POMPEA
NAPOLIi – BASKET LIVORNO 102-113
dts
(25-18,
51-39, 75-68, 91-91)

Pompea
Napoli –
Fevola ne, Morena ne, Gatto (0/1
da tre), Spinelli 8 (2/2, 1/2),
Allen 13 (1/3, 2/4), Albano 15
(5/5, 2/2), Rocca 16 (5/10 da
due), Dalipagic 4 (2/2 da due),
Garrett 6 (2/5 da tre), Penberthy
14 (0/1, 3/8), Andersen 15 (6/10
da due), Trepagnier 11 (2/5, 2/6).
All. Mazzon
Basket
Livorno – Vannini
ne, Fantoni (0/1, 0/1), Shumpert
21 (4/9, 3/5), Valerio ne, Zig 15
(3/3, 2/5), Fultz 2
(0/1 da due), Porta 17
(2/2, 2/5), Zanus Fortes 7 (3/4 da
due), Nicholas 35 (5/9, 6/13),
Haslam 4 (2/3, 0/2), Anagonye 12
(4/9, 0/1), Minto ne. All. De
Raffaele
Arbitri:
Sabetta, Di Modica, Vianello.
Note:
Tiri liberi - Pompea 23/39,
Livorno 28/35; rimbalzi – Pompea
43 (Rocca 12), Livorno 35 (Anagonye
8); spettatori 3800 incasso
26.500eu.
I
timori che abbiamo espresso alla
vigilia si sono rivelati fondati:
giocare con sufficienza avrebbe
provocato disastri e così è
stato. Una Pompea molliccia
soprattutto in difesa viene
battuta meritatamente da Livorno
dopo un overtime. Un supplementare
che si è rivelato inutile visto
che gli azzurri era fuori partita
già negli ulltimi minuti dei
tempi regolamentari.
La
cronaca della gara registra l’avvìo
favorevole del primo quarto,
ma subito il labronico Zig
ha suonato il primo campanellino
d’allarme per i partenopei
firmando il primo sorpasso ospite
al 14’ sul 33-34; Napoli,
trascinata dal solito Spinelli,
ricostituisce a proprio favore un
gap anche a doppia cifra (47-36 al
18’), che precede il massimo
vantaggio dopo l’intervallo cui
sembrerebbe mettere una pietra
tombale sulla partita (62-47 al
23’). Da questo momento i
toscani rientrano prepotentemente
in partita grazie ad una
grandinata di canestri infilati
nella retina azzurra da Drew
“the specialist” Nicholas (mvp
e top scorer dell’ incontro con
35p), mentre gli esterni
napoletani nel frattempo sparano a
salve.
Reazione
d’orgoglio di Allen e Penberthy
con due triple consecutive e i
padroni di casa riallungano anche
a +11 a soli 5 minuti dal termine
della gara, prima della carica
suonata per i labronici da Antonio
Porta, classe 1983, che con adulta
autorevolezza, sostituendo uno
spento figlio d’arte Fultz,
riporta avanti Livorno che a
10’’ secondi dalla fine già
pregustava la clamorosa vittoria,
soffocata a fil di sirena da una
rocambolesca tripla dello stesso
Allen.
Nel
tempo supplementare va in testa
per l’ultima volta Napoli (94-93
al 42’), poi sale in cattedra
per gli uomini di De Raffaele
anche Shumpert, in ombra fino a
quel momento, e cala il buio sui
giocatori azzurri, sul pubblico
del PalaBarbuto che contesta
ferocemente anche qualche scelta
tecnica di Mazzon, reo di aver
tolto dal parquet nei minuti
finali dell’ overtime Penberthy,
assolutamente fuori partita, e
Andersen, il migliore insieme a
Spinelli, ma non crediamo
determinante ai fini del
risultato.
Ciò
che ha invece impressionato è
vedere l’assoluta mancanza di
lucidità in casa partenopea nel
gestire le fasi calde
dell’incontro, il giocare di
squadra, con qualche elemento
dello scacchiere napoletano che
pare sofferente della
popolarità di qualche
nuovo arrivato.
Nel
dopo-partita il presidente Maione
si è intrattenuto a lungo negli
spogliatoi con tecnici e
giocatori, crediamo, strigliandoli
a dovere.
E’
il momento di mettere da parte
eventuali gelosie, perché tutti
sono responsabili della sconfitta
stasera (anche contro Livorno la
Pompea ha subito tanti punti), non
solo il coach azzurro come
vorrebbe far credere qualcuno, e
non è nemmeno il caso di fare
processi, essendo arrivati
soltanto alla V di campionato.
C’è da recuperare invece quella
compattezza e solidità che ha
fatto le fortune della compagine
napoletana, e dimostrare il
proprio valore a partire da sabato
prossimo quando si farà visita
all’ Armani Milano.
dall'inviato
Carmine
Casella
18/10/2004