(VINCENZO
LETIZIA / foto di Felice De Martino) - Se il
Napoli calcio, grazie al potere economico e alla
programmazione sapiente del suo illuminato patron,
Aurelio De Laurentiis, veleggia ormai, FINALMENTE e
ci auguriamo per sempre, con fierezza in serie A;
gli sport minori, o meglio, come amiamo definirli
noi, gli altri sport del panorama partenopeo, non
godono del medesimo stato di salute.
E’ notizia di queste ore che la Start Volley Arzano
scompare completamente dal panorama pallavolistico
cittadino, notizia questa dolorosissima per chi come
noi ha adottato in pratica l’Original Marines anche
molto prima dei suoi trionfali campionati in A2 e in
A1 con in sella coach Antonio Piscopo (attualmente
grande condottiero in quel di Mercato San Severino),
prima dell’amara retrocessione in A2. Sconcertante
davvero la decisione di far naufragare il volley ad
Arzano, causata dalla sciagurata gestione della
dirigenza e dallo scarso apporto dei vertici della
politica locale e regionale prestato al club
biancoblù. Non entriamo nel merito della triste
vicenda, che segna purtroppo un’altra pagina
degradante della storia sportiva della nostra città
e più in generale della provincia napoletana, ma
dobbiamo purtroppo registrare l’ennesimo FALLIMENTO
che si registra nella nostra realtà sportiva. Il
presidente Russiello annunciando che trasferirà la
sua attività sportiva a Milano, (qui
http://www.pianetazzurro.it/news.asp?id=54307 ),
nel gettare la spugna pone l’indice inquisitore
verso la “Regione che non ci ha aiutati per
niente, mentre il Comune di Arzano tre anni fa ci
aveva garantito un impianto di mille posti, ma sino
ad ieri abbiamo giocato al PalaCasoria, impianto
oneroso e carente”. Ennesimo fallimento di un
Governo regionale che ormai da tempo immemore
promette, ad esempio, che inizieranno i lavori al
Palargento, divenuto un malandato sito archeologico,
e che non trova il modo di sistemare un Collana i
cui lavori di ristrutturazione comportano e
comporteranno ritardi sempre più imbarazzanti sul
recupero dell’impianto. Anche per il San Paolo da
anni non si trova il modo di dotare per i tifosi un
tabellone luminoso adeguato, come ce l’hanno i
migliori stadi d’Italia, e soprattutto non si vede
il modo di approntare quei lavori necessari per
sistemare le fogne e gli spalti del vetusto stadio
di Fuorigrotta. Verrebbe da dire, speriamo che
vengano sempre rimandati questi lavori, altrimenti
il Napoli rischierebbe di fare la fine della Phard e
della Eldo che non possono godere di un impianto
adeguato alle loro ambizioni e in attesa, e
nell’utopica speranza, di poter riavere in tempi
ragionevoli il Collana e il PalaBarbuto, giocano in
un prefabbricato.
Detto dei nostri barcollanti politici, permetteteci
però una stilettata anche ai tanti dirigenti che
conducono le nostre società sportive. La gestione
delle risorse economiche, la costruzione delle
squadre e i rapporti anche con la stampa andrebbero
certamente affidate a dei professionisti e non
improvvisate appannaggio di dilettanti allo
sbaraglio. Accogliamo, per quel che ci riguarda, con
somma gioia ad esempio l’incarico di addetto stampa
del basket Napoli al collega Vigliotti,
professionista di provata esperienza. Ma restiamo
ancora amareggiati per il comportamento ricevuto
recentemente in occasione della finale scudetto
della Phard dove ci venne negato l’accredito per
presunta mancanza di posti nella postazione stampa,
a noi che seguiamo le vicende della squadra vomerese
da sempre. Qualche problema analogo lo abbiamo
denunciato e segnalato all’inizio del torneo scorso
anche con la Eldo. Sarebbe opportuno che queste
società capissero anche i sacrifici che un giornale
come il nostro (nella doppia versione telematica e
cartacea) fa per seguire questi sport, che
diversamente dal calcio, non hanno un grosso
seguito. Ed invece di prepararci un tappeto rosso
che fanno questi signori, ci creano e ci hanno
creato impedimenti alla nostra attività. Ragione per
cui, si sta valutando concretamente l’ipotesi di
abbandonare anche noi, a poco a poco, questi altri
sport che invece di dirci grazie per la nostra
missione, ci hanno più volte mortificati,
dimenticando tutto quanto speso, in ogni senso, per
fornire agli appassionati un servizio il più
professionale possibile. La polemica, visto che
siamo abituati a fare nomi e cognomi, non è
indirizzata alla dirigenza dalla ‘defunta’ Original
Marines Arzano che anzi ci ha sempre messo nelle
condizioni di operare al meglio, ma è stata aperta
per rammentare a chi di dovere dei torti subiti da
alcuni nostri inviati dagli addetti alla
comunicazione della Phard e della Eldo, con quest’ultima
che anche sembra non scoppiare di salute da un punto
di vista societario, con la speranza e l’auspicio
che tali manchevolezze non abbiano più a ripetersi
in futuro. Con grande dispiacere per la scomparsa
del grande volley a Napoli, diciamo comunque viva lo
sport, e viva i professionisti veri…