• UN PAREGGIO NEL NULLA •

13/10/2006

(ARTURO MINERVINI) - Quanto amaro ci lascia questa trasferta di Vicenza. Avremmo almeno voluto archiviarla con una vittoria, frutto di un non gioco sconcertante ma che sarebbe valsa in ogni caso 3 pesanti punti da sommare in classifica. Sarebbe bastata più calma, più attenzione e meno nervisismo da parte di tutti. Ma, forse, il problema ha radici ben più profonde. Contro un avversario di modestia disarmante il Napoli di presentava al Menti spinto dall' entusiasmo residuato dalla gara vittoriosa con il Rimini. Era lecito aspettarsi tutt' altra prestazione. Invece una sincera e scarna analisi racconta di 42 minuti orribili nella prima frazione intervallati dalla gioia fugace - e a posteriori illusoria- della bella rete di Emanuele Calaiò. Si badi bene merito esclusivamente dell' attaccante palermitano e non certo risultante di una parvenza di gioco. Nella ripresa ancora peggio. Azzurri in assoluta balia dei vicentini, mai capace di fraseggiare o di azzardare la minima ripartenza. Non si cerca ne la provocazione ne l' iperbole se si dice che nella ripresa - ed anche nel primo tempo- il Napoli non sia riuscito a fare tre passaggi di fila. A maggior ragione e viste queste considerazioni la rabbia è ancor maggior se si pensa che la vittoria era lì a portata di mano se non ci si fossero messe le scelte inponderate di Reja e la inutile animosità di Savini. Da un lato il tecnico goriziano stravolge la squadra togliendo Calaiò (rinunciando del tutto ad attaccare) per Giubilato e spostando Doimizzi al centro formando la alquanto bizzara coppia di mediani con il povero Gatti. Dall' altro l' ex terzino della Fiorentina reagisce in maniera spropositata al comportamento antisportivo del Vicenza. Morale? Napoli in 10 Reja che non chiama immediatamente il cambio, Domizzi spaesato rispedito ad interim sulla fascia sinistra che non sale a tempo per il fuorigioco e Cavalli che firma il pari definitivo. Oddio non che la squadra di Gregucci non avesse meritato. Solo un grande Iezzo aveva negato la gioia ai padroni di casa. Un vero PAPOCCHIO insomma. E non si cerchino come attenuanti le assenze di Dalla Bona ed Amodio. Quelle relative all' organico sono valutazione che si sarebbero dovute compiere nelle sedi e nei tempi opportuni e se si è scelto di non intervenire e di dar fiducia ad alcuni giocatori bisogna assumersene la responsabilità. Tra l' altro non è certo Gatti il colpevole della pessima prestazione. La verità è che il Napoli non gioca, non costruisce non fraseggia e fatica nonostante l' immenso potenziale a trovare la via della rete. Ci fa quasi tenerezza Bucchi abbandonato a se stesso nelle trequarti avversaria, ma non è certo colpa sua, ma di un sistema senza fondamenta. Non sempre ci si può affidare alla sorte. Caro Reja va sempre tutto bene? Se lo dice lei...

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