4/11/2005
(MICHELE CAIAFA) – Non
era mai accaduto. Non
era mai accaduto nella
storia della città di
Napoli, che il Comune
della città ed il club
più importante della
città stessa, almeno
quello a cui i
napoletani sono più
legati, cioè il club di
calcio, la società che
da poco ha riacquisito i
galloni della ex società
sportiva calcio Napoli e
che ora è nelle mani di
uno dei magnati
dell’industria
cinematografica
mondiale, Aurelio De
Laurentiis, si
mettessero d’accordo su
un contratto di lunga
durata sulle modalità
d’uso dello stadio San
Paolo. Non c’era
riuscito l’ingegnere
Corrado Ferlaino, non
c’era riuscito Giorgio
Corbelli né Salvatore
Naldi, ma c’è riuscito
lui, il patron Aurelio
De Laurentiis. “Stiamo
costruendo, passo dopo
passo, come si conviene
nei grandi progetti, il
Napoli del futuro. Ed il
futuro del Napoli sarà
un futuro da vertice”.
Ha ripreso fiducia il
presidentissimo De
Laurentiis nel “Progetto
Napoli Mondiale” così
come lui l’ha sempre
definito. Ha ripreso
fiducia dopo i malumori
di questa calda estate
che ad uno ad uno
uccideva le speranze di
un Napoli che voleva a
tutti i costi già
tornare (giustamente) al
calcio che conta. Ma
adesso il presidente ha
ripreso il sorriso e la
parola, perché la
squadra è prima in
classifica in
campionato, ieri c’è
stata finalmente la
tanto agognata e
sospirata firma sulla
convenzione dello stadio
“San Paolo” ed a gennaio
ci sarà l’inaugurazione
del nuovo (bellissimo)
centro tecnico sportivo
del Napoli, in quel di
Castelvolturno. Quindi
un De Laurentiis
raggioso, che riprende
con la sua vigoria le
redini del
progetto-Napoli e dice:
“Finalmente il Napoli e
la città di Napoli
avranno in un futuro
immediato una dimensione
europea. Perché il
calcio sta crescendo in
valore esponenziale. E
nemmeno i dirigenti
attuali del calcio
europeo si stanno
accorgendo di ciò.
Diamine signori, siamo
nel mondo della
globalizzazione e
l’Europa si deve portare
a pari passo con il
mondo che va alla
grande, in primis gli
Stati Uniti d’America.
Lì non mi è mai capitato
di vedere giocare la
franchigia dei Los
Angeles Lakers nel
campionato dello stato
della California. No,
lei come le altre
compagini, giocano nel
campionato degli Stati
Uniti d’America, nella
NBA. E quindi perché noi
europei ci dobbiamo
accontentare di giocare
nei propri campionati
nazionali? Non va bene,
perché il calcio potrà
crescere in una maniera
vertiginosa, solo se
utilizzato secondo i
bacini d’utenza. Solo
così ci potrà essere
guadagno e spettacolo
per tutti. Infatti si
potrà costituire una
Premier League Europea,
con le squadre delle
varie nazioni che hanno
i maggiori bacini
d’utenza e su questo
campo si può dire che
Napoli è tra i primi
posti nel mondo, con
tanto di play-off per la
vittoria finale e
nessuna retrocessione.
Il premio in caso di
vittoria della Premier
sarà di 25 milioni di
euro”. E’ un presidente
devastante, come al
solito quando è in
forma. Ma torniamo ad
ieri. Alle 18:14 si è
posta la firma sul
contratto. In realtà è
stata apposta solo
sull’ultima pagina e per
esteso, per recuperare
tempo in quanto il
sindaco Rosa Russo
Iervolino, sarebbe
dovuta partire per
Locri, in vista della
manifestazione anti n’drangheta
prevista per oggi. Poi
il presidente De
Laurentiiis, che aveva
fatto anche la battuta
“Sono abituato a firmare
contratti molto lunghi”,
è rimasto per altre due
ore in Comune a firmare
le circa duecento pagine
della convenzione.
Ma dicevamo 18:14. Firma
ed applausi. Si,
addirittura applausi. Ed
alle prime parole di
Aurelio De Laurentiis
nel dopo-firma
“Ringrazio il Sindaco
per avermi supportato e
sopportato”, Rosa
Iervolino lo avrebbe
voluto baciare. Ma un
bacio fra Aurelio e Rosa
Russo c’è stato, ed è
stato alla svizzera,
cioè tre baci sulle
guance “Un saluto alla
svizzera – dichiara il
sindaco – per una
trattativa condotta nel
modo più ligio, a tutela
degli interessi di
amministrazione e
squadra cittadina” - che
continua - “Pensa
Aurelio – il sindaco ed
il produttore
cinematografico si
chiamano per nome – che
anche durante la notte
bianca, dei ragazzi, dei
tifosi del Napoli, mi
chiedevano di farti
firmare al più presto la
convenzione”. Presto
fatto? A dire il vero
proprio no. Perché ci
sono voluti quattordici
mesi (dal momento in cui
Aurelio De Laurentiis ha
acquistato il Napoli
dalla curatela
fallimentare) per
firmare questa
convenzione. Ma
finalmente alla firma si
è arrivati, e questo è
importante per la felice
conclusione di questa
vicenda. Il Napoli ha
finalmente il suo
stadio, dopo mesi di
litigi, attacchi
incrociati, conferenze
stampa con il muso lungo
(come quella di quattro
mesi fa per la
presentazione del trofeo
“Birra Moretti” dove ci
fu l’ennesimo scontro
fra il presidente De
Laurentiis e l’assessore
allo sport Giulia
Parente), finalmente si
è giunti al lieto fine
di questa vicenda, che
ha visto entrare nella
questione per un “pour
parlè” (chiacchiere) i
tanti tifosi del Napoli,
ma anche tanti
politologi della prima
ora. Finalmente si è
arrivati alla fine della
vicenda e nei prossimi
dieci anni (5 anni più
altri cinque anni se
scatta l’opzione
prevista unilateralmente
da parte del sodalizio
partenopeo) si spera non
si parli più della
questione stadio.
Ma vediamo cosa dice,
nei punti fondamentali,
questa convenzione che
prevede la gestione in
comodato d’uso dello
stadio “San Paolo” da
parte della nuova
società sportiva calcio
Napoli. Ecco i punti
salienti: La durata
l’abbiamo già detta. La
società sportiva calcio
Napoli verserà al Comune
la percentuale del 3%
degli incassi netti in
serie C, del 4% in serie
B e del 6% in serie A.
Le quote saliranno dello
0,5% quando il Napoli
potrà contare anche
sull’utilizzo della
bouvette (ricordiamo che
l’attuale bouvette è
gestita da un’altra
società il cui contratto
scadrà fra otto mesi).
Per quanto riguarda gli
abbonamenti, la quota da
versare al Comune,
prevede il tetto di
25.000 euro per la serie
C, 50.000 per la B e
100.000 per la serie A.
La convenzione, che come
firma di controparte ha
visto quella di Bruno
Pierro, il direttore dei
grandi impianti sportivi
del Comune di Napoli,
prevede l’esclusività
della società azzurra
sulla pubblicità,
sull’uso anch’esso
esclusivo del terreno di
gioco e sulle riprese
cinematografiche e
televisive da effettuare
all’interno dello
stadio. Finalmente sarà
installato, a carico
della società, il famoso
tabellone luminoso ed
inoltre la società
azzurra potrà gestire un
parcheggio per 250 auto
e dovrà destinare al
Comune per la tribuna
autorità, ben 160 posti
a partita. Invece al
Comune spetterà la
gestione dello stadio
per la gestione di tre
eventi annuali, più la
gestione della pista
d’atletica e delle
palestre dello stadio.
La manutenzione generale
spetterà sempre
all’amministrazione
comunale, mentre quella
del campo di gioco sarà
effettuata dal Napoli.
Ma come si sa le idee
del presidente del
Napoli, sono al solito
grandiose. Infatti oltre
al tabellone luminoso,
che sarà d’avanguardia e
di sicuro di ultima
tecnologia, ci sarà
anche la costruzione di
due ristornati: uno
nell’attuale dirigibile
RAI, detto così perché
per il momento sono
collocate lì le
telecamere
dell’emittente pubblica
nazionale ed un altro
nei pressi della nuova
tribuna autorità. Che
sarà una super tribuna
Vip, con tanto di
teleschermi
personalizzati per
vedere le immagini più
belle della partita
anche durante il corso
della gara stessa.
Ma non è finita qui,
perché ieri, nella sala
del Sindaco, è stato
firmato anche il
documento per la
suddivisione dei lavori
previsti dalla “legge
Pisanu”. In questo caso,
la firma di controparte
è stata quella di
Fernando Di Palo,
architetto dell’Edilizia
sportiva. I lavori in
questo caso partiranno
già da lunedì, e
verranno divisi
equamente come costi tra
Napoli e il Comune. Il
costo di questi lavori,
che prevedono tra le
cose fondamentali la
costruzione della
seconda recinzione e poi
quella dei tornelli,
saranno per primi
anticipati dalla Società
Sportiva Calcio Napoli,
per risparmiare gare
d’appalto che farebbero
poi finire i lavori dopo
la data prevista dalla
legge, quella del 28
febbraio. Queste spese
anticipate dal Napoli,
gli verranno poi
decurtate dai soldi
delle percentuali sui
biglietti da versare al
Comune di Napoli.
Quindi tutti felici e
tutti contenti, e dopo
aver prima riportato le
dichiarazioni roboanti
del presidente Aurelio
De Laurentiis, eccovi
anche quelle del sindaco
e dell’assessore Nicola
Oddati, che tanto si è
occupato della vicenda
San Paolo: “Ringrazio
l’assessore allo sport
Giulia Parente –
asserisce Rosa Russo
Iervolino – che ha
lavorato all’inizio
nella stesura di questa
convenzione e
l’assessore Nicola
Oddati, che ha preso poi
in mano le redini della
situazione. Un
ringraziamento speciale
va anche al nostro
segretario generale
Vincenzo Mossetti ed al
presidente Franco
Moxedano, che ci sono
stati molto vicini in
questo lungo periodo.
Siamo soddisfatti,
perché questo era un
accordo desiderato
dall’intera città: tutta
la vicenda è stata una
questione di grande
passione sportiva da
parte di tutti e di
grande socializzazione”.
“E’ una convenzione
solida per rendere forte
il futuro calcistico
della città – dice
l’assessore al turismo
Nicola Oddati che
prosegue – questo
accordo è dinamico e
moderno, gli assessori
passeranno, ma questo
accordo durerà nel
tempo”.
Ed allora passiamo il
microfono virtuale al
patron del Napoli
Aurelio De Laurentiis,
che chiosa alla sua
maniera, da vero magnate
dell’industria: “La
festa fra poco finirà e
sarà il momento di
metterci al lavoro.
Anche lo stadio è solo
un altro passo verso
quel vertice sportivo e
non solo, che Napoli e
l’intera città merita.
Siamo in Europa, siamo
europei, vogliamo
l’Europa. Quella di
vertice”. Grande
presidente, grandi
tutti, pur un futuro del
Napoli da sogno.
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