Attraverso
il nostro mensile vogliamo avvicinare le persone alla pallanuoto,
sfruttando il momento d'oro che questo sport sta vivendo grazie alle
vittorie olimpiche e all'approdo in tv ogni settimana, sfruttando
inoltre la lunga storia "pallanuotistica" che la città di Napoli ha
alle spalle. Questo mese diamo voce ad uno dei personaggi che questa
storia l' ha vissuta: Mario Scotti Galletta.
Raccontaci un po' la tua storia, parlaci della tua carriera di
giocatore e di come sei arrivato a fare l'allenatore.
Ho cominciato a nuotare nel 1962 alla Canottieri Napoli. Nel '63 ho
giocato le mie prime partite di pallanuoto. Nel '67 c'è stato il mio
debutto in serie A e l'anno seguente ho partecipato a vari tornei con
la Nazionale Giovanile. I primi anni ho giocato sempre con la
Canottieri con cui ho vinto quattro campionati nel '73, '75, '77, '79.
Nel '73 sono anche entrato a far parte della formazione Nazionale, nel
'77 ricordo la finale della Coppa dei campioni che vinsi sempre con la
Canottieri a Palermo, era una finale a quattro squadre di cui una di
Mosca, una di Belgrado e una squadra ungherese.fu una bella
esperienza. Con la Nazionale partecipai ai Campionati mondiali del '73
a Belgrado in cui l'Italia si classificò quarta, nel '75 in Columbia
ci classificammo terzi e poi finalmente nel '78 a Berlino conquistammo
il primo posto. L'unico rammarico di questa lunga carriera è stato non
partecipare mai alle Olimpiadi, infatti sia per quelle del '76 che
quelle dell' '80 non fui convocato.
Per qualche anno ho poi smesso di giocare, ho ricominciato nel 1987
con la Rari Nantes Salerno, l'anno successivo fui chiamato dalla Rari
Nantes Savona per fare l'allenatore della categoria giovanile, però
poiché il portiere della prima squadra doveva partire per il militare
mi chiesero di giocare. Ritornato a Napoli ho giocato con il Vesuvio,
ma ormai avevo già 43-44 anni.
La carriera di allenatore è iniziata facendo l'istruttore di nuoto per
adulti alla Canottieri. Poi ho seguito tutto l'iter prendendo il
brevetto per istruttore di primo e secondo livello e poi quello per
allenatore. Ho iniziato ad allenare le giovanili della Canottieri e
successivamente quando ho smesso di giocare ho allenato anche la
squadra di serie A. Nell' '85 il Posillipo vinceva il suo primo
scudetto battendo proprio la Canottieri allenata da me per 3-2,questo
scudetto mancato è un mio rammarico di allenatore.
Tornato da Savona mi chiamarono a gestire la piscina dello Sporting
Club Vesuvio, poi sono passato alla piscina di Villa Delle Giade e dal
1996 sono approdato alla piscina "Massimo Galante" a Scampia,
quartiere dove si spara un giorno si e uno no.
E Riguardo la pallanuoto femminile.
La pallanuoto femminile l' ho quasi fondata. Nel 1975 andammo in
Olanda per una serie di partite, qui incontrammo delle ragazze che ci
accompagnarono un po' in giro, loro giocavano a pallanuoto e noi
inventammo di avere una squadra di pallanuoto femminile anche qui a
Napoli. Quando ritornati in Italia loro ci chiamarono perché volevano
organizzare una partita, noi improvvisammo una squadra con le varie
fidanzate e amiche, ovviamente perdemmo tutte le partite per 20-0,
20-3. Insomma tutto iniziò per scherzo. Poi creammo una vera e propria
squadretta il cui nome era "Fuorigrotta", allora a Napoli c'era anche
l'Azzurra allenata da Liguori. Ci organizzavamo da soli a fare brevi
incontri ad esempio con la squadra di Recco, loro ci ospitavano lì per
un giorno e poi ricambiavamo quando loro scendevano giù in Campania.
Alla fine la Federazione vide ciò che avevamo "creato" e decise di
prendere in mano la cosa organizzando il primo campionato italiano
femminile che fu vinto dal Volturno in fi
nale a Narni contro il Fuorigrotta. Nell' '83 ci fu un'esibizione a
Roma perché la federazione non volle mandare una rappresentativa per i
Mondiali. La prima volta che scese in acqua la Nazionale femminile era
nel 1985 in Germania. Io sono stato il vice di Formicoli dal 1994 al
1997, poi mi sono allontanato dando spazio ad altri.
Molti ragazzi raggiunta una certa età abbandonano lo sport, come può
un allenatore evitare l'abbandono?
Un atleta deve trovare le motivazioni in sé stesso, un allenatore può
solo farti giocare. Lo sport è qualcosa di fondamentale quando si è
giovani, c'è una ragazza che per una delusione d'amore ha abbandonato
tutto, quando mi è dispiaciuto questo suo gesto. Io condanno gli
abbandoni precoci, lo sport fa bene, fino ai 24-25 va fatto poi a un
certo punto è inevitabile dover pensare allo studio e al futuro. Lo
sport è scuola di vita, è sacrificio e dolore però ti dà tantissimo.
Io ero figlio unico e posso dire che prima di tutto mi ha insegnato il
dialogo, mi ha aperto alle amicizie e alle conoscenze, poi io venivo
da un brutto quartiere dalla Ferrovia, vicino Forcella, mio padre mi
mandò in piscina per non farmi stare per strada. La piscina di Scampia
mira un po' anche a questo: evitare che i giovani si perdino per
strada. I giovani d'oggi sono molto più lontani dallo sport perché
hanno il cellulare, i soldi e stanno bene, non vogliono il sacrificio.
Lo ripeto non per frase fatta ma lo
sport è scuola di vita!
Io devo tanto allo sport, grazie alla pallanuoto io ho visto il mondo,
ho viaggiato cosa che non avrei mai potuto fare con lo stipendio di
mio padre. Ho avuto la possibilità di studiare, ho iniziato una
carriera universitaria facendo 17 esami a chimica per poi trasferirmi
all'ISEF, ora sono insegnante di Educazione fisica. Ho conosciuto mia
moglie nel mondo dello sport, infatti Barbara era una nuotatrice, i
miei figli ora sono entrambi giocatori del Posillipo.nella mia
famiglia lo sport è fondamentale.
Riguardo i figli ed in particolare Andrea, la scelta della pallanuoto
è stata spontanea?
E' stata inevitabile, quando Andrea era piccolo io e Barbara gestivamo
la piscina del Vesuvio, lui non poteva rimanere da solo a casa quindi
lo portavamo in piscina dove studiava e poi faceva allenamento.
Crescendo è diventato bravo e così abbiamo deciso che dovesse fare
strada e lo abbiamo portato al Circolo Posillipo, non alla Canottieri
perché allora non c'era un buon allenatore. Ora sta dando buoni
risultati, vincendo l'importante scudetto dello scorso anno e mi pare
anche una Coppa delle Coppe. Il più piccolo invece sulla stessa strada
del fratello, ora fa parte degli allievi del Posillipo.
Pronostici per il campionato di serie B femminile dove milita la tua
squadra, il Vesuvio.
Gira voce che la Salernitana abbai rifinito per quest'anno una squadra
molto competitiva e sicuramente l'Acquachiara cerca la rivalsa per lo
scorso anno, noi puntiamo a un buon risultato da metà classifica.
Principalmente io punto sulla categorie giovanili, in cui già da tempo
raggiungiamo buoni risultati, per ora il Vesuvio è nel suo periodo di
"cambio di generazione".
Ringraziamo Mario per averci raccontato la sua storia di uomo, che
prima di essere atleta o allenatore è una persona che ama lo sport, in
particolare a nome di tutte le giocatrici di pallanuoto femminile un
ringraziamento particolare, in fondo se non ci fossero state persone
come lui quest'anno, solo per dirne una, l'Italia avrebbe vinto un oro
Olimpico in meno!
dal mensile di Novembre De Vito Ilaria |