23/3/2006
(dal mensile PianetAzzurro di marzo,
MICHELE CAIAFA / foto di Felice De
Martino) - Anche questo mese, carissimi
amici di “PianetAzzurro”, abbiamo
intervistato in esclusiva per voi un
pallanuotista dell’Atlantis Posillipo. E
questa volta è toccato a lui, al
vice-capitano del Posillipo, eroe di
tante battaglie e di molti successi sia
con la calottina rossoverde che con
quella della nazionale, Francesco
Postiglione. Il difensore, è inutile
ribadirlo, ha un palmares di tutto
rispetto, invidiabile per molti atleti
anche di fama. In bacheca ci sono ben
tre Coppe dei Campioni e tre Scudetti. A
questi si aggiungono altri importanti
allori vinti con la nazionale, come un
oro europeo, due argenti, uno mondiale e
l’altro europeo, senza dimenticare la
medaglia di bronzo conquistata alle
Olimpiadi di Atlanta del 1996. Non
dimentichiamo poi i successi di
Francesco nella sua prima attività
agonistica precedente alla pallanuoto,
cioè il nuoto.
E proprio da questo tuo impressionante
curriculum che prendiamo spunto per
farti la prima domanda: Francesco,
campioni del tuo calibro che hanno vinto
tanto in carriera, dove hanno il bottone
che preme la leva che vi spinge poi a
continuare ad avere stimoli importanti
per il prosieguo dell’attività
agonistica ad altissimi livelli?
“La passione, senza dubbio la passione,
l’entusiasmo ed i tanti sacrifici che
molti di noi hanno dovuto fare per
arrivare a certi livelli così alti di
competitività. Ovvio che quando si
arriva ai vertici, come, ragionando
adesso a livello di squadra, siamo
giunti noi del Posillipo, cerchiamo il
più possibile di restarci, e se
possibile anche di migliorarci.
Parlavamo prima delle mie numerose
vittorie. Ecco quelle, mentalmente
bisogna azzerarle, se si vuole
continuare ad avere uno spirito giusto
per cercare di puntare sempre in alto”.
Parliamo un momento del campionato, che
adesso arriva nella fase clou dei
play-off. Quale l’avversario, che più
potrebbe essere temibile in un eventuale
scontro di play-off?
“E’ difficile poterlo dire. In questa
stagione, per farvi un esempio, le altre
big del torneo si sono alternate nella
fasi di peak performance (prestazione
massima). Ad inizio stagione sembrava
che la squadra da battere fosse il
Brescia, che vinse anche qui alla
Scandone. Poi è toccato di far molto
bene sia al Recco ed infine al Savona.
Essendo tutti scontri, quelli dei
play-off, giocati, metaforicamente
parlando, alla morte, secondo me,
vincerà lo Scudetto, la compagine che
avrà in quel periodo importante, il
miglior stato di forma psico-fisico”.
Per concludere caro Francesco: per la
nazionale, il tuo è proprio un addio
definitivo?
“Per il momento sì. Ho altre priorità
importanti oltre alla pallanuoto ed il
Posillipo. Ho una bella famiglia e la
professione di avvocato che porto
comunque sempre avanti. Mi risulta
difficile dunque, allo stato attuale
delle cose, stare lontano per 3-4 mesi
all’anno da queste mie altre priorità.
Ma se devo rivelarli che al c.t. Malara
non ho rimasto nemmeno una porticina
aperta dopo gli europei di
settembre…beh, potrei anche avervi detto
una bugia in quel caso”.
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