(Vincenzo Letizia)
- Dopo la giornata
di ieri, si è creata
una sorta di afa
soffocante
sull’estate calda
del club di De
Laurentiis ed i
toni, in un primo
momento
trionfalistici,
hanno lasciato il
posto a
considerazioni più
dimesse. Perché non
si è più ottimisti
come prima? Non
tanto perché il
Napoli ha ritirato i
ricorsi contro
Crotone, Catania e
Triestina ma
soprattutto perché
si è andati avanti
con gli altri sette
con “riserva”. Ora,
resterà da stabilire
se effettivamente le
squadre sottoposte
all'indice
inquisitore
dell’avvocato
Chiacchio sono
in regola con i
pagamenti INAIL
oppure no. Fra
l’altro se pure
queste squadre
fossero non in
regola, i difensori
di Arezzo, Piacenza,
Ascoli, Mantova,
Catania, Crotone,
Pescara, Vicenza,
Triestina e Brescia
sono già pronti a
dare battaglia circa
l’inammissibilità
del procedimento
adottato dai legali
del Napoli. La
decisione del
Collegio arbitrale è
attesa per martedì.
Le udienze si sono
aperte con
l'ottimismo del
Napoli, ma con il
procedere nelle
discussioni, si è
compreso subito che
la situazione si
faceva
ingarbugliata. “Il
ricorso del Napoli è
inammissibile -
ha tuonato
Mariano della Porta,
avvocato del Mantova
-. Non se ne
conosce la
provenienza e la
veridicità. E' una
stampata di un
computer". Sulla
stessa linea anche
Ruggero
Stincardini,
rappresentante
legale di Arezzo,
Piacenza, Ascoli e
Catania: "Il
documento presentato
dal Napoli è la
schermata di un pc
di cui non è certa
la provenienza, con
dati non
riconducibili a
precisi elementi".
Secondo le tesi dei
legali avversi al
Napoli, il foglio in
cui sono raccolti i
dati sui presunti
ammanchi nei
versamenti all'Inail,
nodo centrale nella
tesi proposta dal
Napoli, non sono
attendibili. La tesi
su cui si basano i
ricorsi del club
partenopeo, sono
proprio sul presunto
mancato versamento
dei contributi Inail,
che configurerebbe
un 'vulnus' nei
requisiti per
l'iscrizione ai vari
campionati, perché
ritenuti di natura
previdenziale e non
assicurativa. A
questo punto non si
comprende perché
l’avv. Chiacchio non
abbia presentato
documenti ufficiali.
Per i legali della
Figc, però, non è
questo il punto
rilevante, "il
nodo è un altro".
Visibilmente
irritato dall'azione
del Napoli è
l'avvocato
Francesco Sibilla,
del collegio
difensivo del
Pescara: "Chiederemo
il pagamento delle
spese legali per
lite temeraria".
Mentre si
susseguivano le
udienze, i
rappresentati legali
delle parti chiamate
in causa dal Napoli
hanno mostrato
sempre più
ottimismo. "Il
club di De
Laurentiis - ha
detto Gianluigi
Polato del
Vicenza - nel
nostro caso non ha
presentato alcuna
documentazione. I
nostri debiti erano
stati pagati nei
tempi dovuti, anzi
abbiamo scoperto di
avere un credito con
l'Inail di 47 mila
euro". Terminata
la lunga maratona
legale, l'avvocato
Chiacchio ha trovato
la forza per dirsi
ottimista: "Per
noi è stata comunque
una giornata
positiva. Il nostro
obiettivo è il
riscontro di verità
sostanziali e oggi
abbiamo acquisito
elementi per noi
positivi. Sul
documento tanto
dibattuto dalle
controparti, il
Collegio arbitrale
si è riservato di
ammetterlo, quindi
per il momento non
l'ha rigettato".
Il Napoli però forte
della presa di
posizione del
Ministro Maroni
ovviamente non si
sente ancora
sconfitto, certo che
gli altri 7 ricorsi
presentati non si
rivelino un bluff
come quelli ritirati
al Crotone, Catania
e Triestina.