(Raffaele Russo)
- Sette ore. E’
durato più del
previsto il
consiglio Federale
della Federcalcio.
La Figc ha
materializzato è
reso concreto ciò
che si vociferava da
tempo e cioè che non
avrebbe fatto sconti
a nessuno. Di
conseguenza si è
limitata a
ratificare ciò che
giovedì aveva
deliberato la
Coavisoc e come ha
dichiarato il
presidente Franco
Carraro “Si è
limitata a svolgere
un ruolo da notaio”.
Risultato non sono
in regola per
iscriversi ai
campionati: il
Messina ed il Torino
in serie A; Perugia
e Salernitana in
serie B e ben otto
squadre dai
campionati di seri C
(Benevento, Gela,
Spal, Imolese,
Torres, Rosetana,
Vis Pesaro, e
Fermana). Sono state
escluse anche
Fidelis Andria e
Sora che non avevano
presentato ricorso e
Reggiana e Venezia
poiché già in stato
di procura
fallimentare. Una
vera è propria bomba
che esplode nel
calcio italiano che
promette un’altra
estate bollente
colma di ricorsi ai
vari organi
preposti. Come lo
scorso anno il
Napoli attende di
sapere quale
campionato si
troverà a disputare
e sicuramente dovrà
attendere almeno
fino ai primi di
Agosto. La Figc ha
deciso di attendere
le decisioni della
giustizia
amministrativa prima
di stillare i
calendari e
procedere ai
ripescaggi. Una cosa
è certa: I
ripescaggi ci
saranno. Questo lo
ha ribadito Carraro
ignorando l’appello
del presidente della
lega di C, Mario
Macalli , il quale
sostiene l’ipotesi
secondo cui sarebbe
più opportuno non
effettuare i
ripescaggi ma
ridurre la serie C e
costituire un girone
unico perché come
lui stesso ha
affermato “se si
mantengono in serie
C l'attuale numero
di squadre, a fine
settembre il 60% di
loro avrà già dei
problemi”.
In casa Napoli,
tutto ancora tace.
Neanche dopo l’esito
del Consiglio
federale il
presidente Aurelio
De Laurentiis e il
dg Pierpaolo Marino
hanno sentito
l’esigenza di
rilasciare
dichiarazioni
ufficiali sulla
posizione del club
campano e sulle
mosse strategiche
che stanno
preparando. Tuttavia
è trapelata la
notizia che il
Napoli Soccer
presenterà un
ricorso alla Camera
di Concilazione del
Coni entro Lunedì 18
Luglio, chiedendo la
riammissione al
campionato cadetto.
Anche in parlamento
c’è chi si mobilità
sposando la causa
del Napoli, è il
caso del Senatore
Antonio Gentile,
presidente del
Napoli Club dei
parlamentari il
quale si è fatto
promotore di
un’insolita
iniziativa: "Siamo
pronti a sollecitare
uno sciopero della
fame a rotazione,
fra i parlamentari,
ma anche fra i ceti
intellettuali e
tutti i tifosi del
Napoli se nonsarà
fatta giustizia. La
Lega di C delibera
l'impossibilità di
procedere al
ripescaggio per
squadre che ne hanno
già usufruito negli
ultimi anni, ma la
Lega B fa finta di
niente: per
analogia, essendo
entrambi organismi
federali, quella
delibera mai
impugnata dalla Figc
non può non essere
estesa ed applicata
anche per la B".
Inoltre il Senatore
è convinto che molte
altre squadre in
serie B non avevano
i requisiti per
l’iscrizione ,chiede
trasparenza per
l’applicazione del
Lodo Petrucci e
chiede giuste
sanzioni per le
squadre che
risultino coinvolte
nello scandalo delle
partite comprate
(vedi Genoa).
Intanto la
situazione attuale
in virtù della norma
sui ripescaggi
modificata lo scorso
13 giugno è la
seguente : Il Napoli
è 4° nella
classifica delle
squadre ripescabili
e quindi anche nel
caso in cui come
prevede il
regolamento , al
Messina sarà negato
il diritto di
accedere al Lodo
Petrucci (poiché ha
meno di 10 anni di
campionati
disputati; essendosi
costituita nel 1998)
, è destinato a
rimanere
nell’inferno della
C.
La speranza però
arriva dalla Corte
Federale, infatti
pare che , la Corte
stia per giudicare
illegittima la
modifica limitata a
Serie A e B e quindi
tornando in vigore i
vecchi criteri di
ripescaggio la
squadra di De
Laurentiis si
ritroverebbe in seri
B insieme con il
Vicenza.La Non si
conosce tuttavia con
certezza la volontà
della Corte Federale
che potrebbe anche
decidere di
estendere la norma
introdotta il 13
giugno anche alla
serie C , a tutto
vantaggio della
Cavese che rischia
di non essere
ripescata per aver
usufruito di questo
privilegio cinque
anni fa. Ma la Corte
potrebbe anche
stravolgere la norma
e reinterpretarla
limitando il divieto
al solo ripescaggio
nella stessa
categoria. Questa
soluzione gioverebbe
al Catanzaro che
sarebbe riammesso in
B , ma condannerebbe
il Pescara; i
calabresi furono
infatti ripescati
dalla C2 alla C1,
gli adriatici hanno
invece usufruito del
ripescaggio proprio
in serie B appena un
anno fa proprio
grazie al fallimento
della vecchia SSC
Napoli.
Gli Azzurri
attendono con
interesse anche le
decisioni in merito
al caso Genoa -
Venezia. In ogni
caso se la Corte
federale dovesse
pronunciarsi in
tempi rapidi, Il
Napoli potrebbe
decidere di
attendere e di
costituirsi in
giudizio solo nel
caso di ricorso alla
giustizia
amministrativa da
parte di Pescara e
Catanzaro.
Sicuramente faranno
ricorso la
Saleritana ed il
Perugina; ma per la
verità le speranze
di far ribaltare
l’esito della
decisione della
Coavisoc per i due
club sono davvero
pochissime. Lo
scorso anno il
Consiglio di Stato
accolse pochissimi
ricorsi. Il caso più
clamoroso per tutto
il suo evolversi fu
quello della Fidelis
Andria: Prima il
club pugliese
ottenne ai primi di
settembre
un'ordinanza di
riammissione alla C1
dalla terza sezione
del Tar Lazio che
capovolse l'esito
del procedimento
davanti alla Camera
di Conciliazione ed
Arbitrato del Coni e
fu stabilito di
inserire la società
in C1 al posto del
Como. Tuttavia pochi
giorni dopo, il
Consiglio di Stato
ribaltò l'ordinanza
del Tar Lazio,
riammise il Como in
C1 ed escluse la
Fidelis Andria che
però aveva già
acquisito il diritto
di partecipare al
torneo. Così Lega di
C e Federcalcio
furono costrette al
allargare il
campionato a 19
squadre .
Sperando che no si
verifichino anche
quest’anno
situazioni
quantomeno
grottesche, non ci
resta che aspettare
e sperare che tutte
le parti dell’enorme
ingranaggio che si è
innescato combacino
perfettamente e
riportino il Napoli
in una categoria più
appropriata di
quella attuale,
consapevoli del
fatto che gli enormi
interessi economici
e politi che genera
il calcio , ci
faranno passare
un’altra estate
colma di incertezze.