
dovrebbe saperlo bene essendo un
superesperto della categoria in
questione, oltre al cuore, alla
determinazione ed ai polmoni (per
altro al momento assenti in molti
azzurri), ci vuole una trama di
gioco, cosa che manca assolutamente
ai partenopei. Si applica il
cosiddetto modulo del 4-3-1-2, senza
però i dettami tattici dello stesso
modulo. Terzini che non salgono per
andare al cross, playmaker o regista
che sia, praticamente assente (Bogliacino
assolutamente non lo è), ma qui la
colpa è del direttore generale del
Napoli Pierpaolo Marino che non ha
dotato la rosa azzurra di un
giocatore con quelle
caratteristiche. Si vive sulle
azioni dei singoli, che quando non
sono in forma od in giornata giusta,
si verificano queste scialbe e
brutte prestazioni come oggi contro
la Triestina. Ma i problemi del
mister friulano non finiscono qui,
perché oltre al gioco, anche le
scelte di alcuni uomini mandati in
campo sono sbagliate. Ad esempio,
per l’appunto, l’utilizzo di
Bogliacino come regista che in
quella posizione è davvero
IMPRESENTABILE, ed anche durante le
gare fa spesso dei cambi sbagliati.
Si soffre sulla destra, lui che fa,
sostituisce gli elementi sulla
sinistra, schierando addirittura,
quando si è passati al 4-4-2, due
destri sulla fascia sinistra, Grava
e Trotta. No caro Edy, così non va,
non c’è gioco ed inoltre la vediamo
con le idee confuse. Agisca adesso
se ne ha la capacità e le qualità,
altrimenti la barca azzurra potrebbe
presto andare affondo, portandosi
con se il suo comandante, Reja per
l’appunto. E’ scontato quindi dire
oggi che nella nostra rubrica del
“SaliScendi” l’allenatore friulano
SCENDE.
A salire invece, altra decisione
ovvia, è l’attaccante partenopeo
Emanuele Calaiò. E’ in FORMISSIMA, è
migliorato tantissimo come giocatore
e come punta. E’ un grande peccato
che il Napoli ed il suo allenatore
non gli diano alcuna mano. Compagni
e tecnico fanno di tutto per
lasciare il puntero nativo di
Palermo in completa solitudine come
unico scudiero che si mette in
spalla la sua squadra. Così non va
bene, perché si rischia di far
regredire anche lui. Quindi Calaiò
“la furia” SALE, ma per gli altri,
tecnico in primis, diamoci tutti una
bella mossa. Non vi pare il caso?