(Vincenzo Letizia)
- Mentre si valuta
in queste ore la
legittimità dei
documenti presentati
dalla Società
Metropolitana Acque
Torino (Smat) che ha
garantito ai tifosi
granata il
cosiddetto
“paracadute” per
poter assistere
quantomeno al torneo
cadetto, restano i
dubbi sull'intera
vicenda, soprattutto
in virtù di quanto
accaduto la scorsa
estate alla fallita
SSC Napoli. La
curatela
fallimentare chiese
ed ottenne infatti
dal Tribunale il
blocco del Lodo
Petrucci per la
neonata Napoli
Soccer, costringendo
in pratica Aurelio
De Laurentiis a
sborsare per la C la
ciclopica cifra di
30 milioni di euro
contro i 7 richiesti
dalla Figc per il
Lodo Petrucci. Il
Torino, nonostante
gli ingenti debiti
contratti dal club
di Cimminelli nei
confronti del fisco
e le tante
irregolarità di
bilancio, ripartirà
dalla serie B
attraverso una
formula che
consentirà al nuovo
proprietario di
corrispondere una
cifra di 8 milioni
di euro.
Altra considerazione
che va’
assolutamente fatta,
riguarda quella che
pone in rilievo il
caso che le regole
relative
all’ordinamento
sportivo, guarda
caso ancora a
sfavore del Napoli,
almeno secondo la
decisione del TAR,
non sono state
rispettate. Infatti,
tutti i passaggi
della giustizia
sportiva, avevano
appurato che il
Messina non aveva
ottemperato ai
pagamenti delle
varie spettanze per
essere in regola con
l’iscrizione al
campionato, entro il
termine PERENTORIO.
E’ davvero singolare
che un tribunale
amministrativo, non
riconosca la tutela
di un principio così
importante come la
perentorietà. Ed è
proprio per questo
che la Federcalcio
farà ricorso al
Consiglio di Stato
contro il Messina.
La Figc si opporrà
alla sentenza del
Tar per provare a
garantire un
identico livello di
garanzia nei
confronti di tutte
le altre società,
nel caso non vengano
accettati i ricorsi
terzi. Ma la domanda
a questo punto sorge
spontanea: e se i
dettati
dell’ordinamento
sportivo, che
avrebbero certamente
condotto ad una
riammissione del
Napoli in serie B,
dovessero essere
disattesi anche dal
Consiglio di Stato,
Carraro come si
comporterà questa
volta con un’intera
tifoseria, quella
azzurra, che già
l’anno scorso non si
è fatto lui stesso
scrupolo di
mortificare? Solo
dopo l’11 Agosto
avremo risposta a
questo quesito...
Intanto, in tutto
questo bailamme, c’è
un nuovo colpo di
scena nella vicenda
Genoa: sono emerse
infatti procedure
irregolari legate
alla sentenza emessa
dalla Disciplinare
che ha spedito la
società rossoblù in
C1. Secondo i legali
del Genoa, a leggere
il comunicato
ufficiale della Lega
calcio si capisce
che l'accusa è stata
presente nei giorni
23, 24, 25, 26 e 27
luglio. In questi
ultimi 3 giorni c'è
stata però la Camera
di consiglio e la
presenza di una
delle parti non è
regolare. L'avvocato
Maurizio Mascia, che
si occupa della
questione, ha già
chiesto
l'annullamento della
sentenza. Venerdì 5
agosto l'udienza.
Sarebbe davvero
nauseante assistere
ad un ennesimo colpo
di spugna che
cancellerebbe le 40
pagine di prove ed
intercettazioni che
inchiodano
inesorabilmente la
società rossoblu per
illecito sportivo
con responsabilità
diretta.
E il Napoli cosa fa?
Sembra che gli
avvocati di De
Laurentiis abbiano
deciso di
concentrare i loro
sforzi per i ricorsi
al Consiglio di
Stato, contro
Pescara e Vicenza,
che poi sarebbero le
prime due ripescate
del torneo cadetto a
danno del club
azzurro. Queste
società sarebbero
quelle che avrebbero
più problemi con i
pagamenti all'Inail,
sia per quello che
concerne gli accordi
di rateizzazione sia
per gli effettivi
pagamenti
effettuati. Ma c’è
di più, addirittura
il Pescara non
avrebbe mai
adempiuto al
versamento dei
contributi Enpals e
se questo si
rivelasse vero,
sarebbe davvero un’
immane ingiustizia
privilegiare la
società abruzzese,
ai danni del Napoli:
ovvero tra le tre
società più sane
dell’intero panorama
italiano.