(EDUARDO
LETIZIA) - Il Napoli torna alla vittoria
in trasferta sul campo del Bologna, una
diretta avversaria nella lotta alla
promozione.
Per uscire dal momento nero della sua
squadra Reja si affida a due uomini
importanti della vecchia guardia: Trotta e
Sosa ed esilia in panchina i due “colpi” del
mercato estivo di Marino, De Zerbi e Bucchi.
L’approccio alla gara degli azzurri non è
stato dei migliori e seppure il primo tempo
si concluderà sullo 0-3, l’inizio della
partita mette evidenza non poche difficoltà
in fase difensiva degli azzurri. I tre
difensori centrali partenopei si trovano
spesso in difficoltà contro l’unica punta
bolognese Marazzina, giocatore molto rapido,
che svaria molto tra le maglie dei tre, non
rapidissimi, difensori partenopei. A fare da
supporto all’ex punta del Chievo l’estroso
fantasista Meghni, che agendo tra la linea
di centrocampo e quella difensiva azzurra
riusciva spesso a trovare lo spazio adatto
per innescare la prima punta, e Fantini che
agiva sulla sinistra in una zona poco
coperta da Trotta e spesso mal presidiata da
Cannavaro. Un po’ di fortuna e la bravura di
alcuni suoi elementi ha però nel primo tempo
sopperito alle falle della retroguardia.
Positivi soprattutto si sono rivelati gli
innesti dal primo minuto di Sosa e Trotta ed
il ritorno in mezzo al campo di Gatti. Il
rientrante regista ex Perugia è stato
prezioso nel dettare i tempi della squadra
ed allo stesso tempo ad agire in pressione
sugli avversari dopo i primi minuti di
sbandamento. L’innesto del Pampa
dall’inizio, tra l’altro da noi auspicato da
mesi, ha permesso di guadagnare in attacco
un giocatore che con la sola sua stazza
incute timore ai difensori avversari e
capace di lottare senza remore su tutti i
palloni. L’altra faccia nuova degli azzurri
è stato come detto Trotta. L’esterno destro
era da tempo un giocatore di cui ci si
auspicava lo schieramento in campo dal primo
minuto e l’infortunio di Grava ha consentito
l’ingresso nell’undici titolare del buon
Ivano. L’ala azzurra ha oggi ripagato i suoi
sostenitori con una buona prestazione,
condita da moltissimi metri macinati sulla
sua corsia di competenza ed un importante
numero di precisi cross messi al centro per
la testa degli attaccanti.
Nel secondo tempo però la partita ha
rischiato di prendere una brutta piega ed il
Bologna per poco non ha sfiorato l’impresa
di un pareggio, tutto sommato, meritato. Gli
azzurri nella ripresa, al rientro in campo,
apparivano stanchi e probabilmente già con
l’idea di aver chiuso la partita. A
fomentare le speranze dei rossoblù è poi
intervenuto anche il ritardo e forse
l’inesattezza in alcune sostituzioni da
parte del mister napoletano. Ci è parso
infatti rischioso ostinarsi a tenere in
campo per più di 80 minuti un Sosa che ormai
passeggiava stremato per il rettangolo di
gara e probabilmente sarebbe stato opportuno
inserire subito, fin dal ritorno in campo
dagli spogliatoi, un incontrista in più (Montervino?)
a supporto del centrocampo già in difficoltà
nel primo tempo. Inoltre sarebbe
presumibilmente stato consigliabile
l’inserimento, in luogo di uno dei due
stanchi attaccanti, di una punta più adatta
al contropiede come Pià, già rispolverato in
allenamento questa settimana, invece di un
attaccante più statico e meno “combattivo”
come Bucchi.
Dunque dalla vittoria di oggi si possono
derivare due aspetti. Uno positivo inerente
alla buona prestazione in attacco del duo
Calaiò-Sosa ed alla confortante prestazione
sulla destra di Trotta. Il lato meno
confortante deriva dalla fase difensiva
dove, considerando anche il ritorno di
Grava, forse si dovrebbe prendere in seria
considerazione l’ipotesi di tornare ad una
difesa a quattro, in modo da poter sfruttare
maggiormente le qualità offensive di un
giocatore come Trotta sulla destra, ideale
per rifornire una coppia di punte come
Calaiò e Sosa.