25/9/2005
(MICHELE
CAIAFA) – Non và. Cosa non và?
Non certo la posizione in classifica,
anche se il Napoli ha abbandonato il
primo posto in classifica a favore della
Sangiovannese che ha battuto il Gela per
5-3, ma è il modo degli azzurri di
disputare queste partite, escludiamo la
prima partita di Acireale ed il primo
tempo con la Massese, gare nelle quali
il Napoli giocò con il piglio della
formazione di categoria, ma con una
tecnica evidentemente superiore. Poi
niente più, il Napoli ha ricominciato
ad essere lezioso, soprattutto in alcuni
elementi della squadra, e soprattutto ha
cominciato ad agire poco come squadra,
cercando di risolvere le partite sempre
in maniera individuale con la bella
giocata, il passaggio od il dribbling di
troppo. E questo spiace, perché abbiamo
visto cosa è stato capace di fare il
team partenopeo ad inizio stagione, ma
non significa che non si possa cambiare
rotta dopo questo doppio campanello
d’allarme. Ma nonostante ciò, gli
azzurri avrebbero potuto vincere anche
la gara di oggi, come avrebbero meritato
lunedì scorso contro la Torres (chi non
si ricorda cosa ha combinato
l’arbitro?), perché delle palle goal
sono state create dai napoletani, ma poi
sciupate banalmente. Reja aveva detto
prima della partita di oggi che ci
voleva maggiore cinismo in attacco, ma
questa parola non sembra essere nelle
corde dei pur ottimi attaccanti
partenopei. D’altronde il match di
oggi è stato dominato dal punto di
vista del controllo del gioco, ben
quattordici minuti in più a favore del
Napoli per quanto concerne il possesso
palla, ma ciò non basta, le partite si
vincono buttando la palla dentro. Ma noi
abbiamo fiducia, abbiamo fiducia che gli
azzurri di Reja si rimbocchino le
maniche e ritornino ad essere umili ed a
giocare come una squadra vera. La rosa
c’è, ci vuole solo la mentalità
giusta e quel famoso cinismo…
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