1/6/2005
(Vincenzo Cimmino)
- L'ottantottesimo
Giro d'Italia è
finito da pochi
giorni ed è tempo di
buttare giù qualche
considerazione su
quella che a detta
di molti è stata una
delle più belle gare
degli ultimi anni
con una classifica
finale che vede i
primi tre racchiusi
in meno di un
minuto( 1°
Savoldelli , 2°Simoni
a 28'', 3°Rujano a
45'' ), cosa che non
succedeva dal 1974
(1°Merckx, 2°Baronchelli
a 12'', 3°Gimondi a
33'').
Partiamo dal
trionfatore, Paolino
Savoldelli, già
vincitore nel 2002 e
arrivato a questo
giro come uno tra i
favoriti; ha messo
tutti in riga e
proprio nella tappa
più attesa, sullo
sterrato del Colle
delle Finestre, si è
difeso con i denti
non lasciandosi
sfilare la maglia
rosa. Se in salita
tiene il passo dei
migliori, in discesa
non ha rivali.
Complimenti.
Dietro di lui in
classifica l'eterno
Gibo Simoni,
agguerrito come
sempre ma polemico
come mai, accusa la
sua squadra e nello
specifico Cunego che
a suo parere non
l'avrebbe aiutato
abbastanza.
Assolviamo il
giovane Damiano, già
dall'inizio si era
capito che non ne
aveva,
psicologicamente e
fisicamente.
Sul gradino più
basso del podio ecco
la sorpresa, Josè
Guillen Rujano,il
trionfatore della
penultima tappa; un
Carneade per
parecchi di noi fino
a un mese fa. In
questo giro oltre al
piazzamento e ai
complimenti il
venezuelano si è
visto affibbiare il
nomignolo? Pantanino?."E
n onore per me, il
Pirata era un mio
mito dice e
aggiunge, L'anno
prossimo vinco io.
Da seguire.
Fuori dal podio
ricordiamo le
imprese di Di Luca,
che ha ceduto solo
nel
finale, ricordiamo
un grande Bettini(
specialista di
classiche e non
certo
di corse a tappe),
vincitore della
maglia ciclamino,
ricordiamo un epico
Ivan Basso, capace
di rialzarsi e
vincere, dopo che
nei giorni
precedenti
una crisi
gastro-intestinale
lo aveva tagliato
fuori dai giochi per
la maglia rosa,
ricordiamo le
vittorie di Parra...
Per ultimi ma non
per importanza(
negli USA si direbbe
?last but not least?)
citiamo i due re
della velocità,
McEwen e Petacchi,
che hanno dominato
gli arrivi in
volata. Certo
Ale-jet non ha
eguagliato le nove
tappe vinte lo
scorso anno ma
quattro sigilli sono
abbastanza per non
far rimpiangere
ancora SuperMario
Cipollini.
Non pervenuto in
questo 88°Giro
d?Italia è stato
Erik Zabel, alla sua
prima partecipazione
ma ormai non più all?altezza
di Petacchi e McEwen.
Inseriamo, insieme a
Zabel, nel team dei
?potevano fare di
più? i vari Garzelli,
David Cioni, lo
stesso Honchar, che
puntava al primo
posto, e
naturalmente il già
citato Cunego.
Quest'anno è mancata
forse solo una cosa:
la presenza di
grandi corridori
stranieri che ormai
da anni snobbano
l'Italia preferendo
il Tour de France.
Ma chissà se dopo la
frizzante gara di
quest'anno nel 2006
non potremmo
aspettarci volti
nuovi ai nastri di
partenza...
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