(DALL'INVIATO
MARIO MORMILE) - Niente da fare, il Posillipo
cade ancora e per la seconda volta in questa finale
lascia al Recco le chiavi della Scandone. L’unica nota
positiva della serata rossoverdi la si può trovare in un
ritrovato spirito agonistico e mentale da parte degli
uomini di De Crescenzo, rispetto ad una gara uno che non
li vide mai protagonisti e brancolare per il campo come
un gregge senza pastore. Oggi invece, complice anche la
galvanizzazione post-gara due, i posillipino hanno
giocato prima di tutto una migliore pallanuoto forse
anche degli avversari, e poi restando in partita fin
oltre la seconda metà del match, quando l’organicità
recchelina ha avuto la meglio. Il Recco non è stato più
forte, ha vinto, ma quasi per una sorta di “abitudine”
alla vittoria, quasi come se questo costituisse una
caratteristica davvero rilevante. La gara inizia sotto
il buon auspicio per i padroni di casa, abili a
sfruttare le prime due azioni realizzatesi ambedue con
rigori di Janovic, freddissimo dai cinque anche contro
un Tempesti oggi decisivo. E’ sul secondo rigore che si
ha l’impressione che il sogno è a portata di mano: Kasas
si fa espellere definitivamente per brutalità
(pareggiando i conti con Zlokovic), dando una piega
diversa al match. Ma non è la piega attesa dai
posillipini: il Recco trova da questo colpo la forza
prima per restare in partita per tutto il primo quarto
in inferiorità numerica, e poi di sorpassare sulla
distanza i rossoverdi, senza via di scampo. La prima
frazione si chiude quindi sul 3-3, con le reti di
Bencivenga per l’Atlantis, e di Madaras, Sottani e
Calcaterra per i recchelini. Nel secondo quarto, si
torna sette contro sette, e le squadre regalano al
pubblico un grande spettacolo: va prima avanti il Recco
con un gol del ritrovato Fiorentini, poi inizia lo show
di capitan Postiglione per due volte consecutive infila
Tempesti portando alle stelle il clima della piscina
Scandone. Purtroppo, il Recco dimostra anche questa
volta di essere il campione in carica, e risponde colpo
su colpo alla prestazione di Postiglione, con le reti
dell’ex Felugo e Vuijasinovic, e con la rete a fine
tempo di Calcaterra che lascia il Recco avanti +1 al
giro di boa. Nella seconda metà, la partita si fa
nervosa, l’ambiente si surriscalda sia in acqua che
sugli spalti, a farne le spese è sia un dirigente del
Pro Recco, sia alcuni giocatori in campo, espulsi
definitivamente dagli arbitri Taccini e De Meo. La
differenza la fanno sempre i tiri da lontano, appena il
Posillipo si avvicina, ecco puntuale la conclusione
dalla distanza dei liguri. Fiorentini e Calcaterra fanno
centro, ai due metri l’Atlantis soffre l’assenza di
Zlokovic perché Bencivenga accusa le fatiche del gran
lavoro svolto e i cambi non sono adeguati. Con il terzo
tempo chiuso con un vantaggio di 7-9, ai biancazzurri
basta gestire il vantaggio per i restanti otto minuti,
Tempesti fa la differenza respingendo i disperati
tentativi di rimonta posillipini: così quando Deserti
sigla l’allungo definitivo (8-10), il risultato è al
sicuro. Solo per il tabellino, vanno ancora in rete
Janovic e Udovicic da parte rossoverde e Angelici e
Sottani per i campioni d’Italia in carica. Così, si va
sul 2-1 per il Recco che avrà mercoledì il primo
matchball da giocarsi per giunta a casa propria. E qui,
non possiamo che aspettare un altro miracolo.
ATLANTIS POSILLIPO – PRO RECCO 10-12
(3-3; 3-4; 1-2; 3-3)
ATLANTIS POSILLIPO: Violetti, Postiglione 2, Lignano ne,
Buonocore, Scotti Galletta, Janovic 5 (3 rig), Galasso,
Gallo, Udovicic 2, Saccoia, Di Costanzo, Mattiello,
Bencivenga 1. Allenatore: De Crescenzo.
PRO RECCO: Tempesti, Giacoppo, Madaras 1, Mangiante,
Kasas, Vujasinovic 1, Felugo 1, Angelini 1, Bettini,
Calcaterra 3, Sottani 2, Deserti 1, Fiorentini 2.
Allenatore: Porzio.
ARBITRI: Taccini (Torino) – De Meo (Cagliari).
NOTE: spettatori 2.500 circa. Espulso Kasas (1’02”) per
brutalità. Usciti per tre falli: Vujasinovic (31’00”).
Superiorità numeriche: Posillipo 3/12, Recco 6/10.
LE PAGELLE DELL'ATLANTIS POSILLIPO:
Violetti - 5.5: Partita mediocre, alcuni buoni
interventi ma anche molte responsabilità
Postiglione – 8: Assolutamente incontenibile, fa
ordinario e straordinario, se il Posillipo molla solo
alla fine, il merito è suo. Leone.
Bencivenga – 7: Deve sopperire alla assenza di Zlokovic
e lo fa nel migliore dei modi.
Buonocore - 5: Uno dei tanti della squadra che non ha
affrontato questa finale con la giusta mentalità.
Scotti Galletta - 5.5: gioca forse la migliore delle tre
gare, ma non riesce ad apportare alla squadra.
Janovic – 8: Se Postiglione è la mente, lui è il
braccio, e la cinquina conferma. Ultimo a d arrendersi.
Gallo – 5: Stranamente è venuto a mancare proprio sul
carattere, troppo spento. E qualche errore importante.
Udovicic – 6: Raggiunge la sufficienza solo perchè è
riuscito a dare qualche segno di vita. Troppe le voci
sul suo conto.
Di Costanzo – 6: Fa valere le sue doti, ma stasera sono
fini a loro stesse.
Mattiello – s.v.
Zlokovic – s.v.
Galasso – s.v.
Lignano – s.v.