11/4/2006
(EDUARDO LETIZIA) - Continua la
marcia d’avvicinamento degli azzurri
alla serie cadetta che oggi
prevedeva un’ostica tappa in quel di
Foggia, contro una squadra ben
organizzata e tutt’altro che
intenzionata a concedere agli
azzurri di Reja un comodo ratto di
quei tre punti che avrebbero
avvicinato moltissimo il Napoli alla
B. Alla fine il risultato è stato un
pareggio che può andar bene ad
entrambe le squadre e soprattutto al
Napoli che già domenica prossima
potrebbe festeggiare la promozione
con tre giornate d’anticipo.
La gara, come detto, è stata
difficile per i partenopei che, dopo
un primo tempo non entusiasmante, si
sono trovati sotto di una rete ad
inizio ripresa. Il gol di Frezza
all’ottavo ha messo in evidenza una
tangibile fragilità difensiva degli
uomini di Reja, forse derivante da
una concentrazione ed un impegno non
al top nella prima frazione di gara.
Risultano infatti non esenti da
sbavature le prove di Maldonado e
(soprattutto) Giubilato, talvolta in
difficoltà sugli attacchi dei più
veloci avversari rossoneri ed in
certi frangenti carenti pure in
quanto a concretezza. Dopo il gol
del Foggia e l’espulsione di Reja
c’è stata la reazione. Il Napoli
capisce che deve impegnarsi di più
per portare a casa la pagnotta
contro questi avversari e mette sul
campo tutti gli attributi necessari
per raggiungere il pareggio. In
questo la squadra è stata aiutata
anche dal fato. Infatti pochi
momenti prima del gol del pareggio
il mister azzurro era in procinto di
sostituire l’autore prossimo della
rete, Calaiò. Fortunatamente un
problema fisico del Pampa Sosa ha
fatto slittare l’attuazione di
questa “ardita” mossa e pochi minuti
dopo il bomber di Palermo ha tirato
fuori dal suo cilindro la giocata
magica che ha consentito il pareggio
napoletano, favorito anche da un
delizioso cross del sempre positivo
Capparella. Nel finale poi la
squadra è sembrata accontentarsi del
pareggio e ha ritenuto superfluo
ogni ulteriore tentativo di
infierire su un avversario molto più
in difficoltà rispetto alle fasi
precedenti del match.
Detto delle sporadiche incertezze
della difesa per il resto bisogna
dire che la squadra, nel complesso,
non si è comportata male. Ancora una
volta più che dignitosa la prova dei
due esterni Trotta e Capparella;
ordinata, anche se qualche volta un
po’ troppo compassata, la prova di
Bogliacino; sottotono invece capitan
Montervino, troppo precipitoso ed
impreciso nelle sue giocate.
Nel reparto offensivo ha invece
offerto una prova discreta Sosa,
meno pimpante rispetto alla sua
ultima gara, ma comunque sempre
utile alla squadra. Calaiò, se pur
in ombra per gran parte del tempo,
ha avuto da parte sua il merito di
farsi trovare puntuale
all’appuntamento con il gol. D’altra
parte i tifosi azzurri hanno
imparato, con il tempo, ad attendere
con pazienza la zampata decisiva del
numero 11 che, pure quando pare
incappato in una giornata no, riesce
sempre ad inventare la giocata
giusta per raddrizzare anche le
partite più difficili.
Un Napoli quindi ancora più vicino
al raggiungimento dell’obiettivo
prefissatosi, il raggiungimento del
quale speriamo possa già
concretizzarsi domenica prossima al
San Paolo.
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