BASTA CON IL TURN OVER

 

E’ una moda o una necessità, sta di fatto che se prima sembrava una cosa utile, ora sta diventando una forzatura: il turn over, il ricambio dei giocatori che, non possono giocare troppe partite in poco tempo, è oramai abitudine degli allenatori che hanno 20 giocatori o più in rosa. Ma non riesco a capire determinate cose, questi giocatori, professionisti, non ce la fanno a fare due partite in una settimana? Certi giocatori possono essere cambiati, ma certi non sono così facilmente sostituibili, vedi J. Zanetti e Del Piero, nell’ultimo week-end, non sempre ci sono ricambi all’altezza. Poi mettendo fuori cinque o sei giocatori, viene stravolta la squadra e non c’è compattezza, si perde l’identità. Come facevano una volta i tecnici, con meno giocatori, a giocare il campionato e le coppe, Trapattoni vinceva a Torino con sedici giocatori, l’ultimo scudetto all’Inter con dodici titolari e i calciatori facevano lo stesso quaranta partite l’anno. Erano altri tempi, forse, ma gli uomini erano sempre atleti normali e le partite non mi sembrano più impegnative di allora. Potrebbe essere una buona soluzione per risolvere la grana della disoccupazione, facciamo ruotare impiegati, operai, insegnanti, camerieri e lavoratori vari in modo da poter utilizzare tutta la forza lavoro disponibile…

 

 

di Luigi Petagna                                                             27/11/2002

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