…NAPOLETANISMI…

Il
titolo
è
volutamente
tratto
dal
saggio
“Interismi”
con
cui
Beppe
Severgnini
descrive
i
patemi,
psicologici
e
di
animo,
cui
è
sottoposto
insieme
a
tutti
coloro
che
hanno
a
cuore
le
sorti
della
Beneamata.
Che
c’entra
Napoli?
Nulla,
se
non
fosse
per
il
fatto
che
i
tifosi
del
ciuccio
vivono
una
situazione
per
certi
aspetti
molto
simile.
Difficile
dire
chi
stia
peggio;
della
realtà
partenopea
sappiamo
abbastanza
cioè,
per
farla
breve,
una
società
in
perenne
crisi
di
liquidità,
una
squadra
impantanata
in
serie
B
ed
allestita
in
base
ai
movimenti
di
mercato
decisi
da
manager
di
società
potenti
non
seguendo
quindi
una
strategia
vera
e
propria.
Non
ci
sarebbe
da
stare
molto
più
allegri
esaminando
la
situazione
in
casa
Inter;
a
parte
l’esonero
del
tecnico
Hector
Cuper,
c’è
anche
qui
una
squadra
che
non
sa
vincere
nonostante
il
notevole
patrimonio
tecnico
e
la
salda
forza
economica
della
società
con
un
ambiente
depresso
dalla
carenza
di
successi
e
dai
continui
sfruculiamenti
dei
rivali
milanisti.
A
Napoli
molti
presero
ad
esempio
il
cambio
al
vertice
nella
società
nerazzurra;
nel
’95
Moratti
subentrò
a
Pellegrini
con
un’operazione
non
particolarmente
difficile,
viceversa
non
trovarono
sbocco
i
problemi
societari
del
Napoli
guidato
da
un
Ferlaino
sempre
in
maggiore
difficoltà.
Bella
soddisfazione,
si
dirà
dell’Inter,
se
la
situazione
societaria
è
lineare
per
poi
spendere
vagonate
di
denaro
e
non
vincere
nemmeno
uno
scudetto.
Due
condizioni
all’opposto
ma
anche
apparentemente
simili:
soldi
(molti)
e
patrimonio
tecnico
(enorme)
gestiti
male
a
Milano,
soldi
(pochi)
e
patrimonio
tecnico
(per
lo
più
in
infermeria)
gestiti
altrettanto
male
sotto
il
Vesuvio.
Ma
si
soffre
anche
in
altre
discipline.
Intendiamoci,
l’esito
era
scontato
e
la
poco
avvenente
Henen
è
meritatamente
diventata
la
13sima
giocatrice
n.1
della
storia;
però
subire
consecutivamente
3
aces,
commettere
5
doppi
falli
in
due
games
e
vedere
poi
la
propria
beniamina
annegare
sotto
un
6-0
in
soli
17
minuti
non
è
stato
affatto
piacevole.
Dokicismi?
Può
essere…
Antonio
Gagliardi
20/10/2003