Il dato è
allarmante: urgono 28 milioni in 17 giorni, minimo indispensabile per
azzerare i debiti e garantire la sopravvivenza del Napoli. La corsa contro il
tempo è cominciata: due settimane e mezzo in cui il futuro del club sarà
determinato dalle mosse di Salvatore Naldi. Il punto di partenza è stato il
consiglio d'amministrazione della società azzurra, svoltosi ieri mattina e
servito a quantificare le perdite; quello d'arrivo sarà l'assemblea del
prossimo 25 di febbraio, termine perentorio per sistemare i bilanci, colmare
il passivo e dare un seguito concreto ai proclami: "Sono pronto a
risolvere tutto, non ho problemi di liquidità, disporrò dei soldi di cui c'è
urgenza". Promesse, ma adesso è il momento della resa dei conti. La
salvezza del Napoli è appesa ad un filo. Anzi, alla capacità di Naldi di
mettere in gioco parte del suo patrimonio per evitare al club azzurro di fare
la stessa fine della Fiorentina e di quella che faranno dopo giugno molte
squadre professionistiche: "La situazione è sotto controllo: garantisco
io...", ha tuonato ieri il presidente azzurro a chi gli faceva rilevare
la drammaticità della situazione finanziaria del suo club, allarmante è
stato infatti l'esito del Cda. Le perdite, allo scorso 31 gennaio, sono state
quantificate in 18 milioni e mezzo di euro, con un passivo mensile medio
di 2,5 milioni. I consiglieri sono già orientati a chiedere al patron il
massimo dell'aumento di capitale, 10 milioni di euro, nell'assemblea
straordinaria del 25 febbraio. Il tutto per un totale di 28.5 milioni, appena
sufficienti a concludere la stagione.