8/2/2006
MICHELE CAIAFA / foto di
Felice De Martino) – No,
non è soddisfatto il
produttore
cinematografico di fama
mondiale, nonché
presidente del Napoli da
un anno e mezzo, non è
soddisfatto per
l’appunto della sua
nuova creatura. Il
cinema gli dà tante,
tantissime
soddisfazioni, tra
l’altro sempre più
intense, ma questo
Napoli no, o almeno per
il momento, non riesce
proprio a dargliele,
questo tipo di
soddisfazioni.
Ovviamente si sta
parlando di Aurelio De
Laurentiis, presidente
insoddisfatto della
squadra ed anche del suo
allenatore Edoardo Reja.
Ma analizziamo la
situazione con calma:
che il patron azzurro
non fosse assolutamente
contento delle
prestazioni in campo dei
suoi uomini, lo si era
già capito dopo le prime
tre gare dello scorso
mese di gennaio, che
sono culminate con la
sconfitta di Massa. Il
presidente non era
presente negli stadi in
cui il Napoli giocava, e
non poteva nemmeno
vedere le prime gare del
primo mese dell’anno in
TV, perché il posto del
mondo dove si trovava
per la location di un
suo prossimo film, le
Maldive, non avevano il
collegamento con il
colosso della TV
satellitare del magnate
Rupert Murdoch. In
pratica non c’era Sky,
che è si una piattaforma
che è estesa già in
tanti paesi del mondo,
ma non è cha la si possa
vedere proprio
dappertutto. Ma i
resoconti di quelle
partite, venivano
comunque riferiti al
noto presidente, in
quanto durante quei
match, Don Aurelio, era
quasi sempre incollato
al telefono satellitare,
per avere in pratica la
radiocronaca in diretta
del Napoli, dal suo
radiocronista preferito,
il direttore generale
del Napoli Pierpaolo
Marino. E non è che si
potesse raccontare che
fossero delle belle
radiocronache, visto le
prestazioni dei
partenopei in campo, ed
il presidente cominciava
già montar su quel tipo
di insoddisfazione che
ti ricopre totalmente,
quando tu sei convinto
di aver allestito un
qualcosa con tutti i
crismi per fare cose
buonissime, ed invece ti
ritrovi in mano dei
risultati che superano
di poco la mesta
sufficienza. Tornato in
Italia il 22 del mese
scorso, il presidente De
Laurentiis ha dovuto
assistere ad altre due
prestazioni non certo
esaltanti dei suoi, cioè
la vittoria striminzita
sulla Lucchese dell’ex
tecnico azzurro Gigi
Simoni, e soprattutto la
bruttissima e poco
edificante sconfitta
subita a Sassari, contro
la Torres dell’odiato
mister Antonello
Cuccureddu, al quale
anche Aurelio De
Laurentiis, ne siamo
sicuri, voleva dare una
bella lezione di classe
e di gioco tramite la
sua squadra, per
togliersi così anche
qualche sassolino dalle
scarpe relativo alla
scorsa stagione quando
l’allenatore scuola Juve,
era seduto sulla
panchina dei lupi irpini.
Ma così purtroppo non è
stato, in quanto gli
azzurri, giù di forma
fisica, e soprattutto
cronicamente privi di un
gioco in campo che li
caratterizzi, hanno
disputato la più brutta
prestazione da quando il
tecnico Reja siede sulla
panchina napoletana, e
seconda peggiore
prestazione assoluta
dell’era De Laurentiis,
dopo la scoppola di
Foggia del dicembre 2004
per 4-1, quando in panca
sedeva Gianpiero
Ventura. Ed allora giù
con l’animo nero,
giustificatissimo, del
presidente, che si era
presentato comunque
domenica scorsa al San
Paolo, con la speranza
che i suoi ragazzi gli
avrebbero fatto
dimenticare con una
bellissima prestazione
contro la Pistoiese,
tutte le amarezze
vissute nel nefasto mese
di gennaio napoletano. A
conferma dell’animo non
proprio ben disposto ad
accettare una nuova
brutta figura dei suoi,
anche semmai
accompagnata da una
vittoria sulla compagine
toscana, come poi è
stato, il magnate
dell’industria
cinematografica, è
venuto meno all’accordo
preso durante la scorsa
settimana con gli autori
del programma di Rai 2
“Quelli che il calcio”,
condotto da Simona
Ventura, che avrebbero
voluto la presenza in
diretta dallo stadio San
Paolo del presidente
partenopeo, per
ricambiare la cortesia
della settimana ancora
precedente, quando il
co-conduttore e comico
principale della
fortunata trasmissione
della Rai Gene Gnocchi,
si era presentato a
Castelvolturno per
disputare un allenamento
con i ragazzi di Reja,
dato che spesso il
comico emiliano si
diletta ed è molto bravo
nel calciare la pelota.
Fu una giornata molto
goliardica e divertente,
e quindi era anche
nell’idea del patron
azzurro, ricambiare
quella cortesia, semmai
con una sua presenza a
“Quelli che il calcio”.
Tra l’altro Aurelio De
Laurentiis, persona
dagli alti principi
morali e soprattutto
dotato di un grande
senso civico nei
confronti della società,
mai era venuto meno ad
un accordo da lui preso
con qualcuno, ma questa
volta, è stato proprio
costretto a farlo, in
quanto non fiducioso al
100% di una buonissima
prestazione in campo del
suo Napoli, non voleva,
essendo lui una persona
molto diretta, scaricare
tutta la sua rabbia e
delusione, in diretta
sulle reti nazionali.
Sarebbe stato un brutto
colpo psicologico per i
suoi ragazzi, che
avrebbe potuto
aggravare, se ce ne
fosse stato già bisogno,
ancora di più, la
situazione psicologica
dei suoi boys. Quindi
non si è presentato
nella saletta della
tribuna autorità con
tanto di televisore, per
il collegamento al
programma della Ventura,
ma si è tranquillamente
accomodato al suo solito
posto, sempre nella
tribuna d’onore del San
Paolo, accanto al fido
compagno di avventura
calcistica Pierpaolo
Marino. La speranza era
quella di doversi
pentire di non essere
stato protagonista del
collegamento con la Rai,
grazie semmai ad una
grande prestazione in
campo dei suoi ragazzi,
ma purtroppo le cose non
è che siano andate
proprio così. Perché se
si esclude la rinascita
del bomber principe
della squadra a suon di
goal (2, quasi 3)
Emanuele Calaiò, nonché
suo più grande
investimento economico
da quando ha acquistato
il Napoli, il resto
della compagine
napoletana non è che
abbia girato proprio a
mille, accompagnata da
quella ormai cronica
mancanza di gioco, da
non imputare certamente
ai ragazzi ma a qualcun
altro. Prestazione
appena appena
sufficiente degli
azzurri, ed
insoddisfazione
presidenziale che
aumentava nel corso del
match, fino a
raggiungere l’apice a
fine gara, nonostante la
vittoria azzurra per 2-0
sulla Pistoiese
penultima in
graduatoria.
I sintomi dell’animo
nero del presidente De
Laurentiis sono stati
manifestati in almeno
tre occasioni, ed adesso
ve ne renderemo conto:
prima manifestazione del
malessere presidenziale
nei confronti della sua
creatura, è stato quando
all’atto delle due reti
siglate dai partenopei,
abbracciato
irruentemente dal
Marino, il patron non è
che abbia risposto a
quell’abbraccio con
cotanto entusiasmo di
quello dimostrato dal
suo D.G. Anzi, è stato
lì immobile, costretto
nell’abbraccio del suo
collaboratore, senza
nemmeno degnarsi di fare
un piccolo sorriso. Non
era contento il patron,
e ne aveva a suo parere,
ma anche onestamente al
nostro, tutte le ragioni
per non esserlo. Secondo
segnale di
insoddisfazione, è
arrivato al termine
della partita. Di
solito, il presidente
napoletano, si recava
negli spogliatoi dai
suoi ragazzi, si
complimentava per la
loro prestazione, e si
intratteneva anche un
bel po’ di tempo con i
suoi calciatori. Al
termine di quest’incontro
poi, consuetudine voleva
che si presentasse
davanti ai taccuini di
noi cronisti, e con il
suo fare istrionico, ci
parlava della partita
del Napoli oppure ci
intratteneva
piacevolmente su
discussioni che
riguardavano il mondo
del calcio e dei suoi
mille progetti
riguardanti la
possibilità di
migliorare questo mondo,
secondo lui ancora
troppo retrogrado
rispetto all’andamento
dei tempi attuali. Erano
sempre discussioni
schiette e sincere, che
ci intrattenevano molto
piacevolmente negli
spogliatoi, spesso fino
a tarda ora. Ma domenica
scorsa, il fatto di
essere una persona
sincera, avrebbe
sicuramente creato dei
danni psicologici
ulteriori al roster
partenopeo, perché ciò
che avrebbe voluto dire
ai suoi uomini,
allenatore in testa, e
poi quello che avrebbe
voluto dire a noi
cronisti, non era roba
da poter far digerire
bene a tutto l’ambiente
partenopeo. Allora ha
preferito tacer,
aspettando tempi
migliori, e così non si
è presentato né negli
spogliatoi dai suoi
ragazzi, né tanto meno
ai microfoni di noi
giornalisti. Si è chiuso
per così dire in un suo
silenzio stampa del
tutto personale, ed ha
preferito abbandonare
immediatamente
l’impianto sportivo di
Fuorigrotta. La società,
per bocca del suo
capo-ufficio stampa
Guido Baldari, ha poi
diramato uno scarno
comunicato stampa, nel
quale giustificava
l’assenza del presidente
nel post-gara con queste
parole: “Il presidente
ha un impegno
importantissimo e non
può trattenersi, parlerà
con voi in una prossima
circostanza”. Frase
dettata dalla necessità,
ma che non fa altro che
confermare ciò che noi
sappiamo bene: è meglio
aspettare tempi migliori
prima di parlare e di
dire cose che potrebbero
generare un vero
putiferio. Bersaglio
delle frasi del
presidente sarebbero
state di sicuro la
squadra, ed in testa il
tecnico friulano Edoardo
Reja. Fantasie e
supposizioni nostre, si
potrebbe
pensare…Assolutamente
no, vi possiamo
assicurare che non è
così, perché adesso vi
riveliamo il terzo
segnale, quello più
rilevante della scorsa
domenica, nel
manifestare il forte
malumore del patron De
Laurentiis. Perché lui
si è chiuso nel silenzio
stampa, ma qualcosa ha
detto allo stadio, e
sono state affermazioni
rapidamente catturate da
noi di “PianetAzzurro”.
Volete sentire cosa
riferiva De Laurentiis
nei commenti durante la
gara? Ecco qui la sua
affermazioni più
rilevante: “A Napoli non
verrò più, basta. Non ne
posso più, il primato in
classifica non è
sufficiente. Questi non
sanno giocare, questa è
una squadra con le
stampelle”. Attoniti
coloro i quali erano
seduti vicini al patron,
e che hanno sentito
questo tipo di frase
uscire dalla sua bocca.
De Laurentiis tra
l’altro nelle sue
esternazioni, ha tirato
in ballo anche il
tecnico, che ritiene
responsabile del
non-gioco della squadra.
Mamma mia, penserete voi
tifosi napoletani, ma il
pensiero del presidente
non è che si discosti
troppo da ciò che negli
ultimi tempi pensano
molto tifosi del Napoli,
quando osservano dallo
stadio o dalla TV, le
prestazioni dei propri
beniamini.
Adesso allora cosa resta
da fare, per far tornare
il sorriso ad Aurelio De
Laurentiis, e
soprattutto per riaverlo
al più presto fra tutti
noi allo stadio San
Paolo? Secondo il nostro
modesto parere, bisogna
effettuare una forte
virata ed effettuare un
grande finale di
stagione, sotto tutti i
punti di vista, non solo
quello dei risultati.
Sta adesso ai ragazzi ed
al trainer goriziano,
rivalutarsi agli occhi
del loro datore di
lavoro e soprattutto
regalare un finale di
stagione travolgente ai
loro affezionatissimi
tifosi.
Starà poi al direttore
generale del Napoli
Pierpaolo Marino,
costruire alla fine di
questo torneo, ed a
promozione alla B
ottenuta, una grande
rosa, possibilmente già
da serie A, per poter
cominciare sul serio ad
incamminarsi sul
percorso giusto di quel
progetto a cui tanto
anela il presidente
Aurelio De Laurentiis ed
i sei milioni di
supporters azzurri
sparsi in tutto il
globo. Il progetto
prevede un “Napoli
Mondiale”? E così dovrà
essere…
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