20/3/2005
(di Eduardo Letizia) - Il Napoli
conquista altri tre pesantissimi punti al San
Paolo ai danni di un buon Teramo. Gli avversari
odierni hanno disputato una buona gara contro i
ragazzi di Reja, costringendoli a soffrire oltre
il novantesimo minuto per conquistare il tanto
agognato bottino, dopo una partita che pareva
destinata ad un deludente pareggio. Ma, è noto,
le risorse di questo Napoli sono illimitate, una
squadra che in serie C1 può permettersi di
lasciare in panchina uomini del calibro di
Abate, Sosa e Fontana lascia intendere, già
dalla lettura delle formazioni, quanto poco
abbia a che fare questa società e questo gruppo
con la terza categoria. Eppure, come detto, oggi
i partenopei hanno trovato più di una difficoltà
ad aggiudicarsi la partita. Per tutta la prima
frazione di gara, infatti, il gioco napoletano è
parso alquanto privo di inventiva, conseguenza
sì dell’aggressività dei giocatori di Zecchini,
ma probabilmente anche della mancanza in mezzo
al campo di un uomo d’ordine come Fontana a
vantaggio di Montesanto, prezioso in fase di
rottura, ma in evidente difficoltà al momento di
impostare l’azione e che comunque oggi è parso
sottotono. Dalle fasce non sono giunti i
rifornimenti sperati, soprattutto da quella
sinistra dove Mora ha fatto davvero poco.
Montervino posizionato sulla fascia destra si è
dato molto da fare, giungendo anche in più di
un’occasione bene sul fondo, ma al momento di
imbeccare con il cross le punte è stato troppo
impreciso.
La stessa difesa non è sembrata sicura e
inespugnabile come al solito. Grava, riportato
sulla linea dei tre centrali, è stato in troppe
occasioni disattento, perdendo, in più, parecchi
palloni “facili”. Gli stessi Ignoffo e Scarlato
inizialmente davano segnali di sofferenza per la
velocità degli attaccanti avversari. Il primo
tempo si conclude infine brutto e privo di
clamorose occasioni da una parte e dall’altra.
Nella ripresa, come spesso accade, il Napoli
inizia a premere sull’acceleratore ed il Teramo
comincia pian piano a sparire dal terreno di
gioco, trincerandosi nella propria metà campo.
Le giocate di Capparella, esaltanti alcune di
esse, seminano quasi da sole il panico tra le
maglie avversarie e sopperiscono alla non
entusiasmante prova di Pià, calato vistosamente
nella ripresa, e Calaiò. Nonostante la buona
volontà il risultato degli attacchi azzurri si
concretizza solo in una amplissima serie di
corner, mai ben sfruttati dai calciatori di
turno. Gli ingressi di Abate e Sosa creano
ulteriore scompiglio tra avversari, soprattutto
per le fughe sulla destra del primo, ma è ancora
una volta una giocata del Pampa a propiziare la
rete con un assist di testa per Consonni che di
sinistro realizza una rete tanto bella quanto
importante, che inebria di gioia i tifosi
azzurri ed i giocatori stessi, proiettati ormai
verso una rincorsa che, domenica dopo domenica
par sempre meno utopica. |